Archivio storico"Benedetto Petrone"
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
TERREMOTO 1980 L'ALTRA FACCIA Sant’Andrea
di Conza (AV) 23-24 dicembre 1980
Quando
sindaco e carabinieri dissero ai volontari:”-Scava con noi , ma fai
Natale con i tuoi! “-E
li espulsero con foglio di via.
L’altra
faccia del terremoto in Irpinia (per ulteriori approfondimenti vedi contributo di Vincenzo Miliucci nel secondo volume Autonomia operaia meridionale ed DeriveApprodi, 2022, vol XI Autonomi)
I
GIORNI DEL VOLONTARIATO “SCOMODO” A CONZA, i fogli di via, le
perquisizioni su donne nelle parti intime condotte “non in modo
morboso” da militi maschi… E
‘ una vicenda emblematica
che
alla luce delle polemiche di come fu gestita la fase due (quella della
ricostruzione e
della gestione
dei fondi legata ad essa) fa comprendere
l’importanza dell’eliminazione di tutte le voci scomode, ovvero
i volontari che denunciavano ritardi, imboscamenti, malefatte di
amministratori, politici ed addirittura religiosi,
e
come dovessero al più presto essere
allontanati
onde evitare che la popolazione si svegliasse ed incominciasse ad
effettuare un controllo popolare su ogni atto, ogni soldo degli aiuti in
arrivo. Sant’Andrea
di Conza
è il caso più
clamoroso, sia per numero che per le modalità come si procedette all
allonanamento forzato (tramite retate poliziesche, perquisizioni,
schedature dei volontari romani del Centro di Solidarietà Proletaria
giunti sin dai primi giorni in paese per portare aiuto).
Chi
erano i volontari espulsi? Erano
in gran parte lavoratori di diverse aziende e enti pubblici di Roma,
giunti sin quattro giorno dopo il terreemoto a nome del Centro di
Solidarietà proletaria , sorto su iniziativa di
Onda
rossa, una emittente della sinistra antagonista (allora definita
dell’Autonomia) a cui facevano capo i Comitati autonomi romani con sede
in Via dei Volsci, nel popolare quartiere San Lorenzo di Roma. Per
comprendere la singolare vicenda , utilizzeremo i materiali a noi
disposizione dell’epoca ed in particolare il dossier che Onda Rossa
produsse nel gennaio 1981, a seguito delle espulsioni.
Gli
antefatti attraverso il comunicato stampa del 10-12-80 del Centro solid.
prolet. Onda Rossa. “…Il
27 novembre 1980 a distanza di 4 giorni dal terremoto, 60 compagni con 8
camion
e 9 pulmini, carichi di
alimentari, medicine , vestiario, attrezzi di lavoro, frutto della
generosa risposta dei nostri ascoltatori (e della popolazione di San
Lorenzo , come si legge in altri comunicati, NdR.) andarono a
Sant’Andrea di Conza decisi a portare il loro aiuto. Dopo solo 4 giorni
con l’aiuto dei lavoratori volontari dell’ANAS, della GULF,
dell’AlItalia, dell’ENEL, del Policlinico
( si trattava
dei
lavoratori aderenti ai comitati/collettivi
autonomi aziendali) , coordinati da un compagno architetto,
sistemavano le roulottes in un campo, mentre due baracche
in lamiera acquistate dalle sottoscrizioni della Radio,
funzionavano e funzionano come cucina mensa (1200 posti al giorno) Dal
9\12\1980 è ultimato un baraccone di 15 metri per sei, utilizzato da
bambini e anziani come Centro sociale. Un ex seminario funziona come
magazzino per la distribuzione di vestiario anche mediante automobili
(private, messe a disposizione, di proprietà dei volontari)
che
quotidianamente vanno nei casolari, come pronto soccorso attrezzato con un
medico ed alcuni infermieri . La rilevazione degli edifici lesionati (45%)
è stata eseguita
da
due tecnici romani spontaneamente…Le
iniziative del Comune si sono limitate alla gestione
di due magazzini, massicciamente prediati dai militari, di cui uno
reso funzionale grazie ai compagni della 285 del Comune di Roma. Ora
che
il meccanismo diventa
funzionale il sindaco(ovviamente democristiano), anziché utilizzare i
militari
nella sistemazione
delle opere pubbliche, nella distribuzione capillare e sistematica dei
cibi, di mangimi per gli animali,-magari utilizzando i 6 milioni che, per
il nostro tramite gli sono pervenuti dallIstituto professor De Amicis di
Roma-intende impiantare una nuova mensa liquidando quella già
funzionante( gestita dai volontari di Onda Rossa N.d.r.) La
motivazione di tale apparentemente illogico comportamento è da ricercare
nel seguente episodio che denunciamo all’opinione pubblica: Domenica
7 dicembre, durante il Consiglio Comunale, alcuni nostri compagni
traccogliendo voci di imboscamento di tantissimo materiale stipato nei
magazzini “ufficiali” (anche se non inventariati) minacciavano di
denunciare il fatto alla magistratura. In quella riunione vengono
consegnate al sindaco 35 chiavi di altrettanti appartamenti e negozi usati
da amministatori e non, come magazzini …ufficiosi!!!
Fino
ad oggi non si conosce
l’uso
di quel materiale!!! Il
giorno successivo la prima provocazione: un militante del PCI di
Sant’Andrea
fermato dai
carabinieri in caserma per tre ore. Al contrario i carabinieri, sabato 29
novembre, denunciavano solo a piede libero un consigliere DC che si era
impossessato di un giaccone di un volontario, compresi i documenti dello
stesso! Ma
il grosso affare è da venire, quello degli appalti per urbanizzare i
terreni dove installare i prefabbricati, la demolizione, la ricostruzione. Denunciamo
quindi l’atteggiamento dell’amministrazione locale. Ecc. ecc….
Firmato
Conza 10 dicembre 1980 Centro di solidarietà proletaria
Radio Onda Rossa”- --------------------------------------------------------- Il
clima
che nei primi giorni
dell’arrivo dei volontari sembrava idilliaco con la politica locale
,incominciava a diventare burrascoso e nel volantino che viene distribuito
il 16 dicembre
a nome del
Centro di solidarietà Onda Rossa ed avente come titolo: “-Terremoto, un
affare da 40 mila miliardi!!!”- “-…Si
inventano così comitati di gestione e controllo “falsi” nella forma e
nella sostanza, composti dagli stessi
uomini
e
dalle stesse percentuali (quelle tangentizie NdR): come possono le
stesse
persone anmministrare il loro stesso operato? E a Sant’Andrea vengono
fuori i primi sintomi, Ecco la piattaforma della amministrazione comunale:
1)
Buttare
fuori i volontari Dall’iniziale commosso grazie, si è passati
all’arrivederci e grazie, fino al jatevenne guagliuni, lasciateci
lavorare!
2)
ribadire
il controllo dei “clientes” atttraverso l’assegnazione delle
roulottes, la distribuzione dei viveri e vestiario, le perizie della case
lesionate dove dall’iniziale 40 % (censito dai volontari )si è arrivato
(incredibilmente ) all’80 % di case
che hanno bisogno di riparazioni e ciò subito dopo la circolare
Zamberletti ovvero: 5 milioni a ciascun privato per gli interventi più
immediati
3)
gettare
le basi per la “loro” ricopstruzione, con le acque intorpidite da
speculatori, mafiosi e camorristi,, appaltatori privati e pubblici,
….”-
Il
comunicato prosegue
criticando
l’atteggiamento dei partiti della sinistra che sembrano acquiescenti
onde avere anche loro una ricaduta elettorale dinanzi all’opera di
ricostruzione. Ma far precipitare le cose è il proclama di guerra alla
speculazione e al malaffare a Conza con il seguente passaggio: “-…Insieme
a voi(cittadini di S.A. di Conza NdR) intendiamo costruire
organismi di controllo
reale
dal basso. Per questo abbiamo costruita a Sant’Andrea di Conza
una mensa che il Comune intende chiudere tagliando i viveri, (tanto
chi ci rimette è la povera gente) ma che continua a ed esistere e
resistere, grazie alla solidarietà proletaria. Per questo abbiamo
costruito un centro Sociale ed istituito un Centro di documentazionee di
controinformazione SECOLI
DI SFRUTTAMENTO SONO UNA DURA REALTA’ STORICA:INSIEME POSSIAMO E
DOBBIAMO CANCELLARLA!
Firmato:
16 dic 80 Centro di Solidarieta’ Proletaria Onda Rossa , cicprop
Sant’Andrea”- ------------------------------------------------------ Con
un valore stimato a 200 milioni di aiuti portati
da Onda Rossa a Sant’Andrea di Conza e distribuiti capillarmente,
l’opera dei suoi volontari incominciava ad essere ben apprezzata
dalla popolazione che mossa dall’entusiasmo degli stessi incominciò a
collaborare nell’opera di denuncia delle malefatte, iniziando la caccia
agli imboscatori…la situazione incominciava
a diventare incandescente e come si evince dai documenti allegati
ai fogli di via
che arrivarono
il giorno della vigilia di Natale, il sindaco di Conza si diede
immediatamente da fare per ripulire il paese dai sobillatori ficcanasi e
il 15 dicembre presentava una denuncia
presso i carabinieri di Conza,( gli stessi che nei primi giorni
dell’arrivo degli autonomi romani, in paese, erano andati a rifocillarsi
proprio nella loro mensa, l’unica funzionante) . In essa si denuziava la
“grave situazione venutasi a creare in quel comune ai fini
dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica”
In
seguito ad essa si giungeva a distanza di soli otto giorni alla brillante
operazione di polizia e deportazione dei volontari scomodi denunciata dal
volantino del 26 dicembre 1980:
“-…la
mattina del 23 dicembre 1980 con una retata degna delle migiori tradizioni
del fascismo, la polizia con un inspiegabile dispiegamento, prelevava 17
volontari che insieme ai giovani del posto gestivano mensa e centro
sociale, li scortavano alla questura di Avellino per rispedirli a casa con
l’infamante accusa di “oziosità e vagabondaggio”. Stesso
trattamento, con più spettavolarità subirono
i
volontari giunti il 24 -12-80 (il giorno dopo,) per dare il cambio per le
feste natalizie. L’evidenza della faziosità è cosi forte che la stessa
stampa nazionale ,(notoriamente “cattiva” con gli autonomi) si schiera
da parte dei volontari,
e i
giovani e la popolazione del paese raccoglie firme
di solidarietà ai compagni … Quello che i giovani di Conza e i
volontari rimasti chiedono che le strutture di volontariato presenti
tutta l’irpinia non subiscano
e condannino il
trattamento
e l’oltraggio inflitto ai volontari e
che si rafforzi l’attività di controllo dal basso sulla prossima
fase , in previsione
del
saccheggio che i democristiani si apprestano a compiere sui fondi
dell’emergenza e della riscostruzione, speculando, ecc..
Firmato Cooperativa
23 novembre-Centro di solidarietà proletaria –coordinamento 285 Roma-
Gruppo volontari Calitri scalo- Cooperativa ricerca linguaggio diffuso
Firenze- Circolo AIES Conza-15 volontari del coordinamento di
Bologna-C.D:A: Lavoratori Ficia Bologna-13 volontari
bresciani a Conza- DP Lioni- IV squadra
laboratorio Igiene e profilassi di Roma Sant’Andrea
Conza 26/12/80”- I
Fogli di Via : ozioso vagabondo pericoloso per l’ordine e la sicurezza
pubblica “-
Il questore della provincia di Avellino Visti
gli atti di ufficio, risulta che il sign…. Si
è recato in Sant’Andrea di Conza (AV) insieme ad altri con l’asserito
scopo di portare aiuto e
assistenza ai terremotati. Letta
la segnalazione in data 15 cm dal Sindaco di S A Conza, tramite i CC del
Posto che denunziava la grave
sistuazione creatasi in quel comune ai fini dell’ordine e della
sicurezza pubblica. Letto
il rapporto n …del 24/12/80 del competente Comando dei CC…considerato
che non ha più valido e giustificato motivo
di ulteriormente dimorare nel comune di Sant’Andrea, ove non ha
peraltro una regolare sistemazione alloggiativa…Considerato che il
predetto ha contestato pubblicamente i provvedimenti disposti dalle
autorità a favore dei terremotati intralciando con la sua condotta
l’opera di soccorso…ritenuto che per quanto esposto il predetto
è da considerare un “ozioso Vagabondo
e che per il suo comportamento provocatorio di istigazione, ha
aumentato lo stato di tensione della popolazione duramente provata, è da
ritenersi pericoloso per l’ordine e sicurezza pubblica….visto, ecc ecc
ORDINA che
il sign…. Sia rimpatriato con foglio di via obbligatorio al suo Comune
di residenza e con divieto di
fra ritorno in Avellino e nei comuni della provincia per anni tre Avellino
il 24/12/80 Il questore dr. G. Caruso”- ------------------------------------------------------- L’esposto
–denuncia dei 57 volontari allontanati col foglio di via: …volontarie
, perquisite e palpate nelle parti intime non in modo morboso da militi di
sesso maschile… “-….Il
giorno 25 novembre 1980 a Sant’Andrea di Conza, i soccorsi inviati da
Radio Onda Rossa organizzavano immediatamente la distribuzione di viveri
alla popolazione…l’opera svolta dai volontari può essere testimoniata
dai cittadini di Sant’Andra di Conza e dai giornalisti presenti…tra la
gente del posto si cita il vice parroco Don Mario, il sindaco Andrea
Frino, il quale ha presentato personalmente uno dei soccorritori romani al
brigadiere della locale stazione dei CC, con i quali in assenza di
qualunque altro organismo governativo, si è provveduto al soccorso…i
soccorritori hanno organizzato una mensa gratuita a loro spese con cibo
portato da Roma, si distribuiva cibo e vestiario presso l’Episcopio di
Conza conosciuto come ex Seminario, si forniva assistenza sanitaria da
personale qualificato. L’installazione della mensa era necessaria a
causa dei danni presso le case e l’impossibilità di aiuto dai paesi
vicini… In detta mensa tra l’altro usufruivano i militi dell’Arma ,
i vigili del fuoco , i soldati e i volontari in transito…. Accanto alla
mensa si costruiva un capannone attrezzato
con stufe e suppellettili ad uso della popolazione, anche a scopo di
riunirsi e discutere sui nodi della ricostruzione,…in mancanza di
autorità governative sul luogo, i vigili del fuoco provenienti dalla
Francia e il personale medico
dell’ospedale San Gennaro di Napoli hanno contribuito al soccorso
aggregandosi al gruppo del Centro di solidarietà proletaria
Radio Onda Rossa. In
occasione del Natale, precisamente il 24 e il 25 dicembre 80, molti di noi
denuncianti,utilizzando ferie , permessi scolastici, ecc.si è recato a
Sant’Andrea per aiutare i gestori della mensa e i soccorritori…Alle 7
del mattino del 24 irrompevano conle armi in mano nei locali
dell’Episcopio ufficiali e militi dei CC coadiuvati dalla PS, tiravano
furori dal letto i sottoscritti ,puntando le armi a breve distanza e
provvedevano alla perquisizione personale e dei locali motivata da ricerca
di armi. La perquisizione dava esito negativo. I sottoscritti venivano
condotti in alcuni pulman e altri con le proprie auto scortati dagli
agenti presso la questura di Avellino dove venivano fotografati, di
fronte, profilo e nell’intera figura con un numero progressivo sulla
spalla, poi rilevate impronte digitali. Ecc. tutto ciò senza aver
contestato un reato specifico. Quindi si procedeva al foglio di via con
divieto di ritorno per tre anni ad Avellino e provincia….Il giorno 25
dicembre nuovamente, ufficiali e militi dell’Arma e della POS facevano
irruzione nel Centro Sociale annesso alal mensa di Sant’Andrea e sempre
con le armi spianate ingiungevano
ai sottoscriti di alzarsi e procedevano alla perquisizione
personale. In particolare veniva effettuata perquisizione personale su
persone di sesso femminile da parte di militi di sesso maschile anziché
come prevede la normativa dal personale femminile della Polizia di Stato
come istituito…. Le suddette tutte denuncianti, sono state palpate ,
anche in parti delicate e alle loro rimostranze di fronte ad un
Maresciallo della questura di Avellino, veniva loro risposto che il
personale femminile non era disponibile
e che la perquisizione non
era stata effettuata in modo
morboso e che vi era l’esigenza di cercare delle armi….Si fa presente
che l’installazione completa del campo roulottes è stata effettuata da
parte dei volontari che in questi giorni si accingevano a costruire i
servizi sanitari …nell’area si sono avvicendati 280 volontari…le
autorità locali, prima dei fogli di via, hanno rilasciato a molti dei
volontari, attestati di riconoscimento dell’utilità dell’opera
svolta…Nessuna struttura a tutt’oggi organizzata dal Comune o altra
istituzione, ha provveduto al soccorso di persone, cose ed animali nei
casolari e nelle masserie del circondario…soltanto il 18 dicembre è
stato accertato che l’acqua delle fontane pubbliche non era
potabile…solo in seguito alle denunce pubbliche effettuate in sede
comunale è stato possibile recuperare gran quantità di viveri e
vestiario stipati in 35 magazzini privati e non messi a disposizione della
popolazione. A tutt’oggi
risultano ancora imboscati viveri e vestiario in due magazzini facenti
capo all’Arciprete e al vicesindaco del paese… Seguono
la firme dei denuncianti”- ------------------------------------------------------- Accanto
a quest’azione di rimostranza la popolazione del luogo e i volontari
superstiti alla deportazione , si muovevano per esprimere la loro
solidarietà. Leggiamo la mozione scritta a mano e firmata da oltre 80
persone presenti nell’assemblea di Sant’Andrea di Conza: “-…I sottoscritti, vista l’azione della polizia del 24\12\80, in Sant’Andrea di Conza, tendente a normalizzare la situazione di tensione voluta dalla giunta democristiana e conclusasi col foglio di via ai compagni del Centro di solidarietà proletaria Onda Rossa e del coordinamento universitario romanao, con motivazioni false e tendenziose , chiedono la revoca dei provvediementi legali adottati. Riconosciamo i compagni volontari come parte integrante della popolazione di S Andrea, poiché tutte le azioni di soccorso e gli interventi per riorganizzare la vita, nel nostro paese sono stati il risultato di un lavoro unitario, Intendiamo quindi continuare insieme ai compagni volontari la gestione di tutte le strutture sociali organizzate e riteniamo responsabile la giunta democristiana di qualsiasi tentativo provocatorio che tenti di bloccare l’unitaria gestione dei servisi sociali di Sant’Andrea di Conza, Sapremo rispondere a qualsiasi provocazione… seguono le firme…”- --------------------------------------------------------- Quando i bimbi di
Conza scrissero:”- Rivogliamo le volontarie di Onda Rossa”-
E’
forse l’attestato più bello di solidarietà ai colpiti della
repressione democristiana a Conza: “-…siamo
i bambini di sant’Andrea di Conza e vogliamo fare richiesta ai compagni
di Radio Onda Rossa per far ritornare Anna, Graziella e Rossella in modo
che si possa giocare e divertirci ancora insieme! Firmato:
Nicola, Giuseppe, Nicola, Sergio, Enzo, Gerardo. Andrea, Gino, Vito,
Gerardina, Angello, Luigi, Peppino, Angelo.”- ---------------------------------------------------------- La
stampa: Tra
i quotidiani nazionali, il Messaggero, normalmente poco indulgente con gli
autonomi romani, questa volta si esprimeva a loro favore dichiarandosi
sconcertato su come si possano definire vagabondi coloro che a pochi
giorni di distanza del terremoto avevano istituito una mensa gratuita di
1200 posti, in un paese di 2500 senza tetto, che utilizzando materiale
in legname del Friuli, costruito un Centro sociale, che avevano ,
gli unici, portato aiuto nelle masserie isolate. Sconcertante poi come
fossero stati colpiti col foglio di via, volontari giunti poche ore prima,
per poter dare il cambio in occasione del Natale a chi era presente da
circa un mese sul posto. Che accuse gli si potevano fare ? Lo stesso
giornale ipotizzava che il problema era la loro attività di denuncia
nei confronti della gestione locale dell’emergenza e perché si
stavano impegnando a convincere i giovani a costituire delle cooperative,
per la gestione degli aiuti senza diaframmi burocratici. Insomma
motivazioni politiche ,quei fogli di via e non “oziosi vagabondi”… Archivio
Storico Benedetto Petrone Brindisi
23 dicembre 2014 PAGINA A CURA PER L'ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE DI ANTONIO CAMUSO archiviobetrone at libero.it ULTIMA MODIFICA 23 NOVEMBRE 2022
|
|