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Brindisi 15-16 aprile 1995. Venticinque anni fa, la Pasqua di violenza contro il Centro Sociale di via S Chiara. Prima l’incendio e poi il sanguinoso pestaggio
contro Mario Merico, tra i principali fondatori del
Centro Sociale.
Quest’anno, causa le restrizioni imposte
dall’emergenza del Coronavirus, non abbiamo potuto festeggiare con Mario
Merico, la Pasqua e ricordare con lui le attività di quel Centro Sociale
che lo vide tra i fondatori. Proprio in queste ore ricorreva
il 25ennale di uno dei momenti
peggiori di quella esperienza, ovvero la Pasqua di violenza e di sangue
del 1995 che lo vide vittima del clima di mancanza di umanità e di regole
civili in cui parte della città di Brindisi
allora viveva . Vi lasciamo alla lettura del reportage che fece il
giornalista Fabio Mollica, allora collaboratore del Quotidiano di
Brindisi, su quelle 24 ore di ordinaria violenza brindisina degli anni 90,
testimoniando l’impegno e il sacrificio portato avanti dai componenti
della cooperativa “Solidarietà e Rinnovamento” e delle decine di volontari
e utenti che, nonostante minacce e intimidazioni in quelle condizioni,
portarono avanti l’opera di solidarietà sociale , nei confronti dei deboli
e degli emarginati, nel silenzio, se non proprio nella ostilità, della
classe politica brindisina, salvo pochissime eccezioni. Antonio Camuso Archivio Storico Benedetto Petrone Brindisi 16 aprile 2020
Quotidiano di Brindisi, Cronaca, martedì 19 aprile 1995
di Fabio Mollica
Prima l'incendio doloso nei locali di via Santa Chiara, poi una
violenta aggressione ai danni di Mario Merico
Una Pasqua da dimenticare per i soci della cooperativa Solidarietà e
rinnovamento che gestiscono il Centro Sociale contro l’emarginazione
giovanile. La loro sede storica situata a due passi dal Duomo è inagibile;
alcuni muri del convento delle suore di Santa Chiara costruito nel ‘500
sono pericolanti, è saltato l'impianto di energia elettrica e i telefoni
non funzionano e come se non bastasse, il personaggio che più rappresenta
la cooperativa è ricoverato in prognosi riservata in una stanza d’ospedale
a causa di un pestaggio subito a dodici ore esatte dall’incendio.
Musica e fiamme
L'incubo è iniziato nella notte tra sabato e domenica Per i tanti
giovani che frequentano il Centro era una serata di festa; in programma
c’era il concerto di Papa Ricky, rapper di origini salentine. Un
appuntamento cui hanno partecipato circa 400 ragazzi arrivati da tutta la
Puglia. Musica a tutto volume fino alla mezzanotte poi tutti a casa. Nel
locale sono rimasti alcuni soci della cooperativa insieme al cantante e ai
suoi accompagnatori, hanno rimesso a posto gli stumenti e mangiato
qualcosa. Mentre discutevano, un ragazzo ha bussato alla porta ha chiesto
una birra ed ha iniziato a insultare Non era un volto noto e se n’è andato
soltanto quando ha saputo che stava per arrrivare la polizia.
Dopo una trentina di minuti il Centro Sociale è rimasto vuoto E i
piromani hanno potuto compiere la loro azione indisturbati. Dall'esterno
hanno versato la benzina contenuta in una tanica di grosse dimensioni ed
hanno dato fuoco al portone d’ingresso. In pochi secondi le fiamme si sono
propagate all’interno del Centro, distruggendo sedie e bacheche e
lesionando i muri. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco egli
agenti della Sveviapol incaricati del servizio di sorveglianza al Centro
sociale Mentre i vigili spegnevano le fiamme. I volontari della
cooperativa Solidarietà e Rinnovamento. Tornati in via Santa Chiara, si
sono preoccupati di mettere al sicuro i computer e le altre attrezzature
di proprietà del Comune.
L'incendio ha provocato danni ingenti Per qualche settimana almeno
l'attività del Centro sociale rimarrà paralizzata.
In coma all’ospedale
Passano dodici ore e il vice presidente della cooperativa viene
pestato a sangue. E' Mario Merico, brindisino di 44 anni fondatore del
Centro Sociale, Sono le 14,30 circa della domenica di Pasqua quando I uomo
appena uscito dalla sua abitazione di v ia Germania, sta percorrendo il
ponte che collega i rioni Bozzano e Commenda Mentre attraversa la strada
una Fiat Uno di colore bianco quasi lo investe Mario impreca contro
lautista L'auto fa retromarcia, scendono tre bulli dell'età apparente di
25 anni che iniziano a picchiarlo selvaggiamente Non dicono neanche una
parola “sferrano” calci e pugni, poi prendono la loro
vittima
e sbattono ripetutamentc la sua nuca contro il corrimano in ferro del
ponte. Gli
aggressori si fermano soltanto quando Mario sviene Dal capo perde molto
sangue intervengono tre o quattro persone che hanno assistito alla scena.
Una di loro è un medico che lo soccorre e gli presta le prime cure L'uomo
viene trasportato al Di Summa
Episodi non collegati
«L'incendio e l’aggressione non sembrano episodi ricollegabili
“-afferma
a
uno dei dirigenti del centro sociale . –“però sono frutto entrambi del
clima
di illlegalità che regna in città Qui ormai a rischia di essere uccisi
per una parola di troppo».
E’ quanto accaduto a Merico Ma dietro
l incendio.forse,vi
è dell’altro Per esempio l’attività a del Centro Sociale Gli otto soci
della coooperativa, i componenti dell'equipe che gestisce la comunità
alloggio di Restinco e i circa 50 volontari che ruotano attorno al
Centro Sociale».si
occupano di assistenza alle donne e di lotta all’Aids; aiutano i "soggetti
a rischio ad inserirsi nel mondo del lavoro sfruttando i progetti
finanziati dal Fondo sociale dell'Unione europea; organizzano mostre e
concerti ma soprattutto svolgono attività di lotta alle
tossico-dipendenze.
"-Alle minaccie degli spacciatori siamo ormai abituati: ci rompono i
vetri delle auto, tagliano le gomme, fanno telefonate anonime Ecco perche
preferiamo che i nostri nomi non vengano riportati sui giornali”-dice uno
da soci della cooperativa"-
Il problema però se da una parte ci sono le minacce, dall’altra non ci
sono politiche sociali definite “da due anni non riceviamo finanziamenti
dall dall' ammistrazione comunale e ormai ci siamo stancati di lavorare
senza vedere una lira Questo lavoro lo facciamo a tempo pieno»
Per protestare contro questa indeterminatezza i soci della cooperativa
stamane chiederanno un incontro urgente al sindaco Michele Errico che pure
aveva riservalo loro una parte del suo programma elettorale “ lo
inviteremo a ripristinare il servizio sociale” preannuncia Roberto
Comunale presidente della cooperativa solidarietà e rinnovamento.
“Ora basta -aggiunge un suo amico,- siamo stanchi di questa situazione
.E per giunta alcuni amministratori continuano a dire che la nostra è una
situazione illegale. Perché non spendono una parola sull’incendio e
sull’aggressione a Mario Merico? Non è illegalità questa? “-
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