Archivio storico"Benedetto Petrone"
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TERREMOTO 1980 L'ALTRA FACCIA Terremoto: Molte crepe si sono aperte anche nella
Chiesa ufficiale
Ursi a Napoli predica contro gli atei, Vajro in
Lucania dice di fare la Messa ogni giorno: la Chiesa ufficiale predica
pietismo e rassegnazione.
Il terremoto non poteva non mettere a nudo anche le pecche della Chiesa, e lo ha fatto con una crudezza a volte eccezionale, se si pensa a quanti, parroci in ispecie, non hanno saputo nemmeno reggere all'urto psicologico dei danni e hanno abbanato il loro paese. Oggi questa Chiesa ascolta il messaggio di Ursi a Napoli sulle mancanze delle categorie della fede negli atei, incapaci di capire come «la cultura meridionale sia stata capace di sfidare gli eventi con la forza della fede», e accoglie, speriamo con qualhe perplessità, le preoccupazioni del vescovo lucano Vajro sulla necessità di celebrare la S. Messa ogni giorno e di fare attenzione ai segni sacri delle Chiese cadute.
Ma la «Chiesa»,
quella che non guarda alle categorie della fede per capire l'uomo e la sua
disponibilità, quella che incontra Cristo nel terremotato — come il
Samaritano —,questa «Chiesa» ha trovato la forza e la capacità di uscire
fuori dalle secche delle burocrazie curiali, invecchiate ed anchilosate,
ed ha scoperto mille modi diversi di interpretare i bisogni della gente
dopo il terremoto. Certamente questa «Chiesa» non si è fatta troppo
scrupolo di valutare criticamente il viaggio di Giovanni Paolo II,
impegnato più a testimoniare una presenza, che a portare una testimonianza
diretta e palmare (ai tempi delle alluvioni del Polesine e del
Salernitano, la voce della Chiesa era arrivata con ben altra forza e
consistenza, anche esteriore!) ed ha scelto la confusione con la gente,
per una condivisione che fosse sostanziale di gesti, che in queste
occasioni assumono veramente la pregnanza della sacralità. Sono in questo
modo, per questo slancio, - che è stato immediato e sollecito, certamente
più di quello dello Stato italiano - sorte iniziative un po' dappertutto,
ad opera di organismi o congregazioni, istituzioni o associazioni, che
hanno confermato la vitalità di una certa Anche dalla Chiesa è necessario attendersi
una-risposta che non sia quella tradizionale, quella consueta del
pietismo: pretendiamo una Chiesa che sappia guardare al di là della sua
prudenza tradizionale, che sappia camminare al passo con la storia, che
dimostri una vitalità che non può appartenere a quegli uomini che in
occasione del terremoto si sono smossi dai loro «troni di avorio» e sono
scesi ad interpretare i problemi ed i bisogni della gente, quando fino ra
sono stati nelle loro case a perseguire obiettivi che erano raramente
comuni a quelli della povera gente. Questa scommessa con la Chiesa ufficiale è già in
atto da parte della «Chiesa» di tutti
a
cura dell'Archivio
Storico Benedetto Petrone
Brindisi 23
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NOVEMBRE 2022
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