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La fontana dell’Impero, il sindaco Rossi ,il muratore Pino e i brindisini.

Melodramma brindisino in atto unico

di Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone)

 

  tu sei buono e ti tirano le pietre...sei cattivo e ti tirano le pietre...

“-Ddov’eti lu sindicu Rossi???-“

Gli uscieri di Palazzo Nervegna, colti di sorpresa non erano riusciti a fermare Pino e il suo motorino che, con irruenza, avevano inforcato l’ingresso del palazzo di rappresentanza del Comune di Brindisi.

Ormai avvezzi all’arrivo dei più disparati soggetti provenienti da una città così difficile da governare, l’arrivo di Pino, poteva rappresentare solo occasione di qualche sfottò, vista l’indole pacifica dello stesso, ben diversa da certi personaggi di ben altro stampo che, quotidianamente si presentano pretendendo case, lavoro o sussidi.

Uccio, l’usciere: “-Pino tè spicciata la pittura o vai cercando qualche sacchetto di conza? Guarda che lu sindaco Rossi di lavori pubblici dopo ‘sta storia della fontana dell’Impero non ne voli saperi! Sta passa nu ‘uaio!-“

 

Pino: “- Ed io allora! ce aggia a diri?- Replicò Pino-. Pesciu assai e per questo che aggià parlari con Rossi!-“

Gli urli di Pino e le repliche del custode e lo scoppiettare del motorino, amplificati dall’androne, giunti alle orecchie del sindaco Rossi, si tramutarono in lui in nuove stilettate facendogli aumentare il mal di testa che lo affliggeva da qualche giorno. Fu così costretto a scendere le scale per capire cosa stava succedendo:

Il sindaco Rossi: “-ah, sei tu Pino! Sei arrivato in un brutto momento . di lavori, restauri e pezze a colori non ne voglio sentire parlare in questi giorni!”-.

Pino: “-E io allor a ! ci aggia a diri, io sindico?! Dopo tanta fatìa gratis che ho fatto con lu cori ai brindisini , osci m’hanno trattato a mm… Li vidi li sacchetti di cemento, la conza, e li barattoli della pittura che m’hai regalato quando m’ hai ringraziato perché mi ero messo ad aggiustare muri e marciapiedi gratis? Beh, oggi te li sta restituisco, pircei mo aggiu dittu basta! con Brindisi e li brindisini chini di mm…!!!”-

Il sindaco Rossi: “-Pinuccio- disse il sindaco, mettendosi le mani in testa- non mi scazzicari pure tu!, eh?!!”-

Uccio, l’usciere:“-Ah, Bravu lu sindaco mo ti sta mietti a parlare in brindisino?”-

L’usciere Uccio, che si era intromesso con quest’ultima frase fu mandato platealmente a quel paese da Rossi che, preso Pino sottobraccio,  se lo portò nel suo ufficio dove troneggiava un bricco di due litri di camomilla.

Il sindaco Rossi: “- Dimmi Pino, qualche  malacarne ti ha sfottuto mentre aggiustavi qualche marciapiede o hai dipinto per sbaglio qualche muro di chiesa?-“

Pino: “-Che cosa?  Quale malacarne? Fosse vero almeno gli sapevo rispondere a tu per tu! Chi m’ha fatto passare la voglia di far del bene a questa città, son stati tutti cristiani che sembravano per bene, ben vestiti, istruiti che io, povero muratore semianalfabeta,  facevo difficile a capirli.! “

Il sindaco Rossi: “-Mi stai dicendo Pino che ti hanno fatto osservazione su come pitturavi o facevi  la conza per aggiustare qualche mattonella di marciapiede? Hai trovato qualcuno meglio di te?”-

Pino “- Mò ti spiego- replicò Pino-Stamattina, col mio motorino sono andato in viale Palmiro Togliatti dove stanno le aiuole con i fiori e proprio  a una di queste dove stava il cartello col nome della via mi son messo a pulirla togliendo le erbacce e a pitturare colla pittura rossa il cordoletto, dello stesso colore delle rose che ci stavano intra. Stà vinìa na bella fatìa!. Quando s’è fermata ‘na macchina con certi vagnuni  che sventolavano dallu finistrino la bandiera tricolore dell’Italia. Io gli ho chiesto  :- a che ora scioca l’Italia?  E quiddi m’hanno  risposto :

“ - pensa pi tei!c’est a faci? Palmiro Togliatti è muerto di na vità e ancora voi comunisti gli pittati di russo gli altarini? Bolscevico! “-

e con la mazza della bandiera hanno stumpisciato le rose e cridatu:- “mo’ ti facimu chiu’ russu di  quedda pittura!!!-“

“- .e mentre dicevano questo hanno assutu certi margiali che io ho lasciato tutto an quarto  e me ne sono scappato col motorino…   e mi dicìa,  ma c’è sta succede a Brindisi???…  a mezzadìa sono andato alla salumeria in via Nino Bixio a farmi no ‘ panino e il salumiere che è ‘nn’amico mi ha detto :

-“Pino ti offro la birra ma n’drizza il cartello con la scritta di ‘sta strada,’ na macchina , l’altro giorno l’ha pigghiatu , e l’ha scorciato tutto e qualche cliente può sbatterci contro.-“  “-Io a Mario , non gli ho detto di no! E dopo aver bevuto la birra e mangiato il panino, ho raddrizzato il palo del cartello, l’ho cementato e poi  con la pittura nera che mi era rimasta  l’ho ripassata che  sta’ vvinìa lucido di fabbrica …quando  si sono avvicinati certi cristiani ben vestiti, con  i bastoni da passeggio e l’occhiale a un occhio solo, come si dice, sindaco, che tu sei istruito? –

Il sindaco Rossi: “-il monocolo!”-

Pino: “-Ah sì, quiddu ddai!  E mi hanno detto:“- tu sporco piemontese te lo tratti bene il generaleNino Bixio ,  massacratore di noi meridionali e che ha mandato via il  benefattore del Sud , il nostro amato re Borbone “-

 

Pino: “-Guardate che io non so di chi state parlando, vvo’ ssignorrìa mi vede così inguacchiato di pittura e conza  ma la sera mi lavo, non sono sporco e non sono piemontese! Io sono brindisino e poi a me il caffè Borbone non mi piace,  a me  piace il caffè Quarta!-  e loro inviperiti :-

per forza  che i Borboni  hanno perso la guerra per colèpa di ‘sta mandria di ignoranti e traditori…vergognati!  Traditore  della tua terra  e che ancora osui esaltare lo scoglio di Quarto e la partenza di quei banditi a capo di quel criminale di Nino Bixio che con Garibaldi sono venuti a rapinare il Sud! “-

e  badabum badabum,, si son messi a bastonarmi, che fortuna  il motorino non lo lascio mai e me ne so scappato a casa.  Ma lo sai come son fatto io non mi so stare senza fari osci pomeriggio  sono sceso  in Corso Umberto ad aggiustare due chianche che se n’erano vvinute dal basolato col rischio che qualche cristiana  inciampasse e si scasciasse la capu . ebbene  si ‘vvicina un signore ben vestito con un fiocco al collo, nero e nu giormali sotto lu razzu dove si vidìa solo una grande A scritta che mi fa:

”- Ma non si vergogna lei ad aggiustare le mattonelle di un corso dedicato al re mitragliere.?-!

 Scusi signoria, gli risposi, io sono ‘nnalfabeta, ma so che sto Corso si chiama Umberto e non Mitragliere!-

e proprio questo le sto spiegando-mi rispose quel signore distinto tutto vestito di nero, incominciando ad agitarsi ;- “questo Umberto è quel re che fece sparare con i cannoni, a Torino, sulla povera gente come te che chiedeva pane e lavoro! E lei un proletario, tradisce i suoi fratelli e compagni per omaggiare colui che ha sulla coscienza il sangue dei tuoi fratelli, sei un traditore della tua classe vergognati-

e mentre urlava così agitava  quel giornale arrotolato che mi son pigghiato paura che dentro ci fosse un bastone e quando si è messo a gridare:

“-Viva Gaetano Bresci! Viva l’Anarchia!”-tutto rosso in viso , me ne sono scappato perchè  ho pensato che mi menava ‘na bomba!  e son venuto da te per dare le mie dimissioni di muratore volontario e che tanto  a Brindisi come la fai la sbagli! Pino non gli fa più niente a ‘sti brindisini che non si meritano nienti!... che si rompano li corni a tutte le buche  dei marciapiedi scasciati!”-

 

 

Riccardo Rossi , a sentire  le lamentele di Pino decise di confidarsi  con forse l’unica persona , salvo la moglie  Paola, capace di capirlo:

Il sindaco Rossi:-“ Pinù, hai ragione, qua ‘son impazziti tutti, vedi come mi tengo la  testa,  da quando ho fatto il fine lavori della Fontana di Mussolini alle Sciabiche , quella che chiamano dell’Impero, tutti contro di me, manco l’avessi  costruita io o  me la fossi tenuta così come’è per 80 anni a Brindisi, io che sono di Trani e sono sindaco da soli due anni …  invece di esser contenti che  in  quella fontana  ci torni l’acqua, non ci sta la spazzatura e le siringhe dentro e che sta illuminata, preferiscono che i tossici la usino  per ripostiglio  tutti a criticarmi  e accusarmi  che sono un nostalgico del colonialismo .pure da chi non me lo aspettavo e mi è venuto sto mal di testa… poco fa   stavo al Comune  e mi volevo prendere un Aulin in farmacia per farmelo passare e, per non perdere tempo sono andato a quella più vicina , l’Africa Orientale… non l’avessi fatto… un gruppo di contestatori  con la bandiera della Pace,  hanno incominciato a urlarmi che  questa era la dimostrazione che  io l’Impero, l’Africa Orientale, la conquista dell’Etiopia , ce l’ho proprio in testa e che  mi devo vergognare… insomma , non ho comprato l’Aulin, e me ne son dovuto venire qua a Palazzo Nervegna per farmi una camomilla…  ti capisco Pino, qua a Brindisi, come la fai la sbagli, Madonna che mal di testa!!!…-“

 Pinuccio, impietosito per vedere il sindaco in quelle condizioni gli propose:

Pino:“- Signor sindaco, a me quando mi viene mal di testa,mi accendo la radio e sento un po’ di musica,  ho visto che ne hai una dietro di te, perché non lo fai? Anzi te la metto sulla stazione che mi piace di più  radio italia anni 60”-

Pino alzandosi, accese la radio e la sintonizzò proprio mentre andava in onda l’annuncio:”-Qui radio Italia anni 60, solo musica italiana, le canzoni di successo ,Sanremo 1967, Antoine:

- “Tu sei buono e ti tirano le pietre . Sei cattivo e ti tirano le pietre . Qualunque cosa fai, Dovunque te ne vai, Tu sempre pietre in faccia prenderai . Tu sei ricco e ti tirano le pietre, Non sei ricco e ti tirano le pietre . Al mondo non c'è mai, Qualcosa che gli va. E pietre prenderai senza pietà! Sarà così finché vivrai . …”-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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