Archivio storico"Benedetto Petrone"
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11 settembre 2001 attacco alle torri gemelle di NY Una sorpresa o gli avvertimenti rimasero inascoltati sotto la pressione delle lobby dello scudo spaziale? un articolo di Antonio Camuso (Manifesto 18/11/2001, pag7) L'opinione controcorrente: l’11 settembre frutto di stupidità, lobby e deregulation traffico aereo ricordi e denunce di un radarista". PARTE SECONDA
Pagina rivista e corretta, 11 settembre 2023 Premessa L'articolo in questione fu sicuramente influenzato dalla mia personale esperienza lavorativa nel campo dell'Assistenza al Volo e da personali considerazioni scaturite dopo un mio viaggio a New York , precedentemente all' 11 settembre 2001.Esso mi permise di constatare le criticità presenti in quello scalo e comuni ad sistema di controllo aereo USA, fortemente condizionato dagli effetti del braccio di ferro tra il Presidente USA e i controllori di volo statunitensi nel memorabile sciopero, a cui la Presidenza rispose con licenziamenti e tagli nei servizi nel sistema del controllo aereo USA. Aggiungevo 10 anni dopo in allegato, le seguenti note: Replico, a 10 anni di
distanza, quanto pubblicai sul Manifesto andando controcorrente a chi fa
di quel giorno un grande complotto. 1)Quanto riporto erano
dati che nelle stesse ore che andava in scena l’attacco alle torri , li
stavo trascrivendo per preparare un documento sullo scudo missilistico
da presentare in un controconvegno che pochi giorni dopo era in
programma a Napoli. Quanto stavo vedendo in tv era stato previsto da
rapporti consegnati al congresso ma rifiutati per le pressioni delle lobby
dello scudo spaziale. 2)
Per capire come funziona il traffico aereo e come era gestito in
quella zona degli Stati Uniti bisogna conoscerlo da dentro sinceramente 35
anni di esperienza nel campo penso che contino… Quel caos che c’era
nei cieli in quei giorni era frutto da due componenti: a) la deregulation
e smantellamente della fortissima lobby dei controllori “ storici” del
traffico aereo americano era avvenuta a colpi di licenziamenti, tagli
ristrutturazioni nonostante un durissimo sciopero durato mesi nell’era
di DoNald Regan (1981) Come mai tutto ciò? Le pressioni delle compagnie aeree ed
in particolare quelle che volevano dare l’assalto ai colossi del
traffico aereo storici , togliendo monopoli e liberalizzando i costi dei
biglietti abbassando anche i livelli di sicurezza era stata fortemente
supportata prima da Regan e poi da BUSH padre e di fatto aveva imposto alla stessa aeronautica
militare american di non rompere troppo le scatole se non veniva avvisata
di spostamenti di piani di volo, rotte, clearence, ecc. praticamente il
sistema ridondante tra controllo traffico aereo civile e quello militare
in quei giorni ma già da molto tempo faceva acqua. 3)
Vi faccio un esempio di cui io sono stato diretto testimone 10 anni
prima quando la linea Regan attuata da Bush senior con la
deregulation su questo fronte aveva vinto . Mi trovavo in
visita a NY nei giorni del rientro in patria dei primi contingenti dei
soldati USA dalla Guerra del Golfo. Come turista
veniva offerto a tutti di poter svolazzare con elicotteri tra
le Torri e i grattacieli ad un prezzo di circa 100 dollari se in comitive da 4-6
persone o invece per circa 350-500 dollari , se munito di un tesserino di
abilitazione al volo di poter noleggiare un elicottero per un volo a vista
tra i grattacieli di Manhattan. Con un modico costo come vedete chiunque
avrebbe potuto fare un macello. 4)
Non ci credete? Ebbene andati a vedere i resoconti di un incidente
aereo accaduto poco tempo fa dove due velivoli
leggeri da turismo si sono scontrati
a poca distanza da Ground Zero per problematiche relative al
coordinamento del volo di aerei o elicotteri leggeri da turismo che
costituiscono una fortissima lobby 5)
Naturalmente in una vicenda enormemente complessa come un attacco
simultaneo vi sono aspetti controversi, responsabilità incrociate ma
…credetemi la stupidità è fonte spesso dei peggiori disastri L'ARTICOLO SUL MANIFESTO versione originale ad integrazione della versione stampata. 11 settembre 2001, ore 16.00 Sono davanti al PC e sto preparando una relazione da leggere al convegno sullo scudo spaziale che si terrà a Napoli , fra pochi giorni , quando squilla il telefono e mi si annuncia il bombardamento di N.York. Le immagini che provengono dalla TV sono choccanti , ma quello che mi fa venire i brividi è come ciò che è accaduto fosse già stato annunciato pubblicamente da importanti nomi dell’Intelligence statunitense, ma non preso in considerazione poiché disfattista nei confronti delle lobby degli armamenti PERCHE’ TANTE OMISSIONI? Febbraio 2000 ,dinanzi al Senato americano compaiono i responsabili dei servizi segreti USA che, oltre alle consuetudinarie relazioni consuntive delle proprie “Agenzie”, si devono pronunciare sull’attualità del rapporto Rumsfeld, che caldeggia per lo scudo stellare. Lobbies e gruppi trasversali di pressione elettorale stanno utilizzando tutto il loro peso affinchè determinate scelte in questo campo vengano prese , anche se comporteranno un enorme dispendio di risorse pubbliche. La campagna elettorale è praticamente iniziata e a novembre a pesare, elettoralmente , ci saranno anche i potenti complessi industriali degli armamenti. Il capo della CIA, George Tenet ed i suoi subordinati hanno già deciso da che parte stare e consegnano alla commissione senatoriale sull’Intelligence il documento:” La minaccia globale del 2000 e la realtà della sicurezza nazionale. E’ un documento pessimistico , che appoggiando il rapporto Rumsfeld, avvalora il rischio quasi imminente che gli USA vengano colpiti innanzitutto da attacchi missilistici da parte dei cosiddetti Stati canaglia: Iraq, Iran, Corea del nord, ecc. Subito dopo è la volta del generale Hughes, capo della potente Defence Intelligence Agency, che in sintonia del suo omologo Tenet , caldeggia la costruzione dell’imponente e costosissimo sistema di scudo missilistico, per difendersi dagli attuali 30 Stati dotati di capacità balistiche e poco “amici “ degli USA. Tocca al responsabile dell’Intelligence americana per i programmi strategici e nucleari , Robert Walpole a parlare ed il suo rapporto gela gli entusiasmi “missilistici” della commissione senatoriale:-…”noi pensiamo che ,nei prossimi anni, il territorio degli USA potrebbe subire un aggressione con armi di distruzione di massa e/o convenzionali, utilizzando sistemi NON MISSILISTICI, (probabilmente da entità non statali- cellule terroristiche), piuttosto che da attacchi convenzionali missilistici….Tali mezzi potrebbero essere utilizzati senza attribuzione di responsabilità (rivendicazione)…” L’elenco di tali mezzi , assolutamente civili, in questo rapporto, è particolareggiato e va dai battelli off-shore agli elicotteri senza pilota che si usano negli USA per l’agricoltura. Ma è su due punti che si accentra l’attenzione di Warpole e sono gli 800.000 aeromobili che atterrano negli aeroporti americani, con i loro 400 milioni di passeggeri , allo stato attuale in gran parte incontrollabili, i 9 milioni di mercantili portacontainer che ogni anno attraccano nei porti statunitensi che potrebbero contenere ordigni nucleari o NBC che, anche tramite un cellulare , si potrebbero far detonare una volta attraccati.
E’ un insieme di vulnerabilità derivanti principalmente dalla caratteristica di apertura della società americana e veicolo per l’affermazione dei meccanismi della Globalizzazione. Per un momento serpeggia il panico tra i membri della commissione senatoriale ed in particolare quelli che facevano parte della commissione “bipartisan” Rumsfeld. Accettare queste tesi significherebbe bloccare gli immensi investimenti nella costruzione dello scudo missilistico e spostare le relative somme dai settori convenzionali degli armamenti a quelli della sicurezza interna, aumentando vincoli alla circolazione di passeggeri, mezzi, merci, ecc. con il mondo esterno, ma anche tra gli stessi States con possibili contraccolpi sull’Economia portante della Globalizzazione. La Commissione, come ammetterà a parte un membro di essa, decide di non prendere in considerazione questo rapporto, come anche di cestinare i documenti prodotti dal National Intelligence Council ( identificati come NIE: National Intelligence Estimates ) che parlano di minacce provenienti dal naviglio commerciale , come anche quelli del troppo “pacifista”Carnegie non –proliferation Project. La stessa commissione si schiera per lo Scudo, pur rinviando l’aumento da 7000 miliardi di lire a 9000 miliardi per il 2001 ,per la sperimentazione dello stesso, a dopo l’elezione del Presidente, a novembre 2000. E’ la vittoria di Donald Rumsfeld, ex deputato repubblicano, ex ambasciatore degli USA presso la NATO, titolare del Pentagono dal 75 al 77 sotto la presidenza Ford, 68 anni, fervente propugnatore dello scudo stellare e presidente della omonima commissione che dal 98 in poi ha spinto prima Clinton e poi Bush jr sul dispiegamento dello SCUDO.. L’apporto elettorale che è venuto da queste scelte lo ha portato poi ad essere nominato da Bush, segretario alla Difesa, ovvero ministro della Guerra. Ma è anche la vittoria di chi sta preparando nell’ombra l’attacco alla superpotenza. L’allentamento della guardia, in questi due anni, permetterà ai terroristi di infiltrarsi nel territorio USA, addestrandosi a pilotare aerei civili, addirittura presso scuole di volo americane e colpendo così facilmente il Gigante americano. SBAGLIARE E’ UMANO, MA PERSEVERARE E’ DIABOLICO. Dopo questi fatti si procede in questi giorni ad isteriche ed intempestive misure di sicurezza, ma anche a lanciare segnali rassicuranti alle potenti lobbies dello SCUDO. E’ il vice di Rumsfeld , a parlare, Douglas Feith, sottosegretario alla Difesa, il 12 settembre, il giorno successivo alla Waterloo americana, che ammette l’assoluta inefficacia dello scudo missilistico davanti a simili attacchi, ma non ritiene che questa che sia una buona ragione a rinunciare ad esso. A quanto pare le lezioni non bastano mai… CAMUSO ANTONIO OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI archiviobpetrone@libero.it osservatoriobrindisi@libero.it Brindisi 16 settembre 2001 vedi lo stesso articolo , CON INTEGRAZIONI, nelle pagine dell'osservatorio sui Balcani di Brindisi
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