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Osservatorio sui Balcani di Brindisi
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ANNUARIO

 

pagine dell'annuario

il 1947/19

speciale 8 marzo

 

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1946

1947 



8 marzo 1947

La carta dei  diritti della donna

 lavoratrice, presentata da comuniste e

socialiste al congresso nazionale della

 CGIL  

Una ricerca di Antonio Camuso sulle lotte femminili nel primo dopoguerra.

(1946-1950)

Avanti! del 2 marzo 1947 con le proposte PCI_PSI sulle donne

Premessa e ringraziamenti

Grazie alla grande sensibilità  della signora Marisa Cione di Bagnoli Irpino,  sull’importanza del recupero della memoria storica, nei piccoli paesi irpini, e la disponibilità concessami della digitalizzazione della sua emeroteca sui giornali del Novecento, (circa mille copie) possiamo leggere oggi 8 marzo 2023, quella carta dei diritti delle donne lavoratrici, pubblicata il 2 marzo 1947, da sindacaliste comuniste e socialiste  e proposta al Congresso Nazionale della CGIL,  e che influenzò la stesura degli articoli sulla parità dei dirtti , nella Carta Costituzionale, approvata nel  dicembre 1947

 

Avanti 2 marzo 1947

(Archivio Storico Benedetto Petrone,sezione Irpinia- fondo Marisa Cione, Bagnoli Irpino)

La « Carta della Lavoratrice » che verrà presentata al prossimo Congresso Confederale dalle rappresentanti delle correnti socialiste e comuniste, stabilisce i punti fondamentali che devono diventare, dal Congresso in poi, patrimonio di ogni lavoratore e di ogni lavoratrice.

Ecco i sei punti fondamentali della carta: •

1) diritto al lavoro;

2) diritto ad una giusta retri-
buzione;

3) diritto a condizioni di vita sane e dignitose;

4) diritto allo sviluppo delle proprie capacità;

5) diritto della lavoratrice madre a veder garantita la salute propria e quella dei suoi figli;

6) diritto ad una. piena partecipazione alla vita sociale.

 

Le attese delle donne lavoratrici.

 Le lavoranti italiane si aspettano che:

a) Venga eliminata la sperequazione fra le paghe maschili e
femminili quando vi sia lo stesso rendimento

b' Venga parificata la indennità di contingenza per tutti i lavoratori senza distinzione di sesso o di età, fissando un solo coeficiente per l'applicazione della scala mobile.

c)   Vengano   rivalorìzzate le qualifiche femminili negli ìncasellamenti inclusi nei prossimi contratti nazionali.

d) Vengano soppresse te limitazioni che impediscono alle dipendenti statali di adire agli alti gradi, alle insegnanti di svilup-
pare il massimo le loro possibilità di carriera, alle giuriste di accedere a tutte le carichi della magistratura.

é) Sia dato il maggior sviluppo alle scuole professionali.

f) Sul piano previdenziale,mutualistico e assicurativo, i trattamento alle donne venga elevato al livello di quello degli uomini ed esteso a tutte le lavoratrici della città e della campagna.

g) Vengano assicurate alle gestanti, per legge o per norme contrattuali, le previdenze tutelatrici della maternità e dell'infanzia.

h) Venga, assicurato alle cooperative di lavoro femminili un particolare appoggio da parte dello Stato.

i) Venga esteso alle donne nubili e vedove il riconoscimento della qualifica di capo famiglia.

1) Vengano eliminate per le lavoratrici dei campi le ingiustizie salariali, le prestazioni di lavoro obbligatorio (pulizia casalinghe, bucato, ecc.) e le regalie al padrone.

 

 

I

 

 

ANTONIO CAMUSO

ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE

archiviobpetrone at libero.it

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