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5 aprile 2024 la Mostra "La Comune di Parigi 1871"a Brindisi, presso l'ITIS "G.Giorgi".intervento di Antonio Camuso presidente dell'ArchivioStorico Benedetto Petrone-APS
Città assediate e
tecnica delle comunicazioni:dalla Commune de Paris alla Varsavia insorta,
alle repubbliche partigiane,alla Praga invasa dai carri armati russi , al
Vietnam e Gaza.
A voi studenti
dell’ITIS G.Giorgi , per conservare
la memoria di ciò che eravamo, ciò che
siamo e
ciò che saremo.
alla mia professoressa
Ascatigno in Alparone.
di Antonio Camuso
(Archivio Storico Benedetto Petrone-APS)
alunno della V A
elettronica Industriale , anno 1971-72 La moderna società è
figlia della stagione rivoluzionaria che, con l’avvento del modo di
produzione capitalista, vide la borghesia porsi alla testa delle istanze
di rinnovamento non solo sociale, culturale, valoriale, ma innanzitutto
richiedendo prima, e imponendo poi con la forza (vedi l’assalto alla
Bastiglia e l’abbattimento della feudalità-monarchia), la trasformazione
radicale della forma Stato. L’assalto alla Bastiglia e la Rivoluzione
Francese non sono semplicemente i simboli dell’abbattimento violento del
vecchio Stato feudale e monarchico, ma anche la necessità inderogabile di
un diverso rapporto tra Stato e cittadini in termini di efficienza e
certezza su determinate garanzie, quali quelle sulla tutela del commercio
e della protezione degli interessi economici della classe borghese e
neo-capitalista. La Francia
dell’Illuminismo e della Rivoluzione francese è anche la Francia coloniale
con domini sparsi per il mondo. Per quasi un secolo, il marchio
Made in France è stato un brand
che ha assicurato a qualsiasi prodotto che riportasse quel marchio, di
esser venduto sul mercato mondiale a qualsiasi prezzo.
Nell’800,
allo sviluppo sul territorio metropolitano francese della rete produttiva
e commerciale, seguì il contemporaneo articolarsi di un sistema di
tramissione d’informazioni sempre più efficiente grazie al continuo
aggiornamento degli impianti. La prima stazione di telegrafia ottica fu
installata non a caso per collegare Parigi a Lilla, nel 1794, in piena
Rivoluzione Francese, e negli anni 40 dell’’800, in Francia, la rete di
comunicazione telegrafica ottica (a bracci segnalatori codificati) vantava
ben 5000 km di lunghezza, 534 stazioni e 29 grandi città collegate con la
capitale Parigi. Poco più di un decennio dopo, l’avvento del
telegrafo a fili e l’invenzione di Morse, rese ancora più efficiente
questo sistema di comunicazioni, allargando il campo degli utenti, ma
anche quello dei lavoratori impiegati per il suo funzionamento: migliaia
tra tecnici e operai installatori, manutentori e operatori telegrafici
generando in essi “coscienza e solidarietà di classe”. Non più” un servizio dello Stato e solo per le
comunicazioni di Stato”, come nel precedente telegrafo ottico, bensì
“dello Stato al servizio dei produttori di ricchezza”: industriali,
commercianti, banchieri, padroni dell’acciaio e del carbone, in altre
parole l’intera classe della borghesia capitalista, ma non solo… anche al
servizio degli intellettuali, scienziati, ricercatori, espressione più
avanzata della classe borghese e che avevano dato anima e corpo in un
continuo” work in progress”, per l’evoluzione del sistema produttivo e
socioculturale. Associato al servizio telegrafico era quello Postale che
garantiva la corrispondenza commerciale e privata ed entrambi erano il
simbolo stesso dell’autorità e dell’efficienza del sistema statale
francese. Non ultimo dei servizi
affidati alle Poste, quello della diffusione dei giornali e delle riviste,
non solo a scopi di conoscenza della cronaca, ma anche di divulgazione
scientifica e culturale, in un contesto in cui Parigi era universalmente
ritenuta la capitale, non
solo di Francia, ma anche della cultura
mondiale moderna.
Gli
accadimenti della guerra franco prussiana del 1870 e della Comune di
Parigi (primavera 1871) misero incrisi il servizio postale e telegrafico
gestito dallo Stato francese, ed in particolare quello che collegava la
sua Capitale con i suoi departements, le colonie e il resto del mondo. Per i parigini assediati, prima dai prussiani, e
poi dal governo reazionario di Versailles, divenne un punto d’onore, oltre
che di vitale importanza rimanere collegati con il mondo esterno.
Immaginatevi , cari studenti, generazione costantemente collegata ai dei
social, se vi ritrovaste per mesi senza Internet, Twitter, Tiktok o
Facebook?
Nel
primo caso, (guerra franco prussiana , sconfitta di Sedan , assedio di
Parigi e armistizio con il governo di Versailles) , mantenere in vita il
sistema di corrispondenza con il resto del mondo voleva poter dimostrare
che L’Etat Francaise e il popolo di Parigi, nonostante le sconfitte
militari non avevano intenzione di arrendersi. (nota 1) Nella primavera del 1871 la Comune di Parigi, è
l’espressione delle fasce sociali, portatrici delle istanze di progresso
che la rivoluzione industriale aveva generato e come tale intenzionate a
darsi nuove forme istituzionali , a farsi Stato non solo dei citoyens ma
innanzitutto dei travailleurs . Una nuova forma Stato che, accanto ai
doveri, garantisse realmente, attraverso la partecipazione attiva
democratica e plurale, quei diritti rappresentati dalle parole guida della
Rivoluzione Francese: libertè, egalitè, fraternitè ,ma in veste di reale
giustizia sociale .
Anche
in questo caso per i comunardi era necessario dimostrare che il nuovo
Stato che doveva sorgere dalla Commune, oltre a migliorare le condizioni e
i diritti dei propri cittadini, riuscisse a far funzionare i servizi
interrotti e sabotati dai “traditori di Versailles” e tra questi il
sistema di corrispondenza e comunicativo dentro e fuori Parigi. Un
servizio che doveva permettere ai comunardi, di raggiungere con il loro
programma sociale e politico rivoluzionario il resto del Paese affinchè,
esso si sollevasse contro il governo di Versailles, solidarizzando con la
Commune.
Tecnici e
Rivoluzione. Con l’estro loro
caratteristico i parigini risposero con soluzioni geniali all’interruzione
dei collegamenti telegrafici , del blocco della posta , e della
circolazione dei giornali in uscita da Parigi. Così come avvenuto durante
il precedente assedio prussiano, i comunardi parigini, replicarono ,
implementando le tecniche di comunicazione alternative ovvero l’utilizzo
dei colombi viaggiatori , le boites des Moulin (scatole sigillate con
plichi affidate alle correnti fluviali della Loire) e i Palloni
aerostatici.
In questo sforzo creativo il ruolo dei
tecnici e dei ricercatori
al servizio della Rivoluzione e della
Commune de Paris fu fondamentale. Quella dei colombi viaggiatori era una tecnica
antichissima già ampiamente sfruttata dall’esercito romano, ma che aveva
dei limiti nel peso, in sostanza un grammo, che il piccione poteva
trasportare. Grazie a dei tecnici parigini della fotografia e
della chimica fu sviluppata l’idea e messo in pratica un secolo e mezzo
fa, ciò nei film di 007 appariva per noi spettatori degli anni 60 una
supermodernissima invenzione: nella Parigi assediata, ci fu chi inventò la
tecnica del microfilm su sottilissimi fogli di collodio contenenti
migliaia di comunicazioni. Per gli studenti di questa scuola la
miniaturizzazione è sinonimo di microchip, d’informatica superveloce,
d’intelligenza artificiale. Mai avreste pensato che essa nacque durante la
Commune de Paris! Tecnici e apparecchiature, necessarie a questo
processo di miniaturizzazione e sviluppo, furono inviati oltre le linee
grazie all’invio di palloni aerostatici autocostruiti a Parigi e gonfiati
con il gas dell’illuminazione pubblica . Una tecnica, quella dei
palloni, erede già di un
secolo di esperienze dal primo volo dei
fratelli Montgolfiers. Quei messaggi letti al microscopio
e riprodotti
da una rete “partigiana” ( nelle
cronache definiti agenti segreti)
potevano essere tramutati in
lettere da inviare utilizzando
paradossalmente
le cassette delle lettere (les Boites à
lettres) del sistema postale dell’avversario assediante, e funzionante
lontano dalla linea di assedio. Una tecnica che non ci
stupisce fosse stata ideata dai cittadini della capitale
dell’Encyclopédie, poiché tratta dagli studi scientifici su come la Natura
utilizzi dei parassiti per trasmettere gratuitamente pollini, batteri,
virus, ecc. Come non fare un parallelismo su uno degli argomenti che si
affrontano in questa scuola quale i
virus
informatici e
la loro facilità nell’infiltrarsi nelle reti mondiali informatiche? Con questo escamotage si potè comunicare con le
città ribelli della Francia e i corrispondenti interni, ma addirittura
l’estero e questo grazie innanzitutto ai Palloni aerostatici che
trasportarono centinaia di kg di posta fuori Parigi. Paradossalmente a soffrirne di più fu il mezzo più
moderno, il telegrafo. Isolata Parigi dal resto della Nazione con il
taglio delle linee telegrafiche, la sua rete interna che collegava il
centro parigino con i suoi Arrondissements continuò a funzionare solo
grazie al sacrificio dei suoi impiegati e dei suoi tecnici che, al freddo,
senza legna per scaldarsi, continuarono a lavorare, come attestano i
documenti d’epoca. La convivenza di tecniche antichissime con quelle
modernissime in fase ancora di sperimentazione è una costante
dell’attività umana, sia civile sia bellica, e ciò è confermato dall’uso
che se ne fece delle “Boules des Moulins”, mezzo di comunicazione
risalente all’impero egiziano, utilizzante le acque del Nilo.
Nella
Commune de Paris la convivenza tra tecniche moderne come il telegrafo o,
l’invenzione della Posta aerea o addirittura la miniaturizzazione, i
microfilm, può far comprendere a voi studenti l’utilità della conoscenza
dell’evoluzione delle tecnologie poiché anche quelle più antiquate
potrebbero essere utili nel momento in cui, per un motivo qualsiasi,
catastrofi naturali o disastrosi eventi bellici (nota2) mettessero fuori
uso le sofisticate apparecchiature dalle quali noi oggi dipendiamo.
L’esperienza
personale.
Per
questioni di tempo non mi posso entrare dilungare, pur imanendo a
disposizione, ma posso accennare alla mia personale esperienza di studente
di questo istituto che nel 1972 si diplomò con una tesina sugli
amplificatori differenziali a valvole, mentre già da 10 anni i transistor
facevano da padrone nell’elettronica industriale e di consumo e gli
integrati erano pronti a sostituirli. Il mio primo lavoro, nel 1976, fu su
ponti radio
Westinghouse con tecnologia a valvole
provenienti dalle basi americane dei missili nucleari schierati in Puglia,
dismessi per la crisi di Cuba e donati all’Aeronautica Militare Italiana,
ma l’anno dopo nel 1977 ero impiegato presso il sistema aeroportuale di
Fiumicino connesso a moderni computer che gestivano il controllo del
traffico aereo. Cambiamenti d’impiego vissuti senza traumi in esperienze
identiche dei miei ex compagni di classe, grazie alla duttilità di
pensiero, non solo tecnico, acquisito tra i banchi di questa scuola.
La mia generazione si appassionò e volle dire la
sua su ciò che accadeva nella società degli anni 60- 70 e a influenzarci
in questo, fondamentale fu il ruolo delle radio comunicazioni e
innanzitutto la TV, nonostante che fossero di Stato e relativa
comprensibile censura: le immagini dei villaggi e le città del Vietnam
incendiate dal napalm dei bombardieri americani, che ci apparivano sullo
schermo, a ora di pranzo, ci spingevano a mobilitare le nostre coscienze,
così come nel mio caso, l’ascolto con una radio autocostruita degli
appelli di Radio Praga che invoca aiuto mentre la Cecoslovacchia
nell’agosto del 1968 era invasa dai carri armati russi e ancora la notizia
dei ricorrenti esperimenti nucleari preannuncianti una devastante guerra
atomica.
Ritorna il vento
della Comune. E il vento della
Commune de Paris ricominciò a soffiare nei giorni della rivolta
studentesca del maggio 1968 di Parigi che portò alla caduta dell’egemonia
politica di Charles de Gaulle, preannunciante una nuova rivoluzione
culturale e dei costumi.
Era
il vento della Commune che ci spingeva a immaginare l’impossibile,
mobilitarci e provare a dare delle risposte, spesso sbagliando, ma vi
assicuro con buonafede, perché credevamo di farlo nella speranza che i
nostri figli vivessero un futuro diverso di quello che noi vivevamo.
Non sempre le idee
rivoluzionarie, trasmesse anche attraverso tecniche di avanguardia,
riescono poi a produrre i risultati auspicati da chi le aveva concepite:
sconfitti, furono la Comune e i rivoluzionari comunardi che chiesero
aiuto, inascoltati, alla popolazione rurale che in maggioranza popolava la
Francia. Lo fecero con il lancio e la distribuzione di migliaia di
volantini, insieme a giornali dal nome emblematico
“Le Ballon de Poste” , poiché lanciati
da Palloni aerostatici.
Purtroppo
la popolazione rurale francese, analfabeta e succube di retaggi medioevali
e legami con la chiesa reazionaria della Francia profonda e vandeista, non
venne
in aiuto ai comunardi, dimostrandosi
indifferente se non proprio ostile a quelli che considerava dei terroristi
e sofisticati borghesi invaghiti da idee anticlericali e le loro donne
femmine di malaffare. Il risultato fu il terribile isolamento in cui i
comunardi si trovarono, la Settimana di Sangue, la caduta della Commune e
il massacro e l’incarcerazione di migliaia di comunarde e comunardi.
Oggi potremmo
chiederci, se la Commune avesse avuto a disposizione una tv via satellite,
dei canali radio, internet, addirittura i social, che lanciassero suoi
proclami ed appelli a tutto il mondo, sarebbe potuto
cambiare il destino della Commune? Alla luce dell’attualità purtroppo questa ipotesi
fantascientifica non determinerebbe una risposta positiva. Vado a concludere con alcuni esempi storici: 80
anni fa, nell’agosto del 1944, Varsavia, capitale della Polonia occupata
dal 1940 dall’esercito tedesco, insorgeva. Grazie ad un sistema di
radiocollegamenti con il SOE (servizio segreto inglese) di stanza a
Brindisi e la stazione radio ricevente presente a Mesagne, gestita dai
piloti polacchi dello squadrone 611 di stanza nell’Aeroporto di Brindisi,
si potè coordinare una grande operazione di rifornimento aereo alla
Resistenza polacca. Purtroppo l’insurrezione non dilagò nel resto della
Polonia, Varsavia fu rasa al suolo e i superstiti fucilati o deportati
seguendo il destino degli ebrei che erano insorti, l’anno prima nel Ghetto
di Varsavia. Identica nel suo
epilogo negativo fu l’esperienza delle Repubbliche Partigiane Italiane
della lunga estate del 1944, di cui quest’anno ricade l’80esimo.
Nei territori liberati della Val
D’Ossolla, della Liguria, del Piemonte, a Montefiorino in Toscana, si
sperimentarono per pochi giorni o poche settimane forme di
autorganizzazione e di autogoverno che presero spunto anche dal programma
della Commune de Paris. Anche in quel caso la rete di radio clandestine
mantenne i collegamenti con le basi pugliesi dei servizi segreti USA e
inglesi che appoggiavano la Resistenza, ma salvo qualche rifornimento di
armi, le diffidenze se non proprio l’ostilità degli Alleati nei confronti
di queste esperienze libertarie, svincolate dal governo Badoglio, e che
potevano preannunciare forme di governo troppo rivoluzionarie, fecero sì
che esse abbandonate al loro destino così come accaduto per la Commune,
dovettero soccombere alle truppe nazifasciste.
L’attualità
e due risultati contrapposti: Ucraina e Gaza. L’Ucraina aggredita
dalla Russia ha potuto avere una copertura mediatica straordinaria cui è
seguito un aiuto illimitato da parte di tutto l’Occidente grazie a
raffinate capacità comunicative ed efficienza di tutti i canali mediatici
mobilitati.
Ben diverso il ruolo
dell’informazione nel contesto tragico di Gaza e dove immagini di
distruzione e morte sono accettate supinamente. Come mai?
Chi si aspettava un moto di repulsione
delle coscienze mondiali per imporre un cessato il fuoco o la levata di
scudi da parte del mondo arabo in funzione antioccidentale, è rimasto
fortemente deluso. Oggi, la paura del mondo occidentale che il terrorismo
possa mettere in pericolo il commercio modiale e la sicurezza delle fonti
petrolifere, e il timore dei ricchi Emiri del Golfo dei mancati proventi,
ha accomunano entrambi nel chiudere gli occhi sul massacro di civili di
Gaza e la morte per bombe o inedia di quella popolazione. Su questo, gli
storici della comunicazione dovranno dare delle risposte convincenti a
un’Umanità, il cui cammino è intriso del sangue di tanti innocenti,
attende che la guerra sia bandita per sempre dal suo futuro. Antonio Camuso
archiviobpetrone@libero.it
Archivio
Storico Benedetto Petrone-APS Brindisi 8 Aprile 2024
nota
1) Esempio nella cinematografia
Il film The Postman del 1997 diretto ed
interpretato da Kevin Costner, è la traduzione cinematografica di questo
assunto. La trama è semplice ma efficace , in una società americana
riportatasi a dinamiche
medioevali a
causa di una
catastrofica guerra nucleare,
l’apparizione di un uomo (Kevin
Costner )
che,
per fame,
si spaccia per postino,
lancia un messaggio di speranza
così forte, da provocare un moto di ribellione e resurrezione morale
inimmaginabile tale che,
semplicemente ricostruendo un servizio Postale ( tipo pony espress) ,
getterà
le basi per la rinascita della
forma Stato negli USA.
nota2)
Stati come la Russia che prevedono una guerra atomica
mantengono in deposito
strumenti bellici quali Tank ed aerei, che non utilizzino elettronica
sensibile a
ondate elettromagnetiche
provocate da esplosioni atomiche.
vedi anche l'intervento di Antonio Camuso:" La Comune di Parigi , un secolo e mezzo tra immaginario collettivo e voglia di insurrezione ".
Antonio Camuso
Archivio Storico
Benedetto Petrone-APS
Brindisi 22 aprile 2024 vedi anche 1) 5 aprile 2024 la Mostra "La Comune di Parigi 1871" a Brindisi, presso l'ITIS "G.Giorgi". intervento di Antonio Camuso presidente dell'Archivio Storico Benedetto Petrone-APS
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