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LECCE 4 GIUGNO 1977 UNA TENTATA STRAGE DI ANTIFASCISTI http://www.pugliantagonista.it/archivio/4_giugno_77_lecce.htm Lecce 13 giugno 2009, Lecce
13 giugno 2009, sfilano cantando e
ballando, urlando la loro rabbia e la loro protesta contro gli otto
signori del mondo e i maestri-ministri economici incapaci di fermare la
crisi e lo sfascio del pianeta. In centinaia i no-global, gli studenti, le donne, i disoccupati,che protestano in una giornata in cui l’estate si fa sentire con la sua solare forza e che sembra aver spinto gli abitanti di questa città a rifugiarsi al mare, rendendola praticamente deserta. Intorno
ad essi, a poca distanza,
lungo tutto il percorso , appostati dietro gli incroci, nei vicoli della
città, e nelle piazze adiacenti al castello i reparti antisommossa dei
corpi speciali venuti da tutta Italia ed il cui numero si saprà in
seguito l’aver quasi raggiunto quello dei manifestanti. 700 finanzieri, poliziotti, carabinieri, guardie carcerarie e chi più ne ha più ne metta, bardati di scudi di tutte le fogge, con ginocchiere, tutte ignifughe antimolotov, fucili lancia-lacrimogeni, manganelli e veicoli blindati e addirittura dotati di barriere a reti metalliche mobili, pronti a dimostrare tutta la loro geometrica potenza contro chiunque voglia osare di rompere il silenzio funebre di una città che vuole definirsi la Firenze del Sud… Un
silenzio che sembra regnare sin dal
tempo in cui i conquistatori romani eliminarono con una scientifica opera
di pulizia etnica la civiltà messapica…ma è
stato sempre così? Il
caldo fa brutti scherzi ed ecco che come in flash-back
che quel gruppo di poliziotti col manganello in mano ed il fucile
in spalla , nascosti dietro l’angolo, ci sembran gli stessi
che vedemmo nello stesso luogo, quasi fossero rimasti lì per ben
32 anni, come statue di
pietra, in un altro lontano giugno, caldo come quello attuale, reso
incandescente dalla provocante presenza del fascistissimo Rauti e dalla risposta degli antifascisti
convenuti dalle province salentine. Lampi
di ricordi che si accavallano con quelli di altri compagni che vissero
quella terribile esperienza e che incontri, segnati dagli anni ma ancora
combattivi in questa giornata antiG-8 a Lecce. “-Ciao
Maurizio, ti ricordi…?”- Ti
accorgi così come quei fatti, in
molti di noi siano ancora
presenti, conservati in cassetti ben riposti nella nostra memoria e che
vorremmo raccontare ed analizzare insieme anche ai tanti, tantissimi
giovani che oggi con il loro entusiasmo hanno riempito le strade di questa
città LECCE 5 GIUGNO 1977: DECINE DI PROIETTILI SPARATI AD ALTEZZA D’UOMO! Titola
così il giornale Fronte Popolare ( fondato da Salvatore Toscano) quando
esce in edicola il 19 giugno 1977 a due settimane dei fatti . Le
foto parlano da sole : decine di bossoli di fucile, pistola, mitra sono
stati raccolti dai militanti antifascisti nelle vicinanze della sede
dell’MLS ( ex sede del Circolo Lenin di Puglia) , come parlano chiaro
anche le foto delle decine di fori contro i muri e la porta della stessa
sede, ma anche il piombo nelle carni dei feriti più gravi ricoverati in
ospedale e dei tanti che invece si fecero curare da un efficientissimo
servizio medico che in quell’occasione lì MLS riuscì ad organizzare.
Flashback:…una
utilitaria con una croce
rossa di cartone incollata sul cofano, il parabrezza sfondato da un
proiettile si ferma nelle vicinanze della Chiesa Greca e carica
velocemente due compagni feriti tra i quali uno che zoppica
vistosamente…pam!…pam! … pezzi di intonaco volano dalle pareti … ”-Via,
via!… la polizia è dietro quel muro!..”- Mentre
l’automobile fa un veloce retromarcia,
vi è un lancio di un paio di molotov per coprire la sua fuga
mentre dall’altro lato parte un’equivalente salva di lacrimogeni…un
fumo bianco si impossessa delle strette vie del centro storico impedendo a
entrambi i gruppi contrapposti di vedersi… Si
andrà avanti così per ore sino a quando,
a notte fonda dopo aver fatto giri lunghissimi,
passando per tetti, vicoli e finestre i manifestanti provenienti da
fuori Lecce, accompagnati da
quelli del luogo riescono a raggiungere i mezzi ed abbandonare la città. Solo il mattino dopo si riuscirà a comprendere come in quell’occasione la strage sia stata sfiorata più volte. Lo stesso Pietro Alò sfuggì per miracolo alla malasorte essendosi allontanato dalla sede del MLS poco prima dell’assalto a colpi di mitra dei poliziotti … In
un’anno in cui i morti ammazzati in manifestazioni e per mano fascista
furono tanti, la notizia dei fatti di Lecce ebbe pochissimo risalto sui
giornali nazionali, così come lo furono quelli dell’autunno seguente di
cui Lino de Matteis ha fatto un’accurata ricostruzione storica nel suo
libro “ Quel 12 novembre” Glocal Editrice ( http://www.glocaleditrice.it/record/dettagli.php?id_elemento=81
). Potremmo anzi ben dire che i
due fatti si legano strettamente tra loro e in molti si disse che quelli
di novembre furono semplicemente la vendetta dei poteri reazionari leccesi
alla giornata antifascista del 4 giugno. Da parte nostra riportiamo in un breve collage le foto apparse su Fronte Popolare, i resoconti sui fatti così come narrati dal giornale e dai testimoni, ai quali vorremmo aggiungere in seguito , con la partecipazione di coloro che vissero quella giornata antifascista, le testimonianze e le riflessioni personali. http://www.pugliantagonista.it/arch2.htm 19
Giugno 2009…trentadue anni dopo, per non dimenticare |
ANTIFASCISMO
INCHIESTE E CRONACHE IN PUGLIA E NEL SUD NEGLI ANNI 70
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
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