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L'approfondimento  sulla Francia

A cura del "non politicamente corretto" Antonio Camuso

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Elezioni in Francia, secondo turno: purtroppo c’è poco da festeggiare a sinistra. La destra reazionaria di Marine Le Pen è stata la più votata dai francesi.

Il commento non politicamente corretto di Antonio Camuso.

Nel secondo turno il RN di Le Pen ha raggiunto il 32% dei votanti, contro il 28% del Nuovo Fronte Popolare e il 23% del partito di Macron.

Non è del sottoscritto il farsi prendere dai facili entusiasmi e né dall’esprimermi in analisi affrettate su fatti di complessità non indifferenti quali quelle che non solo il popolo francese, ma l’intera popolazione europea affronta in una situazione internazionale dalle fosche tinte.

Non concordo con i commenti e l’entusiasmo con cui tanti miei amici, compagni, conoscenti, sicuramente “di sinistra” hanno accolto i risultati elettorali francesi. Risultati che hanno impedito la momentanea ascesa al potere in Francia del partito della Le Pen, grazie ad un’accorta gestione della “sinistra francese”dei meccanismi elettorare d’Oltralpe, ma che non possono sanare la frattura sociale che attraversa il Paese.

 Il turbinoso vento di destra guidato dal RN è stato respinto definitivamente dalla linea  Maginot tirata su in fretta e in furia da Sinistre, finalmente unite in un Nuovo Fronte popolare, e tatticamente alleate con i Macroniani?

Purtroppo l’analisi reale del voto francese si discosta da quella prodotta dagli arzigogolati meccanismi elettorali creati molti decenni fa dalla borghesia francese per garantirsi la stabilità del potere economico, attraverso il meccanismo del ballottaggio del secondo turno. Un meccanismo di democrazia borghese che una volta tanto è stato utilizzato intelligentemente dalla coalizione eterogena del Fronte popolare, ma che purtroppo se non sarà seguìto da una controffensiva politica e un chiaro programma che un tempo avremmo definito “di classe”, non potrà impedire nel giro di un paio di anni che la frattura nella società francese, si accentui, e che a guidare la prossima pseudo-rivoluzione antisistema sia la Destra Le penista.

Chhiunque affermi che la destra reazionaria del Rassemblement nationale della Le Pen è stata sconfitta dalle urne, dice il falso, poiché purtroppo essa ha in pratica raggiunto nel ballottaggio, il quoziente di voti popolari che si era ripromessa risultando il primo partito in termini di suffragio universale.

 Il partito di Marine Le Pen, in questo secondo turno ha raggiunto il 32% dei voti, sfiorando quel 33% che si era prefissato e aumentando la percentuale dei votandi che nel primo turno era del 28%. In sintesi il partito della Le Pen ha avuto 8.745.240 voti distaccando in maniera abissale il Nuovo Fronte Popolare che ha avuto 7.005.514 voti con una percentuale del 28%, indietro dalla Le Pen di ben quattro punti percentuali e di Un Milione e 700mila voti.     A onor di cronaca, la coalizione di Macron ha ottenuto 6milioni425mila voti e un 23% su scala nazionale.

Poiché la statistica non è un’opinione, un terzo dei francesi ha scelto convintamente il programma di Destra del Rassemblement Nationale, che per molti ceti popolari della provincia francese è apparso l’unico capace di difendere non solo gli interssi del grande Capitale come ci aspetteremmo da un partito della destra conservatrice, ma anche di ceti popolari, impiegatizi, commerciali, piccoli contadini, piccoli imprenditori, ma anche di quelle fasce marginali di proletariato rurale Francia marginalizzato dai processi della globalizzazione capitalista.

In queste ore, il “rosso” Melenchon leader della formazione di sinistra che ha guidato il Nuovo Fronte popolare annuncia il programma con il quale vorrebbe mettere, immediatamnte in atto se fosse chiamato a rivestire il ruolo di capo del Governo: blocco degli aumenti dei prezzi, aumento dei salari del 10% dei funzionari pubblici, salario minimo mensile di 1.600 euro, pensione a 60 anni.

Saranno questi annunci a far cambiare opinione a chi ha votato per Le Pen?  Molti di questi punti sono comuni al programma della Destra, salvo quiest’ultima aggiungere temi identitari qualòi la lotta all’immigrazione clandestina, e in particolarer quella africana, quindi la sicurezza dell’ordine pubblico e l’ostilità all’appoggio militarre a Kiev.

Saprà su questo punto la coalizione del Nuovo Fronte Popolare distinguersi dai proclami bellicisti di Marcon che auspica l’intervento diretto della Francia contro la Russia? Oltre ai proclami sul miglioramento del welfare, la sinistra francese saprà apparire sinceramente anticapitalista puntando a obiettivi concreti e che raccolgano il consenso di quegli strati sociali/settori di classe che oggi si sentono rappresentati e difesi solo dalla Destra Le penista?

di Antonio Camuso

Brindisi 10 luglio 2024

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