Archivio storico"Benedetto Petrone"
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Irpinia, Terremoto '80: L'appello in TV del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini e la rabbia dei terremotati di Sant'Angelo dei Lombardi
Italiane e italiani, sono tornato ieri sera
dalle zone devastate dalla tremenda catastrofe sismica. Ho assistito a
degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la
disperazione poi dei sopravvissuti vivrà nel mìo animo. Sono arrivato in quei paesi subito dopo la notizia
che mi è giunta a Roma della catastrofe, sono partito ieri sera. Ebbene, a
distanza di 48 ore, non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti
necessari. E’ vero, io sono stato avvicinato dagli abitanti
delle zone terremotate che mi hanno manifestato la loro disperazione e II
loro dolore, ma anche la loro rabbia. Non è vero, come ha scritto qualcuno
che si sono scagliati contro di me, anzi, lo sono stato circondato da
affetto e comprensione umana. Ma questo non conta. Quello che ho potuto
constatare è che non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero
dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di
disperazione di sepolti vivi. E i superstiti presi di rabbia mi dicevano:
"ma noi non abbiamo gli attrezzi necessari per poter salvare questi nostri
congiunti, liberarli dalle macerie", lo ricordo — prosegue II messaggio
del capo dello Stato - anche questa scena: una bambina mi si è avvicinata
di- Ebbene, lo allora, in quel momento mi sono chiesto
come mi chiedo adesso, questo. Nel 1970 in Parlamento furono votate leggi
riguardanti le calamità naturali. Vengo a sapere adesso che non sono stati
attuati i regolamenti di esecuzione di queste leggi. E mi chiedo, se
questi centri di soccorso immediati sono stati istituiti, perché non hanno
funzionato? Perché a distanza di 48 ore non si ò fatta sentire la loro
presenza in queste zone devastate? Non bastano adesso... vi è anche questo
episodio che devo ricordare, che mette in evidenza la mancanza di aiuti
Immediati. Cittadini superstiti di un paese dell'lrpinia mi hanno
avvicinato e mi hanno detto: vede, i soldati ed I carabinieri che si
stanno prodigando in un modo ammirevole e commovente per alutarci oggi ci
hanno dato la loro razione di viveri perché noi non abbiamo di che
mangiare. Non erano arrivate a quelle popolazioni razioni di viveri.
Quindi questi centri di soccorso immediato, se sono stati fatti, ripeto,
non hanno funzionato. Vi sono state delle mancanze gravi, non vi è dubbio,
e quindi chi ha mancato deve essere colpito, come è stato colpito il
prefetto di Avellino, che è stato rimosso giustamente dalla sua carica. Adesso non si può pensare soltanto ad Inviare
tende In quelle zone. Sta piovendo, si avvicina l'Inverno, e con l'inverno
il freddo. E quindi è assurdo pensare di ricoverarli, pensare di far
passare l'inverno al superstiti sotto queste tende. Bisogna pensare a
ricoverarli in alloggi questi superstiti. E poi bisogna pensare a una casa
per loro. Su questo punto io voglio soffermarmi, sfa pure
brevemente. Non deve ripetersi quello che è avvenuto nel Bellce. lo ricordo - prosegue il messaggio di Pertini -
che sono andato in visita in Sicilia. Ed a Palermo venne il parroco di
Santaninfa con I suoi concittadini a lamentare questo, che a distanza di
13 anni nel Belice non sono state ancora costruite le case promesse. I
terremotati vivono ancora in baracche, eppure allora fu stanziato il
denaro necessario. Le somme necessarie furono stanziate. MI chiedo: dove è
andato a finire questo denaro? Chi è che ha speculato su questa disgrazia
del Belice e se vi è qualcuno che ha speculato, lo chiedo: costui è in
carcere SI applichi
questa legge e si dia vita a questi regolamenti di esecuzione, e si cerchi
subito di portare soccorsi ai superstiti e di ricoverarli non in tende ma
in alloggi dove possano passare l'inverno e attendere che sia risolta la
loro situazione. Perché un appello voglio rivolgere a voi italiane e
italiani, senza retorica, un appello che sorge dal mio cuore, di un uomo
che ha assistito a tante tragedie, a degli spettacoli che mai
dimenticherò, di dolore e di disperazione in quei paesi. A tutte le italiane e italiani, qui non c'entra la
politica, qui c'entra la solidarietà umana, tutte le italiane e italiani
devono mobilitarsi per andare in aiuto a questi loro fratelli colpiti da
questa nuova sciagura. Perché, credetemi, Il modo migliore di ricordare i
morti è quello di pensare ai vivi».
Le
visite di Pertini, le truppe del Presidente
" Siamo a Sant 'Angelo dei
Lombardi, una collina di rovine, polvere e puzza di morte. Tra la gente si mormora: «Pertini, è arrivato
Pertini»; una donna si stacca dal gruppo «non abbiamo tende e sono
rimasta sola con questi tre bambini». Pertini abbraccia. Continua il silenzio assoluto, per farsi sentire Si scaglia contro la«truppa» di
passaggio, viene fermato ad un passo da Pertini impaurito. Un uomo
elegante si alza su un muretto e urla « Vi venite a divertire, bastardi!
Ho la sorella e due figli sotto, perchè non scavate con me?». Si
cominciano ad incazzare anche i pompieri.
a
cura dell'Archivio
Storico Benedetto Petrone Brindisi 23
n PAGINA A CURA PER L'ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE DI ANTONIO CAMUSO archiviobetrone at libero.it ULTIMA MODIFICA 23
NOVEMBRE 2022
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