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I bombardamenti terroristici sull’Italia nella IIGM, la caduta del fascismo e l’8 settembre.ovverola protesta e lo sdegno di Gaetano Salvemini e Camilla Berneri contro lo stragismo gratuito anglo-americano.
Contributi di In-Formazione Antifascista n°5 a cura di Antonio Camuso
…
quando( nei volantini lanciati dai
bombardieri alleati, NdR) invocano una rivoluzione italiana, essi
intendono una rivoluzione col contagocce, o meglio ancora un colpo di
Stato rispettabile, inscenato contro il duce dai suoi presunti successori"/Gaetano
Salvemini) ( PARTE PRIMA) In un ottimo lavoro di ricerca, condotto dalla dottoressa Claudia Baldoli ( docente di storia presso l’università inglese di Newcastle) ed apparso tempo fa sulla Rivista DEP (rivista temelatica sulla memoria femminile), è svelata la decisione del Ministero della guerra britannico di bombardare le città italiane molti mesi prima della entrata in guerra dell’Italia.
L’idea era di condurre una
sistematica campagna di bombardamenti, onde generare terrore nel
popolo italiano e sfiducia
nel Regime, provocandone la caduta, ed ottenere la resa dell’Italia in
caso fosse entrata nel conflitto. Tra i
puntuali riferimenti , nello studio della Baldoli , la convinzione delle
sfere politico- militari inglesi, che l’Italia fosse l’anello debole
dell’ASSE e che sarebbe
crollata rapidamente sotto i bombardamenti,. Convinzione maturata ancor
più dopo lo sbarco in Sicilia, e che si tramutò nel moltiplicarsi
,nell’estate del 1943, dei bombardamenti terroristici sulle città
finalizzati alla strage di civili
piuttosto che colpire
obbiettivi militari di rilievo.
In una sorta di propaganda funerea i volantini che
accompagnavano o seguivano i mortali raid sulle città italiane recavano le
scuse per i morti causati ed invitavano la popolazione al sabotaggio e
a ribellarsi al fascismo e ai tedeschi, aiutando coloro che si
sarebbero presentati come liberatori. “-Gaetano Salvemini dall'America denunciò come
assurdo il tentativo alleato di spronare gli italiani a rivoltarsi
apertamente contro i nazi-fascisti: nessun altro popolo era stato
insignito di tale "discutibile privilegio", sosteneva Salvemini,
…Disgraziatamente, però, è follia suggerire che un popolo controllato dai
nazisti debba rivoltarsi. Un popolo disorganizzato e disarmato nonpuò
sollevarsi contro un governo che dispone di tutti i mezzi bellici moderni”
( Claudia Baldoli, op cit)
Nello stesso testo è riportata la sdegnata
protesta di Marie Louise Berneri esule a Londra e figlia dell’anarchico
Camillo Berneri (ucciso nel 1937 nella guerra civile spagnola),
“ …ella riprese la
protesta contro i metodi alleati e contro la loro idea del popolo italiano
in guerra:-Tutti quegli appelli, lanciati tra i sibili delle bombe, per
convincere il popolo italiano alla rivolta contro il proprio governo, sono
un insulto a ogni italiano intelligente. La propaganda governativa
(inglese) , da quando 1’Italia è entrata in guerra, ha ridicolizzato gli
italiani trattandoli come codardi, come una razza sub-umana buona solo per
il circo. Ora ci si aspetta che questi buffoni codardi facciano la
rivoluzione sotto la grandine delle bombe alleate! "
La dottoressa Baldoli
pone l’accento su come gli
inglesi ciò che maggiormente
volevano evitare era proprio una rivoluzione : -“ come notava
ancoraSalvemini, "quando invocano una rivoluzione italiana, essi intendono
una rivoluzione col contagocce, o meglio ancora un colpo di Stato
rispettabile, inscenato contro il duce dai suoi presunti successori" E significativo il termine utilizzato da Gaetano
Salvemini sullo scopo finale della strategia dei bombardamenti
terroristici angloamericani sull’Italia: Colpo di Stato
di stampo conservatore e non rivoluzione sinceramente antifascista. Colpo di Stato organizzato dalla casta militare
legata al RE e Badoglio, complici gli inetti e impauriti gerarchi fascisti
del Gran Consiglio , e
tutelato dal servizio segreto
militare che anelava offrire ponti d’oro e collaborazione ai
corrispondenti servizi segreti Alleati ancor prima che fosse suggellato
l’Armistizio.
In questa ambiguità si sviluppò il rapporto e il
patto d’azione tra i servizi segreti badogliani e quelli
USA e Inglesi e le formazioni partigiane facenti capo al CLN Alta
Italia, condizionandone l’azione e costringendole all’immediata
smobilitazione a Liberazione avvenuta.
La
Baldoli nel suo scritto sottolinea come lo stesso Times,
che riportava l’opinione di Churchill sulla lotta antitedesca
condotta dagli italiani dopo l’8 settembre, affermasse che gli italiani
dovevano espiare attraverso essa la colpa di non aver osteggiato il
fascismo , e se si chiedeva loro di lottare contro i tedeschi “non
era per invitarli a una
rivoluzione armata ( con riflessi
socio-politici ndR) in bande partigiane, ma per sostenere Badoglio nella
liberazione dal nazismo”...
“…Queste riflessioni trovarono riscontro quando
i bombardamenti violenti su Torino, Milano e Genova portarono i lavoratori
allo sciopero e a manifestare per la pace nella primavera del 1943. I
volantini alleati non avevano mai parlato di"sciopero", e l'intelligence
britannica riferì sempre più frequentemente, da allora al 1945,
notizie preoccupanti sulla classe operaia del nord che si ribellava
ai tedeschi non tanto nel nome degli anglo-americani ma del comunismo
sovietico”
Non
cessò mai la diffidenza
inglese se non proprio l’ostilità nei confronti della classe operaia del
Nord –Italia dai sentimenti socialcomunisti Non c’è quindi da stupirsi del cinismo dei Signori
della Guerra al comando dei bombardieri inglesi e americani quando,
nell’estate del 1943, decisero di compiere deliberatamente
stragi di civili delle città di Napoli, Torino, Genova e
innanzitutto Milano, ovvero le stesse città che pochi giorni prima avevano
salutato il 25 luglio la caduta di Mussolini
con manifestazioni di giubilo ed abbattendo, da piazze e
monumenti, i simboli
del regime fascista.
FINE PARTE PRIMA SEGUE PARTE SECONDA segue parte terza: Milano 13 Agosto 1943: il tentativo inglese di bruciare vivi i milanesi Antonio Camuso Archivio Storico Benedetto Petrone mail : archiviobpetrone at libero.it Brindisi 31 agosto 2023 (PAGINA RIVISTA 25 LUGLIO 2024)
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