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Le notizie
dell'osservatorio 2007/2008
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ex
Base USAF San Vito dei Normanni
operazione DINAK, marzo 1999: missili a difesa della Puglia
1999:
uranio a Gioia del Colle
Pescato
...a Brindisi |
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L´esercito
è entrato ad Acerra: dalle 8 di sabato mattina sessanta uomini della
brigata bersaglieri Garibaldi, affiancati dalle forze dell´ordine,
presidiano il cantiere del primo termovalorizzatore della Campania. Un
cartello giallo segnala il divietto d'accesso e la sorveglianza armata.
Protesta il sindaco, Espedito Marletta: "Il governo vuole
militarizzare lo scontro utilizzando risorse dello Stato per difendersi
dai cittadini"
I BERSAGLIERI AD ACERRA
DA http://bellaciao.org/it/spip.php?article19905
domenica 29 Giugno 2008 (14h26) :
ESERCITO AD ACERRA IN MISSIONE…. DI PACE?
ESERCITO AD ACERRA IN MISSIONE…. DI PACE?
di Marco Cedolin
Questa mattina tutte le maggiori agenzie di stampa,
dall’Ansa ad Adnkronos, hanno dato la notizia dell’ingresso degli
uomini e dei mezzi dell’esercito all’interno dell’area del
megainceneritore di Acerra che i giornalisti nostrani si ostinano a
definire “termovalorizzatore” in virtù di un neologismo privo di
qualunque valenza scientifica. Circa 60 militari della Brigata Bersaglieri
Garibaldi hanno occupato il sito in applicazione al decreto legge n.
90/2008 e hanno immediatamente provveduto a delimitare l’area applicando
cartelli che la descrivono come “sito d’interesse strategico
nazionale” protetto da sorveglianza armata e con accesso vietato.
Questa operazione militare inaugura di fatto il nuovo
programma del governo che intende utilizzare il supporto dell’esercito
per presidiare ed imporre, nel caso anche tramite l’uso della forza, i
cantieri delle grandi opere anche quando, come nel caso di Acerra, si
tratta di opere fortemente osteggiate dalle popolazioni locali. Con tutta
probabilità lo stesso copione verrà replicato nel futuro cantiere della
discarica di Chiaiano, nei futuri cantieri del Tav, a Vicenza quando
partirà la costruzione della base militare americana Dal Molin ed ogni
qualvolta occorrerà calare dall’alto una grande opera altamente
impattante contro la volontà dei cittadini. L’esercito italiano da oggi
non è più solamente un veicolo deputato all’esportazione armata della
“democrazia” nei Paesi scarsamente graditi all’amministrazione
statunitense, ma diventa l’artefice di missioni militari sul nostro
territorio, volte a contrastare ed intimidire quella parte di società in
continua crescita che difende il proprio diritto ad avere un futuro
opponendosi alla costruzione di quelle grandi opere che distruggono
l’ambiente e scavano nuove voragini all’interno del debito pubblico,
al fine di garantire profitti miliardari alla consorteria di sanguisughe
che da sempre suggono denaro dalle tasche dei contribuenti.
Non risulta ancora ben chiaro se si tratterà di missioni
di pace o di guerra, ma abbiamo ormai imparato guardando all’Iraq,
all’Afghanistan, al Kosovo e alla Bosnia come il confine fra queste due
parole sia in fondo molto labile quando come veicolo di “pace” si
scelgono le armi. Senza dubbio i militari in missione in Italia
incontreranno comunque qualche problema in più qualora dovessero trovarsi
a fronteggiare i cittadini che protestano contro le grandi opere, sia
perché si tratta di quegli stessi cittadini che ogni mese pagano loro lo
stipendio, sia perché ad Acerra, a Chiaiano, in Val di Susa ed a Vicenza
risulterebbe molto più complicato archiviare sotto forma di “errori”
eventuali spargimenti di sangue......SEGUE>>> http://bellaciao.org/it/spip.php?article19905
Di : Marco Cedolin
domenica 29 Giugno 2008
Esercito
a pattugliare le strade delle grandi città…ma solo per pochi
mesi?…
Manovra
propagandistica del governo Berlusconi o naturale conseguenza di
piani decisi da oltre dieci anni da alcuni paesi della NATO?
un
articolo di Antonio Camuso che svela i piani dello Stato Maggiore
dell'Esercito per fronteggiare le folle affamate nelle megalopoli del futuro
ULTIM’ORA
DAL LIBANO
RAGGIUNTO
UN ACCORDO; L’ESERCITO NON SMANTELLA LA RETE TLC DEGLI SCITI E LE LORO
MILIZIE RICONSEGNANO ALL’ESERCITO LA CITTA’ DI BEIRUT
UN ANNO FA
IN LIBANO LA BATTAGLIA
DI NAHR AL -BARED:
come
il riscatto di un esercito passò sulla testa di 30.000
palestinesi rimasti senza casa
.
un
commento di Antonio Camuso
Brindisi
10 maggio 2008
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MISSIONI
RISCHIOSE DI “PACE” ALL’ ESTERO RISCHIOSE PER I NOSTRI SOLDATI?
NESSUN PROBLEMA , ABBIAMO L’ASSICURAZIONE!
Il 6 febbraio 2008 alle ore
10.00, presso la sala gare della Direzione generale del Commissariato del
Ministero della Difesa – sita in via Labicana n.17 a Roma, sarà esperita
la procedura ristretta accellerata in ambito UE , della gara di appalto
per il servizio di copertura assicurativa- per morte ed invalidità
permanente- in favore del personale della Difesa Impegnato in missioni “
fuori area”
L’aggiudicazione avverrà a
favore della società che offrirà il prezzo più basso.
L’importo presunto per il
periodo 1/6/2008 e 30/12/2008 sarà di Euro 3.500.000 mentre in caso di
trattativa privata ( per un periodo maggiore ndr) sarà di 21.000.000
Euro.
Recitava così il classico
trafiletto apparso il 28/12/07 sui maggiori quotidiani in cui si poneva
come data ultima di consegno della documentazione per partecipare alla
gara il 15 gennaio 2008.
Una data appena trascorsa e
che fa presumere che ora i nostri soldati potranno tirare un sospiro di
sollievo. Il Parlamento italiano che sta per votare il rifinanziamento
delle missioni internazionali potrà inviarli nei teatri di guerra con la
coscienza a posto:
-Hanno l’assicurazione, che problema c’è?-
-
ANTONIO CAMUSO
-
OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI
-
osservatoriobrindisi@libero.it
-
Brindisi, 20/1/08
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6/1/08
Sequestro dei caccia bombardieri AMX disposto dalla procura della
repubblica di Cagliari
Dopo anni di denunce
circostanziate e manifestazioni di protesta del Comitato Gettiamo le Basi
e altre realtà del movimento contro l'occupazione militare della
Sardegna non possiamo che salutare positivamente il sequestro
cautelativo delle “bare volanti”, un primo atto concreto che
oggettivamente si configura come tutela dell'incolumità della
popolazione sarda.
Ci auguriamo che il
sequestro degli AMX non rimanga lettera morta e non prevalga ancora una
volta la “realpolitik” delle esigenze di bilancio della Difesa e del
profitto delle ditte costruttrici. Le bare volanti vanno definitivamente
rottamate, espulse dai cieli della Sardegna e del pianeta.
Auspichiamo che la
magistratura si attivi per mettere sotto sequestro cautelativo anche il
poligono della morte del Salto di Quirra. La catena di malattia e morte
che avviluppa militari e popolazioni di un remoto angolo di Sardegna non è
stata minimamente intaccata, il nuovo anno, il 2008, ha già mietuto un'
altra vittima
La notizia recente
della medaglia di bronzo conferita dal presidente Napolitano al pilota
che, il 14 Ottobre 2005, alla guida di un Amx, riusci a evitare
l’incidente che avrebbe potuto causare la strage degli abitanti di
Decimomannu, ha portato alla luce un'altra delle catastrofi sfiorate e
occultate alla popolazione. Preoccupa constatare che “l’incidente
evitato”, di cui finora nulla si sapeva, è quasi concomitante a quello
occorso all’AMX precipitato nel campo di carciofi nei pressi della base
militare di Decimomannu (20 ottobre 2005), l’ennesima strage sfiorata che
ha innescato l’indagine della Procura di Cagliari e il sequestro
cautelativo dei cacciabombardieri.
Il presidente
Napolitano, per un principio di equità, dovrebbe assegnare la medaglia
d’oro al popolo sardo, oggetto dei continui attentati alla sicurezza, alla
salute e alla vita, per aver sopportato per 50 anni l’occupazione militare
del suo territorio, i veleni di ignote sperimentazioni belliche e “giochi
di guerra” giocati con vero munizionamento da guerra.
.
Comitato
sardo Gettiamo le Basi
Comitato di Decimomannu contro le basi
militari
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“Accurate” bonifiche militari
L’AMX precipitato il 20
ottobre 05, appena decollato dalla base di Decimomannu è costretto ad un
atterraggio di fortuna, sgancia i serbatoi di carburante che finiscono in
un terreno di Villaspeciosa, striscia di pancia nel campo di un
agricoltore di Villasor e finisce la sua corsa tra i carciofi di un
azienda di Decimoputzu. Dopo due anni di “accurate” bonifiche dei terreni,
l’Asl 8 comunica gli esiti confortanti. Il proprietario del carciofeto,
poco fidandosi delle “autorità competenti” e molto del suo olfatto e della
sua vista, affida ulteriori verifiche a una ditta privata. Risultato:
presenza di cherosene ben al di sopra dei valori rilevati dalla ASL Ancora
ben visibili numerosi detriti dell’aereo il cui motore contiene componenti
di materiale radioattivo come il trizio. Lo scorso novembre (2007) i
terreni sono dichiarati bonificati e dissequestrati. Il 22 dicembre
l’agricoltore trova tra i carciofi un proiettile di cannoncino d’aereo
inesploso.
Le bare volanti AMX
Al momento sono noti 13
incidenti, 5 i piloti morti.
Riproponiamo la denuncia del 2002 del comitato sardo
Gettiamo le Basi che, ininterrottamente, chiede l’interdizione dei voli
dell’AMX:
“L’aereo Amx – cacciabombardiere da 70 miliardi,
prodotto da Finmeccanica e Brasile – è stato protagonista di una lunga
serie d’incidenti apertasi nel 1984 con la caduta del prototipo e la morte
del pilota collaudatore, il comandante Manlio Quarantelli. I primi 30
esemplari sono stati fermati per un certo tempo, però l’Aeronautica non ha
bloccato la corsa agli acquisti. Nel corso di vent’anni sono state
apportate varie modifiche nel tentativo di porre rimedio alle carenze
strutturali e al sistema di propulsione. Tutto inutile! Gli AMX continuano
a precipitare. Nei primi sei mesi del 2001 si sono verificati tre
incidenti: tre piloti deceduti, tre aerei distrutti.
I cacciabombardieri di Finmeccanica sono stati
oggetto di numerose interrogazioni e interpellanze parlamentari presentate
da tutti gli schieramenti politici: 76 nella precedente legislatura. Sono
al centro di varie inchieste della magistratura presso il Tribunale di
Roma, Pesaro, Treviso, Padova. Però, non si registra alcuna schiarita in
quella che tanti definiscono “una sporca faccenda”: un aereo difettoso
acquistato precipitosamente dalle FF.AA italiane, un aereo che nessun'altro
paese ha voluto comprare, a parte il Brasile paese co-produttore, una bara
volante che mette a rischio non solo i piloti ma anche tutte le comunità
nei cui cieli si aggirano.
Gli “aerei da rottamare e
tenuti in naftalina”– come titolava eloquentemente un articolo del
Corriere della Sera del 3/12/97- hanno trovato ospitalità nella base di
Decimomannu e scorazzano
"normalmente" in Sardegna dove, inoltre, ogni primavera puntuali calano
gli inquietanti stormi della "Spring Flag".
L'esercitazione militare interforze, poeticamente
denominata "Spring Flag", consiste in operazioni di "Composite Air
Operations" con la partecipazione di Aeronautica, Esercito e Marina di
paesi Nato e fuori Nato, ha come area di tiro preferenziale il poligono
di Capo Frasca – 1.450 ettari a terra, a mare 3 miglia quadrate
all'interno del golfo di Oristano - e l'immensa zona a mare denominata "Danger
40", collegata alla base di Decimomannu dalla zona aerea interdetta "R
54". Coinvolge, inoltre, le zone aeree e marittime militarizzate annesse
ai poligoni di Teulada e Quirra ( una delle "zone interdette alla
navigazione aerea e marittima" con i suoi kmq 28.400 supera in estensione
la superficie dell'intera Sardegna).
I top gun dell'autoproclamatosi Asse del bene,
mettendo a repentaglio l'incolumità del popolo sardo, usano tutta la zona
meridionale dell'isola come campo di battaglia
per addestrarsi al massacro dei popoli dall'area del petrolio da "liberare
e democratizzare".
Oltre al rischio rappresentato dalle "bare volanti",
esiste il rischio di interferenze delle esercitazioni aeree militari con
il traffico civile. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV),
nel dicembre 2000, in seguito alle denunce dei piloti civili imbattutisi
in aerei militari sulle loro rotte, ha avviato un’inchiesta prendendo in
esame la zona compresa tra Sardegna, Sicilia, Campania, area in cui il
traffico aereo non è tutto gestito dall’ENAV ma è sotto la meno
tranquillizzante e meno trasparente tutela Nato. I risultati, resi noti il
20/4/01, hanno confermato che le esercitazioni militari hanno messo a
repentaglio i voli civili per otto volte e in due casi si è sfiorata la
collisione. Le conclusioni dell’ANSV rilevano il mancato rispetto delle
norme sul coordinamento militare-civile nel corso delle esercitazioni
esaminate e definiscono “inaccettabile” che equipaggi e controllori del
traffico aereo si siano trovati di fronte a situazioni sconosciute tali da
non poter garantire adeguata assistenza ai voli civili.
Anche chi sostiene le politiche di guerre infinite e
preventive non può rimuovere le tragedie di Ustica, Casalecchio, Cermis. Per
scongiurare nuove sciagure non si può sempre fare affidamento sulla buona
stella o sulla "scarsa densità demografica" dell'isola.
Fino a quando la Sardegna non si sarà liberata
dagli abnormi e iniqui gravami militari che la mortificano, è
improrogabile:
* la smilitarizzazione dei cieli e la
gestione civile del traffico aereo;
* l’adozione di garanzie e strumenti di
controllo sulle esercitazioni militari;
* l’interdizione dei
voli degli AMX
Comitato sardo Gettiamo
le Basi
Tel 070
823498--3386132753
*********
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lE'
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