Archivio storico"Benedetto Petrone"
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autunno 1994: Brindisi , le lotte contro la Mega Base ONU-NATO e il contributo di Nicola Occhiofino Vogliamo ricordare quella battaglia che intraprendemmo con tuttte le nostre forze in una città che si andava sempre più militarizzando e che si preparava agli scenari di guerra senza muovere un ciglio, mentre crisi economica e Sacra Corona Unita dilagavano. Contro la ventilata installazione della megabase ONU-NATO a Brindisi nell'autunno 94 cercammo di radunare in un comitato tutti coloro che non volevano rimanere in silenzio e chiedemmo a Nicola Occhofino di portare la nostra voce nel consiglio regionale e far pressione sui partiti di "sinistra". Ponemmo delle motivazioni rilevanti al nostro rifiuto alla BASE: essa espropriava la città di un'aereoporto che stava per divenire totalmente smilitarizzato e capace di impegnare grossi traffici aerei di passeggeri e mercio grazie anchde alla contemporanea presenza di una ferrovia ed un porto. Purtroppo altri pianificavano l'asservimento di brindi alle logiche di guerra , si puntava a spostare rotte e traffici verso altri luoghi come Bari, destinando Brindisi al declino. Mimmo Basile del SUlta-CUB dell'Alitalia ( ritratto mentre parla con Occhiofino), lanciò l'allarme ridimensionamento dello scalo aereo brindisino, con calo di occupazione, mentre noi , del futuro Osservatorio sui Balcani di Brindisi, protestando contro lo scippo dei capannoni della IAM, annunciavamo il piano di far chiudere prima o poi quella Azienda, onde lasciare spazio ai magazzini dell'ONU impiantati a Brindisi con l'illusione di far guadagnare un posto all'Italia presso i membri permanenti e dar lustro a D'Alema e compagni. A distanza di 16 anni tutto cò è avvenuto, il porto è deserto, , l'aereoporto di Brindisi è in gran parte occupato dall'ONU e l'ex IAM, passata ad Alenia , quest'anno ha chiuso e mandato in pensione o a Grottaglie i suoi lavoratori. E quella Base ONU che secondo i suoi fautori avrebbe dato lavoro a centinaia di giovani rende solo qualche decina di posti malpagati di uomini di pulizie, autisti o magazzinieri. In compenso il piccolo aereoporto di Bari, nel frattempo ingrandito e ristrutturato con faraoniche spese, è divenuto un aereoporto internazionale, lasciando a Brindisi pochi voli lowcost. Osservatorio sui Balcani di Brindisi
alcune immagini delle iniziative a cui presto se ne aggiungeranno altre
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