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la pagina di archeologia/1 : a cura della Open Area  di Pugliantagonista

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GENNAIO 2009

Archeologia: l'Italia devastata  dal saccheggio di opere...ma è solo opera di maniaci collezionisti o l'effetto della  cementificazione e  della rapina del territorio coordinata dai padroni di case d'asta e grandi capitalisti che diversificano i loro investimenti in tempi di crisi del valore dei mercati  finanziari?

Il Rapporto del Comando  carabinieri Tutela Patrimonio Culturale

Roma, 13 gen. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Proseguono i successi dell’attività svolta dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale che ha portato a segno il recupero di opere d’arte, rubate nel 2004 dal Complesso Monumentale di Santo Spirito in Saxia a Roma. Si tratta di ben dieci dipinti, per un valore economico di quattro milioni di euro, uno dei quali raffigurante la Sacra Famiglia, attribuito al Parmigianino anche se secondo Claudio Strinati, soprintendente speciale per il polo museale romano, “si tratta di un’opera fiamminga, che si collega ad un pittore della scuola di Raffaello che conosceva il Parmigianino. E’ un quadro del 1550 di grande importanza e valore economico”. Un’opera che potrebbe valere fino ad un milione di euro quasi sicuramente del fiammingo Hendrick van der Broeck. I dipinti sono stati trovati nella zona periferica di Roma, nel quartiere di Montesacro. Al momento del ritrovamento erano avvolti in carta di giornale, forse pronti per il mercato estero. Un’operazione che si colloca nell’ambito di una attività molto più vasta del Comando che quest’anno, proprio grazie alla attività di verifica e di controllo esercitata, rileva una diminuzione dei furti in generale del 5% rispetto allo scorso anno. A fronte di questa diminuzione sul piano nazionale il Lazio si guadagna comunque il primo posto con 158 furti, subito dopo la Lombardia con 132, la Toscana con 127 e il Piemonte con 123 per scendere sensibilmente fino alla Valle d’Aosta che ne registra uno soltanto. In controtendenza rispetto allo scorso anno è invece, l’incremento dei furti nei musei, sia in quelli statali e in quelli comunali.

Emerge il dato di sottrazione di patrimonio archivistico e librario: oltre 3000 libri sottratti, anche se più del doppio è stato recuperato. Riguardo gli scavi clandestini ‘accertati’ c’è stato un aumento del 15% rispetto al 2007. “Siamo tornati al livello del 2004 – spiega il generale Nistri, comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – quando ne furono accertati 243, ai quali seguirono 151 del 2005, 216 nel 2006 e 207 lo scorso anno”. “Un dato che si spiega con la storica ricchezza archeologica del territorio laziale – aggiunge il generale Nistri - Infatti, un quarto degli scavi tradizionali si trova nel Lazio, e i furti avvengono nelle zone archeologiche per eccellenza: Etruria, Ardea, Latina”. In questo quadro va collocata la numismatica archeologica e la paleontologia: “Soprattutto quello della numismatica è un settore di grande interesse – continua il generale – Circa il 36% delle monete sono state recuperate mediante il monitoraggio dei siti web, che appare sempre di più come un punto nodale nei traffici illeciti dei beni culturali in genere e numismatici in particolare. E’ infatti significativo come un’altissima percentuale di persone indagate in questo settore, intorno all’80%, riguardi la categoria dei professionisti. Questo ci suggerisce come, tale commercio, non sia percepito come vero disvalore”.

Una normativa più chiara e specifica, secondo il Comandante, ci vorrebbe invece per quanto riguarda i ritrovamenti paleontologici. La maggior parte dei reperti ritrovati, circa 3241 nel 2008, sono risultati di provenienza estera e quindi soggetti al reato di contrabbando. Insomma, i numerosi e crescenti cultori, dovrebbero sapere che “tutto ciò che viene trovato nel sottosuolo appartiene allo Stato, quindi sottraendolo si verifica certamente il reato di furto”. Aumenta anche la contraffazione dei beni culturali, vere e proprie organizzazioni sono associazioni per delinquere, molte con interessi transnazionali. Proprio per questo l’attività del Comando Carabinieri Tutela e Patrimonio Culturale varca i confini per arrivare a contrastare le attività di riciclaggio ed esportazione clandestina dei beni culturali, entrambi attività diffuse e da cui, come spiega il generale Nistri, si determina il reinvestimento nei beni immobiliari. Ad avvalorare questa affermazione il segretario generale del ministero dei Beni culturali Giuseppe Proietti: “in alcune aree del mondo, come il Medio e vicino Oriente e il centro America, il mercato dell’antichità è secondo solo agli stupefacenti. In Iraq e in Afganistan – conclude – il traffico di antichità viene utilizzato anche per finanziare l’attività terroristica”.

http://www.carabinieri.it/Internet/Cittadino/Informazioni/Tutela/Patrimonio+Culturale/

 

 

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