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VIENNA 15-16 LUGLIO 1927 Vienna , novant’anni fa la rivolta antinazista, del luglio 1927, domata nel sangue.(
Noi siamo il popolo che edifica il mondo a venire,
Die Arbeiter von Wien; I
LAVORATORI DI VIENNA)
Il luglio 2017 sarà ricordato , nei rapporti tra Italia – Austria per gli annunci del governo austriaco di invio dell’esercito sul Brennero per arginare una possibile invasione di migranti nord-africani dall’Italia, facendo ricadere ancora una volta su quella nazione che diede i natali ad Hitler, un immagine di unn paese pronto a rinchiudersi in nostalgie asburgiche e facilmente irretito dai richiami della destra razzista e xenofoba che va crescendo in Europa.
A sfatare questo falso
“print” di paese
fondamentalmente conservatore sono le cronache , di
un passato non troppo lontano, che
possiamo apprendere dalla rilettura degli avvenimenti, gloriosi e tragici
di 90 anni fa, in un momento in cui l’Austria proletaria
minacciata da un ondata di
nazionalpopulismo ancor prima che
Hitler in Germania avesse intrapreso l’ascesa verso il potere, rispondeva
colpo su colpo organizzando
militarmente la difesa
antifascista , pur con i freni provenienti da quei settori della sinistra
“riformista e legalitaria “ che
anche in Italia impedirono che l’esperienza degli Arditi del Popolo
fosse estesa capillarmente su
tutto il nostro territorio nazionale, e con essa si rispondesse con
la lotta armata
alle bande fasciste
prima che esse avessero il sopravvento.
VIENNA, una canzone e la rivolta
del luglio 1927
Premessa E’ grazie al nuovo lavoro di catalogazione del materiale archivistico che negli ultimi due anni abbiamo acquisito come Archivio Storico Benedetto Petrone, che ha spinto la nostra curiosità ad approfondire quanto avvenne a Vienna 90 anni fa
La
sommossa comunista di Vienna completamente domata!
Titolava in prima pagina il
Giornale d’Italia del 19 luglio 1927 che
negli scorsi giorni di luglio 2017 era in fase di digitalizzazione
per il nostro archivio. Una rivolta sulla quale noi non avevamo memoria
e sulle cui origini e contesto la lettura di quelle pagine
ingiallite di un giornale stampato
sotto l’occhio torvo
delal censura del regime
fascista, non potevano certamente darci nella completezza e realtà
storica. Il fatto che in
quelle pagine comunque si desse tanto risalto al numero di morti e feriti,
dell’azione brutale di
repressione da parte della polizia austriaca contro manifestanti
“socialcomunisti” in una città come Vienna
ci faceva capire che quegli avvenimenti furono visti con grave
turbamento anche qui in Italia dal fascismo nostrano impegnato a mettere a
tacere qualunque forma di opposizione pacifica o violenta a Mussolini.
E’ in toni rassicuranti la cronaca del dopo moti che si legge in Italia
quel 19 luglio a distanza di 4 giorni da quando
una folla sdegnata di
antifascisti, di fede diversa, socialisti, comunisti, repubblicani, ecc
aveva sfogato la propria rabbia contro il tribunale di Vienna che con una
vergognosa sentenza aveva mandato assolti
gli appartenenti ad una milizia
nazionalista di estrema destra (Frontkaempfers)
Frontkämpfervereinigung Deutsch-Österreichs (“Fronte Unito di
Lotta di Austria e Germania”) comandato dal colonnello Hermann Hiltl
che aveva ucciso
dei civili durante una il 30 gennaio 1927 durante una
manifestazione a Schattendorf, nel Burgenlanded incui erano morti
un veterano della Grande Guerra e
un bambino di 8 anni.
Fine
dello sciopero generale. I servizi pubblici riattivati, i socialisti
battono in ritirata. la città in stato di assedio. L’atteggiamento
energico del Governo.
…
Nessuna rivoluzione , pochi nuclei comunisti rei dei disordini ,…
tranquillizza il Giornale d’Italia, anche se poi nella cronaca da Vienna
parla dell’intervento a forbice da un lato delle forze di polizia a
cui sono stati distribuiti i fucili dell’esercito e dall’altro l’opera da
pompiere dei dirigenti del Partito Socialista e dei sindacati a guida
socialista per spegnere l’incendio, non quello del Tribunale e le sue
carte ormai andate in fumo, ma quello della rivolta proletaria capace di
dilagare in tutto il paese e coinvolgerlo nella guerra civile
antifascista. Si’ guerra civile!, visto che al fianco dlle forze poltiche
di sinistra socialisti e comunisti, vi era una forza parallela,
paramilitare del Fronte repubblicano ( Schutzbund), capace di schierare
decine di migliaia di uomini perfettamente inquadrati
ed addestrati all’uso delle armi proprio in quel conflitto mondiale
in cui la follia omicida
capitalista li aveva trascinati 10 anni prima
in guerra contro altri fratelli di
altre nazioni.
Le cifre delle perdite in vite umane
annunciate dai corrispondenti stranieri in quei giorni parlano
chiaro: dai 60 ai 300 morti, oltre quasi un migliaio di feriti, ma
come succedeva allora in Italia sui
giornali si cercava di sminuirle definendole inattendibili, onde
tranquillizzare i benpensanti
nostrani e gli stessi fascisti italiani ma
i dati oggi in possesso degli storici non si discostano dalle cifre
di un vero massacro: 84 dimostranti e 5 poliziotti uccisi Tra i
dimostranti vi furono circa seicento feriti e altrettanti tra i
poliziotti.
Dal sito” canzoni contro la guerra” riportiamo una breve riassunto dei
fatti insieme col testo di
una canzone che divenne la
bandiera “sonora” di coloro
che in quegli anni volevano opporsi anche con le armi
in Europa all’avvento e al
dilagare del fascismo e nazismo prima che esso
prendesse il potere in Germania ed
in Italia e dessero
fuoco alla miccia della Seconda Guerra mondiale e all’Olocausto .
(Dal
sito canzoni contro la Guerra ) ….. Il “Verdetto di Schattendorf” portò ad uno sciopero generale indetto allo scopo di far dimettere il governo guidato dal cancelliere cristiano-sociale Ignaz Seipel. Le proteste massicce iniziarono la mattina del 15 luglio 1927, quando una folla infuriata tentò di assaltare il rettorato dell'Università di Vienna sulla Ringstrasse. I rivoltosi attaccarono quindi e distrussero un vicino commissariato di polizia e la sede di un giornale, prima di dirigersi verso il Parlamento austriaco. Respinti dalla polizia, si diressero quindi verso il Palazzo di Giustizia. Circa a mezzogiorno, i rivoltosi entrarono nel palazzo fracassando porte e finestre; dopo aver distrutto gli uffici, diedero fuoco agli archivi e al casellario giudiziario. In breve tempo l'intero palazzo di giustizia fu in preda alle fiamme; il fuoco si propagò rapidamente, mentre contemporaneamente i rivoltosi assaltarono i vigili del fuoco tagliando le bocchette e distruggendo gli idranti. Il fuoco non poté essere domato fino al mattino successivo. apo della polizia viennese, Johann Schober (che era stato primo ministro e che lo sarebbe stato ancora), represse la rivolta con violenza inaudita. Costrinse il sindaco di Viennna, il socialdemocratico Karl Seitz, a far intervenire l'esercito austriaco; Seitz rifiutò, seguito a ruota dal ministro della difesa, il cristiano-sociale Carl Vaugoin. Schober fece allora fornire le forze di polizia di fucili da guerra in dotazione all'esercito, e annunciò pubblicamente che avrebbe sgomberato la piazza con la forza dopo che Seitz e il segretario del Republikanischer Schutzbund, Theodor Körner, avevano tentato invano di convincere la folla a sciogliersi. La polizia aprì il fuoco e fu una strage di dimensioni enormi. La canzone, composta nelle immediatezze degli eventi, fu però eseguita per la prima volta solo nel 1929 in occasione della II Giornata Internazionale della Gioventù Operaia. Nel 1934, in occasione della “Battaglia di Febbraio” tra il movimento operaio austriaco e il governo fascista di Dollfuss, ebbe ancora maggiore diffusione nella rivolta, poi repressa nel sangue, contro l' “Austrofascismo” sostenuto da Mussolini.
Da allora,
Die
Arbeiter von Wien fa parte del repertorio antifascista
internazionale, dove si diffuse immediatamente.
I LAVORATORI DI VIENNA
PER CHI VOLESSE SCARICARE O ASCOLTARE QUESTA CANZONE I LINK SONO:
https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?id=45425&lang=it
http://storage-new2.newjamendo.com/tracks/303172_96.mp3
PER CHI VOLESSE VEDERE LE IMMAGINI D’EPOCA DELA RIVOLTA DI VIENNA DEL 15
LUGLIO 1927
https://www.youtube.com/watch?v=zfm9ttTitiQ
Articolo a cura dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
Numero speciale per i 10 anni di Pugliantagonista
Brindisi 15 luglio 2017, novant’anni dopo , per non dimenticare
(NEL CASO FOSSE STATA VIOLATO IL DIRITTO DI AUTORE SIAMO PRONTI A RIMUOVERE QUANTO SEGNALATO. Inviare segnalazioni a archiviobpetrone at libero.it o pugliantagonista at libero.it
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