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INIZIATIVE
PER RICORDARE IL QUARANTENNALE DELLA STRAGE DI PIAZZA FONTANA e
costruire una mobilitazione permanente contro il risorgere del neofascismo
NAPOLI
6-7 FEBBRAIO 2010 CONVEGNO-ASSEMBLEA ANTIFASCISTA
Nelle giornate che hanno preceduto il
40esimo anniversario della strage
di Piazza Fontana, avevamo espresso in maniera decisa la necessità di
declinare la pratica antifascista in maniera più ragionata, attraverso
un´analisi che tenesse conto anche di quanto su questo terreno il
movimento di classe aveva prodotto nelle diverse realtà della nostra
penisola. Il 12 dicembre 2009 ha dunque rappresentato, oltre che la
simbolica ricorrenza della manovra stragista dello Stato, anche un
momento di riflessione rispetto alle nuove articolazioni del
neofascismo. C´è chi si è concentrato sulla stretta relazione esistente
tra vecchie e nuove tendenze autoritarie, chi ha messo in evidenza il
continuo sabotaggio delle lotte sociali (oggi come allora represse dal
braccio armato dello Stato e ignorate dai media mainstream), chi ha
puntato allo smascheramento dei fascisti "riciclati" negli
apparati
amministrativi, chi ha guardato con maggiore interesse ai legami mai
interrotti tra lo squadrismo fascista e la destra istituzionale, e chi -
in ultima analisi - ha focalizzato l´attenzione su due fenomeni ormai
usciti dagli argini: la deriva xenofoba e razzista che interessa ogni
città e quartiere d´Italia e l´affondo revisionista che punta alla
riscrittura della Storia e allo sdoganamento dei fascisti di ieri e di
oggi.
Praticare oggi l´antifascismo significa quindi declinare e coordinare le
articolazioni di cui esso vive sforzandoci di elaborare un paradigma
teorico e pratico valido per le differenti situazioni che ci si
profilano di fronte. Nell´invitare ad una discussione di questo calibro
crediamo anche che non si possa prescindere dal riconoscere la triplice
base su cui esso debba necessariamente poggiare, ovvero quella sociale,
quella culturale e quella militante. Così come non si può prescindere,
pensando ad un coordinamento nazionale, dalla costruzione di una rete di
mutuo soccorso e solidarietà attiva capace di prendere collettivamente
parola di fronte ai sempre più frequenti casi di repressione. Per questo
crediamo sia arrivato il momento di promuovere una giornata nazionale di
dibattito che ponga a confronto le diverse realtà che su questo terreno
si muovono, e che questo terreno praticano, indicando sommariamente
alcuni spunti di riflessione che ci auguriamo potranno essere oggetto di
dibattito il prossimo 6 febbraio.
- la costruzione di un fronte comune capace di controbattere alla
campagna revisionista che da anni è in corso nel nostro paese e che vede
nell´attacco alla resistenza comunista il proprio architrave;
- la costruzione di una rete nazionale capace di amplificare, promuovere
e socializzare quanto viene prodotto e fatto localmente e al tempo
stesso in grado di riannodare il filo rosso della solidarietà militante;
- la costruzione di uno spazio di dibattito nazionale che partendo dalla
nuova composizione sociale della classe sia in grado di inquadrare in
termini più ampi il fenomeno razzista e xenofobo ed i compiti del
movimento di classe;
Abbiamo appositamente stilato questo breve appello in una forma
semplice, senza entrare nel cuore delle singole questioni e senza avere
la pretesa di avere già una chiave di volta perché convinti che dovrà
essere la discussione del 6 febbraio prossimo a darci una parziale
risposta ai molti nodi oggi esistenti.
NAPOLI
- SABATO 6 FEBBRAIO ORE 15:00
- DOMENICA 7 FEBBRAIO ORE 10:30
N.B. L´appuntamento del 7 alle 10 e 30 del mattino è previsto
esclusivamente nel caso in cui l´assemblea non riuscisse a chiudere i
lavori entro la sera di sabato 6
presso: CENTRO CULTURALE "LA CITTA´ DEL SOLE"
vico san giuseppe maffei a san gregorio armeno N.18
per info: www.12dicembre.net corteo12dicembre@gmail.com
ANTIFASCISTI E ANTIFASCISTE DI NAPOLI
ROMA
12 DICEMBRE 2009 e a seguire appello dei compagni napoletani
iniziative
12 dicembre 2009
12 DICEMBRE , UNA GIORNATA DI LOTTA E DI MEMORIA
Il
12 dicembre, non è un giorno qualsiasi!
Dal 1969 scandisce la feroce violenza della borghesia che non
ha esitato
a
ricorrere allo stragismo per mantenersi al potere, come nel ventennio
aveva
fatto con il fascismo!
Sono trascorsi 40 anni dalla Strage di P.za Fontana : i mandanti di Stato
e
i criminali fascisti sono tuttora impuniti;dopo quaranta anni è
impossibile
negare la complicità della partitocrazia nel tentativo di obliare il
passato.
Lo stragismo servì alla DC dell'epoca per continuare a governare ,
inglobando prima il PSI nei governi di centrosinistra e poi il PCI
nel "
>compromesso storico".
La " generazione del Vietnam" si fece carico di riscattare il
Paese e di
apportare significative conquiste sociali alla classe lavoratrice e ai
ceti
popolari.
Non fu certo un pranzo di gala! Lo scontro - definito dagli storici come
una " guerra di bassa intensità" - comportò pesanti sacrifici
e la perdita
di
numerosi compagni/e, di cui vogliamo ricordare per tutti il compagno Pino
Pinelli, fatto precipitare dal 3° piano della Questura di Milano, dove
era
sottoposto ad un duro interrogatorio - con l'accusa di essere l'esecutore
della
strage alla Banca dell'Agricoltura - da parte di quel Commissario
Calabresi,
sulle cui responsabilità non è possibile tacere riscrivendo la storia.
In memoria del 12 dicembre e delle vittime dello stragismo di Stato,
siamo
altrettanto determinati a combattere oggi la degenerazione autoritaria che
procede inesorabile e spedita con complicità 'bipartizan'.
Gli orribili delitti perpetrati nelle caserme, nelle celle giudiziarie,
nelle carceri - da Stefano Cucchi ad Aldo Bianzino, da Aldrovandi a Lonzi,
giusto per citare solo i casi "più noti" - i pestaggi mortali e
l'inaudita
violenza di cui sono oggetto i giovani, i diversi, le donne, i migranti e
i
rom, non sono frutto di "mele marce" , ma l'indice di un abuso
sistematico
>nella certezza dell'impunità.
Tutori dell'ordine, guardie carcerarie, forze armate : solo quando vanno
sotto processo viene fuori la tremenda denuncia nei confronti di chi li
addestra e li dirige ! Ammaestrati per annichilire e distruggere " un
nemico",
non per soccorrere e rispettare un cittadino!
Sotto l'incalzare di leggi ad personam che permettono a Berlusconi di
farla
franca fregandosene financo della Costituzione, lo "stato di
diritto" è
stato
sublimato nella " legge del più forte" , nell'evidenza
della progressiva
sottrazione delle libertà fondamentali e politiche.
NON CI ARRENDEREMO A QUESTO STATO DI COSE !
S' IMPONE IL DIRITTO DI RESISTENZA: ABBIAMO SBARRATO LA STRADA ALLO
STRAGISMO ; SAREMO IN GRADO DI FERMARE ANCHE LA DERIVA AUTORITARIA E
PRESIDENZIALISTA !
Sabato 12 dicembre 2009, giornata di lotta e memoria :sit in
al
Ministero
di Giustizia (via Arenula/l.go Cairoli), ore 16,30-19
Venerdì 11 dicembre c/o Comitato di Quartire Alberone (via Appia nuoVa
357)
ore 17-21
confronto tra i protagonisti di ieri e di oggi con i promotori del
libro
"
la Strage di Stato"
nel ricordo e tributo di Edoardo Di Giovanni , Marco Ligini,Edgardo
Pellegrini -
sul tema :" 12 dicembre, tra passato e presente".
NAPOLI:APPELLO
DELLA RETE NAPOLETANA CONTRO IL FASCISMO E IL SESSISMO
Nelle righe sottostanti abbiamo
provato a riassumere alcuni concetti
fondamentali per la costruzione di alcune parole d'ordine da inserire in
un manifesto comune che possa contenere i percorsi che le realtà stanno
costruendo intorno alla data del 12 dicembre. Quest'appello vuole essere
uno spunto di riflessione iniziale necessario per ragionare su una
strategia comune di risposta all'attacco che la repressione e i suoi
agenti stanno mettendo in campo. Ovviamente questo manifesto dovrà
integrarsi con i percorsi specifici legati al 12 dicembre che le realtà
hanno portato avanti nelle diverse città e a seconda dei ragionamenti
specifici.
RETE NAPOLETANA CONTRO IL FASCISMO IL RAZZISMO IL SESSISMO
per contatti:
corteo12dicembre@gmail.com
http://www.12dicembre.net/
***
L´evidente impossibilità di uscire rapidamente dalla crisi economica e
la non volontà di dare risposte alle esigenze sociali sempre più diffuse
e stringenti, porta i padroni a rendere sfacciato il volto brutale e
repressivo dello Stato.
Si assiste ad un proliferare di teorie repressive (tolleranza zero,
"broken windows") che i vari Stati e Governi di turno si
preoccupano di
codificare.
In una fase di crisi come quella attuale l´esigenza di costruire
paradigmi ossessivi di controllo diviene sempre più improrogabile.
In quest´ottica inquadriamo l´approvazione di leggi schiettamente
reazionarie, nel tentativo di realizzare una ridefinizione dei rapporti
sociali. Il pacchetto sicurezza, unitamente ad una vera e propria
strategia della paura, costituisce uno dei principali capisaldi del
disegno strategico repressivo.
Sarebbe impossibile riuscire a elencare tutti gli avvenimenti degli
ultimi tempi.
Possiamo cercare però di individuare delle tendenze di carattere
generale che partono dal continuo ricatto e il controllo sui posti di
lavoro e arrivano fino al proliferare di accuse per reati associativi.
L´attacco sferrato dallo Stato nel tentativo di restringere gli spazi di
agibilità è sempre più evidente. Ne è prova anche la sempre più
diffusa
linea repressiva di sgombero dei posti occupati che sembra prendere
piede in numerose città italiane (in primis Catania, Roma e Torino). Se
a questo si aggiunge l´ondata repressiva abbattutasi sugli antifascisti
toscani e veronesi, sugli studenti milanesi, sui compagni romani,
catanesi, parmensi o le pesantissime condanne ai manifestanti per il G8
di Genova (ovviamente solo per citare i casi più noti), si percepisce
nitidamente la necessità di una riflessione in grado di uscire dagli
ambiti locali.
Ultimo terminale di questa strategia repressiva è il foraggiamento
(politico ed economico) di gruppi e gruppuscoli di neofascisti, gettati
nelle nostre strade , nei quartieri, nelle facoltà e nelle fabbriche
-come accaduto recentemente agli operai dell'Eutelia, attaccati dai
fascisti durante l'occupazione della loro fabbrica- con il compito di
sempre: ostacolare lo sviluppo di prospettive antisistemiche. Oggi come
ieri, al tempo delle "stragi di stato", i fascisti cercano di
saldare lo
squadrismo di sempre con l'attività di servizio ai nuovi paradigmi delle
politiche securitarie: i soggetti deboli sono altrettante figure su cui
proiettare la rabbia sociale in tempo di crisi per distoglierla dai veri
responsabili della crisi stessa. La dose di populismo ribellistico
camuffa a malapena la strategia reazionaria in difesa dei poteri forti e
dei grandi interessi economici. Un'attività che spesso si traduce in
violenza diretta contro gli ultimi e contro i movimenti sociali!
La reattività dimostrata dai compagni in tutta Italia sulla questione
dimostra come, sempre più, il problema dei fascisti si pone con urgenza.
Crediamo perciò necessario provare a costruire un dibattito che dia la
possibilità di rilanciare, nelle varie città, la data del 12 dicembre.
C´è la necessità di dare un segnale forte di unità in difesa delle
nostre lotte e contro il fascismo, il razzismo, il sessismo e l´omofobia.
Pensiamo che questa data possa essere utile anche per dare respiro a
riflessioni più ampie che partendo dalle stragi e da Pinelli, arrivino
fino a Stefano Cucchi e ai fatti del San Paolo di Milano. Una
riflessione, in breve, sulla repressione, sull´antifascismo e sulla
capacità dello Stato di assolvere se stesso.
Lanciamo un appello a tutte le realtà politiche affinché si riescano ad
individuare delle parole d´ordine condivise, semplici, immediate, ma in
grado di unire e di dare una risposta non più frammentaria all´attacco
contro i movimenti. E a costruire un percorso comune verso il 12 dicembre.
ANTIFASCISTI E ANTIFASCISTE
- Contro l'impunità dello Stato e dei suoi agenti. Da Pinelli a Carlo,
arrivando a Federico Aldovrandi e Stefano Cucchi: gli omicidi di Stato
non fermeranno le nostre lotte e alimentano solo la nostra rabbia!
- La strategia repressiva a livello europeo colpisce ogni aspetto delle
vite e delle lotte. L'attacco investe immigrati, lavoratori, studenti,
precari e disoccupati utilizzando sia gli strumenti offerti dal
pacchetto sicurezza, sia attraverso campagne tese alla criminalizzazione
e all'isolamento di chi ogni giorno lotta. Contro la repressione l'unica
risposta reale è l´unità!
- Le riforme dell'istruzione e del mercato del lavoro, le leggi
anti-immigrazione e la distruzione dello stato sociale sono il piano
generale su cui si muove l'attacco. E' necessario rispondere uniti
contro chi sfrutta ed opprime.
- Fermiamo l´ondata repressiva e securitaria. Blocchiamo l´insediamento
dei neofascisti nelle nostre città.
Lo Stato li assolve, i padroni li sostengono. Oggi più che mai
l'antifascismo non può essere delegato!
- Gli spazi occupati, gli spazi restituiti alla popolazione nelle città
, nei quartieri, nelle università sono il primo obiettivo: sgomberi,
intimidazioni e minacce sono all'ordine del giorno. Ma gli spazi
occupati non si toccano: la resistenza continua!
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BRINDISI
15 DICEMBRE 2009
LECCE
10 DICEMBRE2009
BARI
10 DICEMBRE 2009
ROMA
12 DICEMBRE 2009
NAPOLI
12
dicembre 1969
LA
STRAGE DI PIAZZA FONTANA
redazione
Archivio Storico Benedetto Petrone
http://www.pugliantagonista.it/arch2.htm
archiviobpetrone@libero.it
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