Archivio storico"Benedetto Petrone"
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Sciacca (Agrigento) 4 gennaio 1947 , l’assassinio
del sindacalista Curzio Miraglia. L’ignorata
“nuova Resistenza” del Meridione
dopo la caduta del fascismo. In pochi mesi, sette segretari della CGIL uccisi
dai servi mafiosi dei possidenti agrari complice l’inerzia delle forze di
polizia. I giorni della Costituente e il sangue versato dai
proletari meridionali. 1947-2022: Costituzione e Nuova Resistenza. di Antonio Camuso
(foto da wikipedia) Premessa: L’ Archivio Storico Benedetto Petrone,
in questo 2022 ,in occasione del 75esimo del varo della Costituzione, vuol
ricordare, con una serie di articoli, come essa sia stata stilata mentre
veniva versato, nelle piazze d’Italia, il sangue dei “nuovi partigiani” :
disoccupati, operai, contadini, studenti, in gran parte meridionali caduti
sotto il piombo poliziesco, dei neofascisti, monarchici,
qualunquisti/sovranisti, ma anche dei mafiosi e camorristi al soldo dei
ceti che rimpiangevano il
regime fascista ed osteggiavano il cammino verso la democrazia. Non riteniamo giusto celebrare la Costituzione ,
nata dalla lotta partigiana svoltasi al Nord,
senza ricordare come nel Meridione , i proletari nell’immediato
dopoguerra ( nel Sud, dall’8 settembre in poi) condussero una battaglia
altrettanto sanguinosa, pagata con centinaia di morti tra
sindacalisti, attivisti dei partiti di sinistra, o semplici
proletari e che, sconfitti in
centinaia di migliaia
emigrarono, ogni anno, all’Estero, ripercorrendo il precedente viaggio dei
deportati nei campi di lavoro nazisti.
Se
questi ultimi furono costretti a lavorare nelle fabbriche del Reich sotto
la minaccia dei fucili, per gli emigranti meridionali,
a spingerli fu una minaccia ancor maggiore, quella della morte per
fame per loro e per le loro famiglie, dopo che videro cadere sotto i colpi
dei “nuovi fascisti”: i mafiosi e i camorristi, se non le stesse forze di
polizia, coloro che si battevano per i diritti dei contadini, braccianti
ed operai del nostro Mezzogiorno e delle aree più povere del nostro Paese…
Nell’articolo seguente
descriviamo attraverso la lettura delle pagine dell’Avanti l’episodio
dell’assassinio del sindacalista comunista
Curzio Miraglia , Segretario della Camera del Lavoro di Sciacca -
Agrigento, per mano degli sgherri mafiosi armati dai possidenti agrari che
non volevano cedere i latifondi ai contadini poveri. (fatto confermato
dalle indagini condotte da un capitano dei carabinieri che però non si
tradussero in arresti, per l’importanza dei mandanti, vedi
https://it.wikipedia.org/wiki/Accursio_Miraglia
) Nell’Avanti! del 7 gennaio 1947 si constata come,
nonostante in pochi mesi sette segretari delle Camere del Lavoro del Sud
fossero stati assassinati, la sola risposta del sindacato nazionale e dei
partiti di sinistra fu uno stringato sciopero di un’ora e la richiesta
della sostituzione del comandante dei Carabinieri.
Il
Nord non poteva fermare le
fabbriche in un pericoloso sciopero generale che avrebbe messo in
difficoltà il governo e la Costituente,
nei giorni in cui,il democristiano Presidente del Consiglio De
Gasperi era in volo in
America per chiedere aiuti in dollari e merci, e il socialista Nenni aveva
assunto la carica ad interim di suo sostituto… Grazie al lavoro di digitalizzazione di alcune
centinaia di giornali dell’epoca, condotta in questi anni dall’Archivio
Storico Benedetto Petrone, possiamo descrivere questi fatti come se li
leggessimo appena giunti in edicola.
Avanti! 7 gennaio 1947
(Archivio Storico Benedetto Petrone, sez Irpinia, fondo M.C.)
PALERMO, 7.
Il Segretario della Camera del Lavoro di Sciacca (Agrigento), compagno
comunista rag. Curzio Miraglia, è stato ucciso proditoriamente con una
raffica di mitra sabato sera alle ore 22 mentre rincasava.
Il movente del delitto è da ricercarsi nel fatto che il compagno Miraglia
aveva svolto una intensa attività in favore dei contadini poveri in
occasione della distribuzione delle terre.
E' questo il settimo Segretario della Camera del Lavoro che viene
assassinato da elementi rimasti sconosciuti. Con tali sistemi la reazione
agraria, che arma la mano degli assassini, crede di poter soffocare
l'anelito di giustizia che anima le organizzazioni sindacali e i partiti
operai.
La
reazione agrariaè assistita nella sua opera delittuosa da ben
identificabili movimenti politici che in molti centri si sono sviluppati
appunto con funzione di difesa ad oltranza di interessi e di sistemi
antisociali.
Spesso, inoltre si rendono complici alcuni comandanti delle forze di
polizia che nulla fanno per assicurare
allá
giustizia i colpevoli.
Un'ondata di sdegno si è diffusa fra le masse lavoratrici siciliane alla
notizia dell'assassinio del compagno Miraglia. I contadini della provincia
di Agrigento, cui il secolare assoggettamento ai voleri ed ai soprusi dei
signorotti non impedisce oggi di gridare alta la propria volontà di
riscossa, sono indignati ed invocano misure atte ad assicurare alla
giustizia
i
responsabili del delitto.
La Segreteria regionale della C.G.I.L., riunitasi immediatamente a Palermo
ha approvato alla unanimità un ordine del giorno in cui si richiedono
speciali misure per la sicurezza e la tranquillità del popolo lavoratore.
L'ordine del giorno richiede Inoltre la sostituzione dell'attuale
comandante dell'Arma dei Carabinieri e dispone che il giorno 9 gennaio in
tutte le aziende della Sicilia II lavoro venga sospeso per un'ora. La
sospensione
«Esprimo ai lavoratori di Sciacca mio profondo cordoglio per assassinio
Segretario Camera Lavoro Miraglia. Ho dato disposizioni perché tutto sia
messo in opera per arrestare autori istigatori delitto. Violenza
reazionaria non arresterà opera giustizia perseguita dai lavoratori »…
A complemento di questo articolo ricordiamo
l’assassinio di Nicolò Azoti a Baucina (Palermo) segretario della locale
Camera del Lavoro, avvenuto il 21 dicembre 1946. I sicari gli spararono 5
colpi alle spalle. (vedi il sito vittime di mafia)
75anni fa, l’assassinio del comunista Giorgio Baldirano a Barra.
Archivio Storico Benedetto Petrone , Brindisi 7 gennaio 2022
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