Archivio storico"Benedetto Petrone"
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8 marzo 1947
La carta dei diritti della donna lavoratrice, presentata da comuniste e socialiste al congresso nazionale della CGIL Una ricerca di Antonio Camuso sulle
lotte femminili nel primo dopoguerra.
A Premessa e ringraziamenti Grazie alla grande sensibilità
della signora Marisa Cione di
Bagnoli Irpino, sull’importanza
del recupero della memoria storica, nei piccoli paesi irpini, e la
disponibilità concessami della digitalizzazione della sua emeroteca
sui giornali del Novecento, (circa mille copie) possiamo leggere oggi
8 marzo 2023, quella carta dei diritti delle donne lavoratrici,
pubblicata il 2 marzo 1947, da sindacaliste comuniste e socialiste
e proposta al Congresso
Nazionale della CGIL, e
che influenzò la stesura degli articoli sulla parità dei dirtti ,
nella Carta Costituzionale, approvata nel
dicembre 1947
Avanti
2 marzo 1947
(Archivio Storico Benedetto Petrone,sezione Irpinia- fondo Marisa
Cione, Bagnoli Irpino) La « Carta della Lavoratrice » che verrà
presentata al prossimo Congresso Confederale dalle rappresentanti
delle correnti socialiste e comuniste, stabilisce i punti fondamentali
che devono diventare, dal Congresso in poi, patrimonio di ogni
lavoratore e di ogni lavoratrice. Ecco i sei punti fondamentali della carta: •
1) diritto al lavoro; 2) diritto ad una giusta retri-
3) diritto a condizioni di vita sane e dignitose;
4) diritto allo sviluppo delle proprie capacità;
5) diritto della lavoratrice madre a veder garantita la salute propria
e quella dei suoi figli;
6) diritto ad una. piena partecipazione alla vita sociale.
Le attese delle donne lavoratrici.
Le lavoranti italiane si
aspettano che: a) Venga eliminata la sperequazione fra le
paghe maschili e b' Venga parificata la indennità di
contingenza per tutti i lavoratori senza distinzione di sesso o di
età, fissando un solo coeficiente per l'applicazione della scala
mobile. c)
Vengano
rivalorìzzate le qualifiche femminili negli ìncasellamenti inclusi nei
prossimi contratti nazionali. d) Vengano soppresse te limitazioni che
impediscono alle dipendenti statali di adire agli alti gradi, alle
insegnanti di svilup-
é) Sia dato il maggior sviluppo alle scuole professionali.
f) Sul piano previdenziale,mutualistico e assicurativo, i trattamento
alle donne venga elevato al livello di quello degli uomini ed esteso a
tutte le lavoratrici della città e della campagna.
g) Vengano assicurate alle gestanti, per legge o per norme
contrattuali, le previdenze tutelatrici della maternità e
dell'infanzia.
h) Venga, assicurato alle cooperative di lavoro femminili un
particolare appoggio da parte dello Stato.
i) Venga esteso alle donne nubili e vedove il riconoscimento della
qualifica di capo famiglia.
1) Vengano eliminate per le lavoratrici dei campi le ingiustizie
salariali, le prestazioni di lavoro obbligatorio (pulizia casalinghe,
bucato, ecc.) e le regalie al padrone.
I
ANTONIO CAMUSO ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE archiviobpetrone at libero.it leggi anche 8 marzo 1946-1950
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