DIARIO
D’AGOSTO
1968
(VERSIONE
INTEGRALE)
PARTE SECONDA (7 agosto- 13 agosto 1968)
di Antonio Camuso
"E’
arrivata posta dalla Cortina di Ferro!
La mia mia amica romena Maria N. mi ha scritto e ho ricevuto una cartolina
QSL da Radio Mosca..."
-E-Book pubblicato per la Glocal Editrice(Lino de Matteis) 2008-
Pagina riveduta e corretta 13 AGOSTO 2023
vedi anche parte prima
(Aspettando
a Brindisi l’invasione di Praga, con la radio attaccata all’orecchio.
Rivisitazione
dei fatti dell'agosto 1968,...
)
INIZIO PARTE SECONDA
La Gazzetta del Mezzogiorno, 7 agosto 1968
Disordini razziali
a
Detroit e Los Angeles, mentre a Oackland si celebra il
processo a un leader
delle
Pantere Nere.
Anche
gli Stati Uniti avevano gatte da pelare in casa propria! La rivoluzione
mondiale, che si cercava di impedire a colpi di napalm in Vietnam,
ribolliva dentro casa.
Negli
USA la repressione dei movimenti di protesta interni avvenne con misure da
guerra civile e quando l’invasione di Praga fu
affrontata in sede ONU,
Mosca
replicò dicendo che gli Stati Uniti non potevano permettersi di dar
lezioni di democrazia.
A
sentirli, certi discorsi, sembrano fotocopie scritte per gli avvenimenti
d’oggi, con la Russia che invade la Georgia e che rinfaccia agli USA
l’invasione dell’Iraq o quella del Kosovo!
La Gazzetta del Mezzogiorno, 9 agosto 1968
Sarà pronta nel 1972 la Enrico Fermi, prima nave nucleare della flotta
italiana. I lavori saranno affidati alla FIAT.
Nelle
riviste tecniche e scientifiche di quel periodo le copertine e gli
articoli centrali eran
tutti
dedicati alla propulsione nucleare come mezzo del futuro. Si affermava che
grazie a quello la conquista dello spazio sarebbe stata possibile,
costruire grandi laboratori e serre gravitanti intorno alla terra e che
avrebbero dato prodotti d’avanguardia capaci di dar risposte alla fame
nel mondo! Aerei supersonici con reattori nucleari sarebbero salpati
dai nostri aeroporti e avrebbero permesso
viaggi tra i continenti a grandi masse di utenti con
costi bassissimi!
Peccato
che di rischio in caso di incidente non se ne parlasse!
Anche
l’Italia inseguiva il sogno nucleare. Mentre si facevano esperimenti
segreti nei laboratori militari e si avviavano le prime centrali
sperimentali nucleari, si cercava
di
essere competitivi anche nel campo dei mezzi di trasporto con combustibile
nucleare. Un’impresa
che di
fatto non vide
mai la luce,
sia per gli alti costi che per le difficoltà di rendere pienamente sicura
quella tecnologia applicata al trasporto civile.
La Gazzetta del Mezzogiorno, 11agosto 1968
Tutta Praga intorno a Tito. Dubcek ha chiesto consigli
sull’autogestione delle fabbriche.
Con
l’acqua alla gola
i
dirigenti del partito comunista ceco, compreso che la loro pelle non
sarebbe stata difesa con la vita di nessun uomo dei “paesi liberi”,
cercarono all’ultimo minuto di intessere più stretti rapporti con i
partiti socialisti e comunisti dissenzienti dall’ortodossia sovietica.
Tito
era, tra questi, la figura più credibile avendo portato la Yugoslavia al
vertice dei paesi non allineati: un vero miracolo di diplomazia
internazionale nell’era del bipolarismo e dello scontro tra le due
superpotenze.
Ma
non è solo di ideologia che la classe politica ceca voleva parlare, ma
anche di economia. Mentre il mondo stava compiendo grossi salti in avanti
nel campo della tecnologia e della ricerca scientifica e di modelli
produttivi innovativi, al contrario
gli
apparati industriali e la stessa intellighenzia dei paesi satelliti del
Patto di Varsavia erano totalmente condizionati dalle linee guida
economiche del PC sovietico e della sua industria di Stato.
Costruire
un rapporto di democrazia economica tra i paesi socialisti e confrontarsi
con quelli capitalistici occidentali avrebbe potuto rimettere in moto
meccanismi da far traballare molte certezze in entrambi i campi, ma anche
riuscire a far parlare con una sola voce l’intera classe operaia europea
da Dublino a Leningrado. Un grande rischio per il capitalismo
“liberista” e quello di Stato monopolista!!!
Sappiamo
come è finita questa storia: nel peggiore dei modi, dove l’accettazione
delle regole del capitale globalizzatore, oggi fa carne da macello, anche
in Europa, di tutte le conquiste sociali di oltre un secolo di lotte per
l’emancipazione della classe operaia e di tutti gli sfruttati!!!
(Foto 5 Dubcek)
La Gazzetta del Mezzogiorno, 11 agosto 1968
In Italia Psu e Pri
attaccano il PCI per
il suo
stare alla finestra e l’opportunismo politico della sua ambigua
posizione sulla vicenda del nuovo corso cecoslovacco.
In
seguito alcuni dirigenti del PCI portarono a loro discolpa alcuni incontri
semiclandestini con rappresentanti del partito comunista ceco,
ma non bastò ciò agli occhi di molti militanti di quel partito e
di suoi simpatizzanti,
che lo
abbandonarono per entrare nelle fila della Nuova Sinistra accusandolo di
complicità alla repressione praghese e di miopia politica.
La Gazzetta del Mezzogiorno, 11 agosto 68
E’ l’On. Orlandi sull’Avanti
che attacca il PCI chiedendogli di fare quel passo che potrebbe
significare smuovere gli stessi equilibri politici italiani e
dell’Europa occidentale. Gli stessi partiti riformisti che han preso
parte ai governi di centro-sinistra ne trarrebbero forza e si potrebbe a
questo punto creare una valida alternativa al monopolio democristiano.
Sulla “Voce
repubblicana”,
il partito
repubblicano di La Malfa punta l’attenzione “sul rinnovamento
economico che c’e dietro e di cui il PCI non comprende appieno
l’importanza dei meccanismi che si potrebbero innescare”.
In
effetti ci sarebbe
da aprire
una parentesi autocritica sulla figura di Giorgio la Malfa
e sul suo pragmatismo in campo di politica economica e che,
raffrontato alla insulsaggine degli ultimi ministri economici, che hanno
fatto la loro fortuna con manovre da burocrati ministeriali dove i fondi
per la ricerca, la valorizzazione di tutte le intelligenze presenti nel
paese
per fermare
l’emorragia dei cervelli, sono praticamente
ZERO,
ebbene
dobbiamo ammettere che
quel La Malfa, da noi della Nuova Sinistra spesso ridicolizzato, dovremmo
andarcelo tutti un po’ a studiare.
Nella
vicenda praghese intuisce la possibilità di “fregare” la cappa
oppressiva dei monopoli delle multinazionali americane con la creazione di
un vero Mercato Comune Europeo e da qui mettere in moto nuovi meccanismi
di democrazia economica ed impedire il declino tecnologico ed industriale
del nostro continente … Oggi, con quarant’anni di ritardo,
l’Europa , sorpassata dalle tigri ruggenti asiatiche,
sopravvive solo grazie al feticcio dell’EURO.
La Gazzetta del Mezzogiorno, 11 agosto
1968
Spagna, senza tregua la guerra di Franco contro il separatismo Basco: ieri ci sono stati 100 arresti e
si prevedono pene pesantissime dai tribunali spagnoli.
Il
dittatore Franco,
grazie
all’apertura del suo paese ai bombardieri atomici americani e alle navi
della VI flotta poté permettersi di utilizzare la mano dura contro gli
oppositori politici senza che “la Comunità internazionale” facesse
alcunché per fermarlo.
Si
dovette attendere
molti anni, dopo la morte del Caudillo, per vedere il ritorno ad una “democrazia elettorale” in
quel paese e senza che nessuno abbia
mai pagato per i crimini del falangismo.
La Gazzetta del
Mezzogiorno, 11 agosto 1968
Due morti a Montevideo in
scontri tra studenti e polizia.
L’Uruguay
cercava
di togliersi di dosso
un regime dittatoriale venduto agli USA e alle multinazionali, ma essi
ancor oggi, a distanza di quarant’anni,
non lo vogliono mollare.
La
Gazzetta del Mezzogiorno, 12 agosto 1968
Coprifuoco nei quartieri
poveri di Miami. Si temono nuovi disordini razziali.
La Gazzetta del Mezzogiorno, 13 agosto 1968
Ulbricht segretario del Partito comunista della Germania dell’Est ha
un incontro gelido con Dubcek a Praga. La popolazione ceca lo ricambia con
una glaciale accoglienza …
Sappiamo
bene come il PC tedesco temesse qualunque accenno alla messa in
discussione della sua cieca fedeltà all’Urss e sulla corresponsabilità
per l’erezione del
muro di
Berlino. I carri armati tedeschi che a fianco di quelli russi invasero di
lì a pochi giorni la Cecoslovacchia furono visti dai praghesi come quelli
di Hitler di tent’anni prima: strumenti di un disegno che voleva
cancellare la Cecoslovacchia dall’Europa.
La
Gazzetta del Mezzogiorno, 13 agosto 1968
Superbombardieri B52 americani bombardano il Nord e il Sud Vietnam.
In
questo caso erano gli imperialisti americani che cercavano di cancellare,
sotto milioni di tonnellate di bombe, non solo un popolo, quello
vietnamita, ma anche un sogno, quello di tutti i popoli di essere
indipendenti e liberi di scegliere il proprio futuro, anche lottando e
resistendo con le armi contro i propri oppressori.
13
agosto 1968
E’
arrivata posta dalla Cortina di Ferro!
La
mia amica romena Mariana N. mi ha scritto, inviandomi una cartolina
dalla sua città. E’ un posto rinomato per i fiori da cui l’industria
locale ricava delle essenze da cui si producono profumi. E’ felice che
un ragazzo italiano abbia risposto ad un’inserzione apparsa, chissà
come, sui giornali per ragazzi in Italia. Per adesso potremo scriverci in
francese ma dice che lei sta studiando l’italiano e vorrebbe visitare
l’Italia.
Il
postino mi ha consegnato una cartolina proveniente dalla Russia. C’è la
QSL [Cartolina di risposta
dalla radio ascoltata] di
Radio Mosca
che io ascolto
spesso di la sera, in onde medie e corte, nelle trasmissioni in italiano e
in francese.
Un
bel risultato per il mio impegno radiantistico , considerando che solo
pochi giorni fa ho ricevuto da Radio Praga un pacco contenente delle
riviste illustrate, con fotografie a colori che parlano di un paese
felice, in cui la disoccupazione non esiste e il diritto allo studio è
universale. Le sfoglio in maniera disincantata, è chiaro che c’è tanta
propaganda ma comunque servono per gettare uno sguardo direttamente
dall’altra parte del Muro.
E’
un’ulteriore spinta a migliorare nei miei progressi nel campo della
radiotecnica, ed autocostruirmi un ricevitore che possa ascoltare
tutti i paesi del Mondo,
Comprendo
che il mondo futuro sarà di chi gestirà i mass media, ma anche di chi
sarà capace di filtrare il loro messaggio per costruire
controinformazione e controcultura. E’ lì la vera capacità di essere
rivoluzionari come vorremmo esserlo noi, giovani del 68!
(6-7 foto QSL Radio Mosca e –Vita cecoslovacca
giornale ceco in lingua italiana
FINE PARTE SECONDA
ANTONIO CAMUSO
mail: archiviobpetrone at libero.it
segue parte terza
ANTONIO
CAMUSO
osservatoriobrindisi at libero.it
archiviobpetrone at libero.it
http://www.pugliantagonista.it/osservatorio.htm
1 ottobre 2008, quarant’anni dopo
ATTENZIONE! LA
RIPRODUZIONE DI QUESTA PAGINA VIOLA I DIRITTI D'AUTORE A CAUSA DI PROBLEMI TECNICI SUL SITO
GLOCAL EDITRICE NON è POSSIBILE RITROVARE IL LINK
QUEST'OPERA è EDITA IN FORMA RIVEDUTA
E CORRETTA DALLA GLOCALEDITRICE SUL CUI SITO E' RINTRACCIABILE
http://www.glocaleditrice.it/
|