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2 giugno 1946… Cronache sconosciute dei giorni prima del referendum.

L’approfondimento di Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone-APS)

Meno carbone più disoccupazione… Il Comitato di Liberazione Nazionale di fabbrica e gli operai delle officine Falck chiedono carbone per l'industria…  La partenza dei minatori per il Belgio.

Con la Repubblica, l’Italia sorgerà d’un balzo dal Medioevo alla modernità

Nella giornata odierna festeggiamo il 78° compleanno della Repubblica ,  e per gran parte degli italiani ben poco è rimasto il ricordo di quel lontano giugno 1946 e del contesto in cui si svolse l’aspra e combattuta campagna referendaria(Monarchia o Repubblica?. )

Grazie alla rilettura di un giornale dell’epoca , (la cui copia digitalizzata  è a disposizione dei soci della nostra Associazione “Archivio Storico Benedetto Petrone-APS”)possiamo apprendere dei difficili momenti in cui si barcamenava l’intero popolo italiano, stremato dalle conseguenze della  disastrosa guerra  a cui lo aveva condotto il fascismo. In quei giorni, quotidianamente, nelle piazze sfilavano disoccupati e reduci in cerca di lavoro  e spesso le proteste culminavano in tumulti a cui si aggiungevano i mestatori  al soldo dei nostalgici del fascismo e della monarchia.

 Nelle fabbriche  mancava il carbone, e senza di esso i prodotti siderurgici necessari per la ricostruzione del Paese, non potevano essere prodotti. Nelle fabbriche come la Falck di Milano, il Comitato di Liberazione Nazionale, che aveva diretto  la lotta antifascista e l’insurrezioned el 25 aprile,  e gli operai che avevano partecipato alal Resistenza,chiedevano a gran voce  che il governo si impegnasse a far arrivare  carbone da Francio e Belgio. 

Una soluzione, già in itinere, poiché un altro articolo della stessa prima pagina, annunciava la parteznza per le miniere belghe di circa 200 minatori lombardi …

Pochi mesi dopo  con gli accordi di “braccia in cambio di carbone” furono in decine e poi centinaia di migliaia ad emigrare in gran parte dal Meridione verso  miniere, fabbriche, cantieri edili, ecc dell’intera Europa. Un flusso di emigrazione che  ancor oggi non si è fermato poichè  a 78 anni dalla nascita della Repubblica, Essa è quotidianamente abbandonata e resa orfana da migliaia di giovani  che fuggono  dalla loro Madre Patria, per cercare un destino migliore.

da:”La Voce Sindacale Repubblicana”, anno I, n°10, del 9 aprile 1946,

(Archivio Storico Benedetto Petrone-APS, sezione Irpinia, fondo

 M.C./Bagnoli Irpino).

Meno carbone più disoccupazione

Gli operai delle officine Falck chiedono carbone per l'industria

MILANO, 5. — In seguito ai Provvedimenti ministeriali in corso tendenti a limitare fortemente le assegnazioni di carbone all'industria siderurgica, il Comitato di gestione delle Acciaierie Ferriere Lombarde, Falck, riunitosi con il C.L.N. aziendale (Comitato di Liberazione Nazionale) e la Commissione interna di fabbrica, resosi interprete del sentimento di apprensione che grava su tutti i lavoratori dell'industria, ha rivolto un appello alla Confederazione del Lavoro, esponendo la situazione e chiedendo l'intervento immediato del Governo.

Le Acciaierie Falck, consumavano in periodo normale, circa 15mila tonnellate mensili di carbone; le assegnazioni del mese scorso, fatte dal Comitato industriale siderurgico, si aggiravano sulle 5mila tonnellate e su queste sono annunciate ulteriori falcidie.
Tenendo conto che il rendimento del combustibile assegnato è inferiore di circa il 20% in rapporto al carbone usato anteguerra, è evidente che il ritmo di produzione resta diminuito in una misura tale da costringere l'industria ad una quasi totale cessazione di attività. Il Comitato di gestione della Falck suggerisce nel suo memoriale, che le importazioni di carbone vengano estese, se possibile, ai paesi europei almeno limitatamente, nell'attuale stato di emergenza.

 

La partenza dei minatori per il Belgio

Sono partiti il 2 corr., via Chiasso, diretti nel Belgio, 176 minatori provenienti dalle varie Provincie della Lombardia (53Milano, 29 Bergamo, 44 Sondrio, 50 Brescia) assunti con un contratto di ventiquattro mesi per le miniere di carbone nei distretti di Liegi e di Charleroi.
Il salario medio va dai 132 ai 150 franchi belgi al giorno, pari ad ottocento-novecento lire, calcolato dal giorno della partenza. Rimesse di denaro potranno essere inviate in Italia tramito la Banca del Lavoro.

Autor  Antonio Camuso

archiviobpetrone at libero.it

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Brindisi 2 giugno 2024

 

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Autor  Antonio Camuso

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