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TORINO: ottobre 1969 Topi
morti contro i crumiri Ovvero l’anarchico che mangiava i topi… L’autunno caldo 1969 in Italia fu innanzitutto contaminazione e dissacrazione di stereotipi politici e di antiquate forme di lotta, insomma figlio del 68, ma anche del vento dell’est che spirava dalle paludi del Vietnam ma anche di quello dell’Ovest che ancora in quei giorni squassava il tempio dell’imperialismo , a Chicago e nei ghetti con le rivolte degli studenti e dei neri. L’immaginazione al potere! Questo slogan sessantottesco fu il leit-motiv per chi volle portare un po’ di aria nuova nello stile del militante vetero-internazionalista. A conclusione
dello speciale ottobre 1969 , dedicato all’autunno caldo, da
parte della Redazione dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
http://www.pugliantagonista.it/arch2.htm
abbiamo voluto ricordare forse il più curioso ed originale dei metodi di lotta inventati in quell’anno: il lancio di topi morti contro i crumiri. E’ rovistando tra le cronache dei giornali dei primi giorni di quell’ottobre rovente, denso di scioperi, cortei, provocazioni poliziesche e fasciste, di padroni che sparavano sugli operai, di sabotaggi alle linee della Fiat a Mirafiori, che troviamo una notizia che ci ha fatto sorridere ma anche respirare in pieno l’aria che tirava in quei giorni. Torino
3 ottobre 1969: “-Un picchettaggio fuori dal normale quello che effettuavano alcuni contestatori dinanzi ad una fabbrica metalmeccanica durante lo sciopero generale. La squadra politica è intervenuta per identificare gli autori di lanci di topi morti contro i lavoratori che non intendevano scioperare, anzi li anche denunciati per aver preso a calci le macchine dei crumiri. I nomi di alcuni di loro Valerio B., Giampiero D.M., Gianguido D:, Massimo M., Andrea S. erano già conosciuti negli ambienti degli anarchici torinesi , ma c’era anche chi è ritenuto l’organizzatore della protesta dati i suoi precedenti. Si tratta di Carlo V. 23 anni, che nel maggio scorso è stato arrestato per possesso di materiale esplodente ( alcuni etti di polvere pirica) di cui si era giustificato asserendo essere un appassionato di fuochi artificiali autocostruiti. Gli agenti nel perquisire la sua soffitta avevano rinvenuto anche una carabina ad aria compressa e lui, seraficamente, aveva risposto che gli serviva per ammazzare i ratti di cui il locale era invaso e poi mangiarli a pranzo, insieme alla moglie e la figlia, per contestare il consumo della carne in scatola reclamizzata dalle multinazionali.”- Non c’è che dire , compagni, quell’anno fu troppo bello! Foto del compagno e delle pagine relative le troverete su Per ulteriori informazioni scrivere mail archiviobpetrone@libero.it redazione
Archivio Storico Benedetto Petrone http://www.pugliantagonista.it/arch2.htm Brindisi 1-11-09
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