Archivio storico"Benedetto Petrone"
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IL COLLETTIVO OMOSEX ATTIKA di Brindisi intervista a Mario Merico Stiamo sfogliando un’album di fotografie che appartiene a Mario Merico , figura di spicco del vecchio Centro Sociale di Brindisi, di via Santa Chiara con un passato come operatore per la prevenzione della tossicodipendenza e dell’AIDS. Nelle nostre mani ci ritroviamo alcune foto in cui lo ritraggono insieme ad alcune nostre conoscenze degli anni 70-80,ma anche dei giovani , sotto lo striscione del collettivo Attica. Archivio: “-Dove sono state scattate queste foto? Alcune sono molto graziose? Coloro che sono ritratti in questa foto con lo striscione sono tutti brindisini?”- Mario, pazientemente risponde al nostro fuoco di fila delle domande alimentate dalla curiosità: M:-“ Queste foto sono state scattate a Napoli nel 1996 in occasione della manifestazione nazionale dei movimenti omosessuali. In questa foto ci sono una buona parte degli appartenenti del collettivo Attika di Brindisi e altri li puoi ritrovare nelle altre foto che riguardano quella giornata. Immaginati che riuscimmo per l’occasione a riempire un intero pulman per la Provincia di Brindisi e penso che sia stato quello il momento migliore del collettivo.”- A:-“Come nasce Attika? Perché quel nome?”- M:-“Il collettivo nasce tra il 1984 e il 1985 tra le mura del Centro Sociale come esigenza di un gruppo di operatori ed utenti del Centro, Il nome lo prendemmo da quello di una regione della Grecia dove nell’antichità l’omosessualità non era vista come una violazione delle leggi della società del luogo. All’inizio eravamo circa 7-8 omosessuali che ci riunimmo , partorimmo l’idea di Attika e poi la comunicammo agli altri operatori del Centro. A:-“Cogliendo l’occasione che ci dai per comprendere meglio quali erano le dinamiche che regolavano i rapporti tra gli operatori e gli stessi utenti del Centro vorremmo capire il passaggio che sancì l’ufficializzazione di Attika come collettivo “interno “ al Centro Sociale.”- M.:-“E’ semplice, un gruppo di noi di Attika comunicò verbalmente agli altri compagni la nostra intenzione di costituire il gruppo, i temi generali sui quali si sarebbe mosso e come esso avrebbe collaborato in tutte le attività che il Centro sociale avrebbe condotto sui temi dei diritti civili, e nel campo della prevenzione della tossicodipendenza e dell’AIDS e questo bastò affinché il Centro sociale divenisse la casa di Attika”- A:-“Da quanto ci dici fai capire che nel Centro vi fosse una larga autonomia nella possibilità di gestire gli spazi…- M:.-“Certo, naturalmente vi erano dei limiti “politici”… è evidente che non sarebbe stato tollerata la presenza di fascisti, spacciatori, malavitosi o gente collusa con gli sbirri. Ogni volta che vi è stato qualche pericolo del genere si è agito sempre drasticamente e qualche volta abbiamo dovuto anche difenderci da attentati o intimidazioni …- A:-“Certo , ricordo perfettamente quando ci hanno incendiato più di una volta il portone del Centro, ma anche la stessa aggressione di cui tu fosti coinvolto ebbe degli aspetti molto oscuri e tutti la interpretammo proprio come un segnale inviatoci contro le attività scomode del Centro e delle regole che impedivano l’ingresso di certi soggetti in quella che forse era l’unica cosa pulita funzionante in città. Ma torniamo ad Attika chi furono i promotori del collettivo e quale il programma iniziale?”- M:”-Il promotore fui io, poi altri compagni che si dichiaravano omo come Mino, o Valerio e l’idea nacque parallelamente al lavoro che il Centro stava portando avanti nel campo della prevenzione all’AIDS, ovvero perché non aprire una campagna di informazione e prevenzione sull’AIDS tra i soggetti Omosessuali ed in particolare i giovani? Incominciammo così con un’inchiesta tra i giovani delle scuole tramite un questionario ed i cui dati ci permisero di comprendere come e di che dimensione fossero le esigenze dei giovani omosessuali ( dichiarati o no) nelle scuole brindisine e poi di mettere in campo strategie per contattarli prima e poi a coinvolgerli direttamente ai temi che portava avanti il collettivo Attika Grazie a questo lavoro si riuscì a passare ad una seconda fasce, quella in cui furono gli studenti omosessuali n e non simpatizzanti di Attika che continuarono a distribuire questionari, materiale di informazione sull’AIDS ed addirittura il bollettino di Attika nelle scuole.”- A:-“ Le attività di Attika si limitavano alla distribuzione di materiali? M.:-“No assolutamente, abbiamo organizzato, assemblee , dibattiti, ed in particolare ci siamo mobilitati al fianco di tutti coloro , ed in particolare gli altri operatori del Centro Sociale nella preparazione e nello svolgimento della giornata del 1 dicembre quella che per molti anni ci ha visti portare nei cinema-teatro cittadini la popolazione scolastica brindisina per la sensibilizzazione di questa tema . Ricordo in particolare un applauditissimo intervento di Mino L. del nostro collettivo durante uno di quei primi dicembre. Grazie a tutto ciò il collettivo crebbe raggiungendo le 50 unità e coinvolgendo soggetti di tutta la provincia”- A:-Il collettivo Attika da tempo ha terminato di esistere, quali furono i motivi del suo autoscioglimento?La causa fu il trasloco coatto del Centro Sociale da parte del Comune e della sovrintendenza in un altro luogo meno centrale rispetto a via Santa Chiara?”- M:-“ Su questo bisogna esser sinceri, non fu il semplice trasloco geografico a determinare la chiusura dell’esperienza di Attika. Lo stesso collettivo ha continuato ancora per qualche anno a ritrovarsi nei locali messi a disposizione nell’edificio di via Cappuccini, attrezzando addirittura una stanza per le sue attività, ma altre sono state le vere cause, alcune oggettive come ad esempio il fatto che la maggior parte dei giovani sono stati costretti ad emigrare , al Nord o all’estero, per trovare lavoro, altri fattori sono quelli soggettivi ovvero più personali dettati da una forma di lassismo ed imborghesimento di alcuni appartenenti al collettivo che nella fase di “scazzo” più acuta definimmo “aristochecche” che avendo raggiunto uno status economico e una tranquillità emotivo-sessuale con la creazione di legami con partner che magari non condividevano o semplicemente snobbavano il collettivo,semplicemente si allontanarono sentendosi appagati del loro status con la scusa che ormai essere riconosciuti come omosex non era più uno scandalo nè fonte di particolari discriminazioni neanche nella nostra piccola città di provincia. All’inizio degli anni 2000 il collettivo quindi termina di fatto le sue attività ufficiali.”- A:-“Cosa rimane di oltre dieci anni di attività, oltre queste foto? “- M:-Rimangono moltissimi materiali che sarebbe interessante archiviare e catalogare tra i quali lo stesso statuto del collettivo, i questionari, le interviste, gli stessi articoli pubblicati a nome del collettivo nelle fanzine del Centro Sociale.” A:-“ Quanto dici ci spinge come Archivio Storico Benedetto Petrone a metterci a disposizione per quest’opera di salvataggio della memoria di un’esperienza unica e molto importante nella vita sociale e civile della nostra città negli anni 80 e 90 “- Il Centro Sociale di Brindisi :gli uomini , le donne , le storie , alla ricerca della memoria perduta a cura dell’Archivio Storico Benedetto Petrone Brindisi 30 agosto 2011 vedi anche LE ATTIVITA' DEL COLLETTIVO OMOSEX ATTIKA nel Centro Sociale di Via Santa Chiara (Brindisi) MANIFESTAZIONE NAZIONALE A NAPOLI 29 GIUGNO 1996 e la proposta del collettivo Attika: modifica art 1 della Costituzione: L’Italia è una Repubblica fondata sul rispetto della dignità di ogni essere che vive sul nostro pianeta.
affilate i vostri rossetti....
L'INTERVENTO DEL COLLETTIVO ATTIKA AL COMIZIO CONCLUSIVO DELLA MANIFESTAZIONE DI NAPOLI 29
giugno 1996, salutiamo tutti gli omosessuali e gli amici presenti in
questa manifestazione. Il
Collettivo Di Cultura Omosessuale ATTIKA di Brindisi è orgoglioso de
essere qui con voi, convinto di partecipare ad un evento storico del
movimento in Italia. La
partecipazione numerosa di omosessuali meridionali ci fa ben sperare per
il riconoscimento dei nostri diritti su tutto il territorio nazionale. Pur
difendendo le individualità dei vari gruppi omosessuali e delle loro
scelte in merito alle azioni da compiere riteniamo che sia necessario non
frammentarci in contrapposizioni sterili consapevoli che i punti di vista
sono diversi ma questo non deve impedire il confronto semmai deve
qualificarlo. La
fase politica e sociale che il nostro paese attraversa ci fa ritenere che
sia molto pericoloso isolarci nel nostro recinto di rivendicazioni senza
guardare a tutte le minoranze esistenti in Italia e nel Mondo. Non
basta il riconoscimento delle unioni civili o la promulgazione di qualche
legge di tutela per rendere le persone omosessuali SOGGETTI e PROTAGONISTI
della vita civile di un Paese. Questo
periodo di individualismo ed egoismo deve farci riflettere sul vero
obiettivo delle nostre rivendicazioni; non è nè l’omologazione nè la
patente di diversità che dobbiamo chiedere fermamente ma bensì dobbiamo
lottare perchè in Italia, sia a livello istituzionale che sociale, niente
e nessuno possa stabilire come ogni persona debba vivere riconoscendo
nella diversità delle opzioni una risorsa per tutta l’umanità. Si
parla in questi giorni di costituente per il cambiamento della
Costituzione Italiana, la nostra proposta è quella di riformulare
l’articolo 1 nel seguente modo: L’Italia
è una Repubblica fondata sul rispetto della dignità di ogni essere che
vive sul nostro pianeta. Ci
piacerebbe sviluppare questo concetto invitando i vari gruppi che si
occupano della tutela dei diritti di minoranze a contattarci per
confrontarsi con questi temi e organizzare delle azioni politiche
Il collettivo Attika e le attività nel Centro Sociale spiegato in un suo manifesto Collettivo
di Cultura Omosessuale ATTIKA VIA
S. CHIARA 8, 72011 BRINDISI TEL.
0831/568560 FAX
0831/563051
CHI SIAMO
il
la dedica al collettivo Attika su una Guida Gay regalata da Pino Arnò
Pino mentre assiste ad un concerto nei giardini del Centro Sociale di Via Santa Chiara... Pino è deceduto alcuni anni fa mentre faceva un'escursione sulle montagne dell'Himalaya...La passione per la montagna in lui era intensa...
Antonio Camuso Brindisi 31 gennaio 2022
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