Salento,
Anarchia e antimilitarismo/2
Primo Maggio 1988,
Le dichiarazioni collettive
degli
obiettori anarchici
rinchiusi nei carceri militari.
Le mobilitazioni
di solidarietà ad Agostino
Manni e agli altri anarchici obiettori totali.
L’intervista a Radio Radicale di Agostino
Manni, del 1987, in cui
annunciava l’intenzione del rifiuto totale delle leggi militari e il
rischio del carcere, per questa sua scelta
Lo sciopero della fame dell’obiettore Falciani
nel silenzio delle mura carcerarie.
di Antonio Camuso
(è consentita
la riproduzione a fini non di lucro dei materiali dell'Archivio
Storico Benedetto Petrone con l'obbligo di riportarne la fonte e
il nome dell'autore)
Grazie alla rilettura di
Umanità Nova del 1
maggio 1988, contenuta nel fondo Lino Tonti dell’Archivio Storico
Bendetto Petrone, possiamo recuperare una pagina di integerrima fede
anarchica e antimilitarista condotta da alcuni obiettori totali, tra i
quali il “nostro” Agostino Manni, pugliese, salentino, che preferirono,
a fine anni 80, il carcere piuttosto che sottomettersi ai
regolamenti militari.
LE VOCI DELL'ANARCHIA/5
VEDI ANCHE
(Salento,
Anarchia e antimilitarismo/1
Maggio 1988, il Tribunale Militare di Napoli
infligge un’ulteriore condanna all’obiettore totale, l’anarchico
salentino Agostino Manni.)
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Dichiarazione comune di non sottomissione
ai regolamenti penitenziari militari
Umanità Nova 1 maggio 1988
pag7(
Archivio Storico Benedetto Petrone, fondo Lino Tonti)
La presenza
contemporanea nelle carceri militari italiane (a Bari, Roma, Palermo)
di tre anarchici, condannati per il loro rifiuto del servizio militare
e di quello civile sostitutivo, è una circostanza che non si
verificava da tempo. E questo numero è destinato a salire nel corso
dell'anno, poiché altri giovani anarchici hanno dichiarato la loro
assoluta indisponibilità a servire lo Stato per un anno della loro
vita. ..
Ognuno di noi a suo
tempo ha illustrato, individualmente,
i motivi per cui ha scelto di non
diventare un soldato e ha preferito essere imprigionato piuttosto che
collaborare con l'istituzione militare
o con qualsiasi altra istituzione.
Lo abbiamo fatto nel periodo che ha preceduto il nostro arresto, sulle
riviste, alla radio e in numerose manifestazioni pubbliche. …
In carcere, abbiamo tutti e tre subito, in più
occasioni, la minaccia di essere denunciati alla magistratura militare
per non aver voluto sottometterci ai mille ridicoli rituali previsti
dai regolamenti carcerari militari. Due di noi hanno già condotto, per
diversi giorni, scioperi della fame, per riaffermare (con uno dei
pochi metodi di lotta a nostra disposizione) l'assoluta
indisponibilità a vestire abiti che non siano quelli che normalmente
portiamo addosso. Uno ha subito, dopo una pesante condanna (14
mesi), un ulteriore aggravamento della pena (altri 2 mesi) per aver
insistentemente rifiutato di indossare la divisa carceraria…
…nonostante per
l'opinione pubblica non siamo altro che dei delinquenti o. nel
migliore dei casi, dei fanatici sognatori di utopie, noi rivendichiamo
tutta intera la nostra identità anarchica, la nostra inconfondibile
volontà di ribellione contro ogni struttura di potere, contro ogni
rapporto di sfruttamento
Vorremmo inoltre
invitare,con questa comune «dichiarazione», tutti i compagni
sinceramente antimilitaristi a moltiplicare i loro sforzi di
propaganda, non solo a sostegno di eventuali nostre iniziative di
lotta …ma più in generale per
impedire ogni ulteriore diffusione dell'ideologia militarista nel
corpo sociale.
Giuseppe Coniglio Agostino Manni
Fabrizio Falciani
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LA DIChIARAZIONE/INTERVISTA A RADIO RADICALE
DI AGOSTINO MANNI CHE NEL 1987 PREANNUNCIAVA LA DECISIONE DEL RIFIUTO
TOTALE E DI ACCETTARE IL RISCHIO DEL CARCERE.
https://www.radioradicale.it/scheda/62728/ne-servizio-militare-ne-servizio-alternativo?i=2388349
(NB:immagine soggetta al diritto
d'autore e utilizzabile solo con il consenso dell'autore e/o del
soggetto fotografato)
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Milano, 17 aprile 1988, iniziative per Agostino Manni
Domenica 17 aprile 1988 nel primo pomeriggio,
alcuni militanti del Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa, con sede
in Viale Monza 255, hanno scalato la torre del ParcoSempione e vi
hanno affisso uno striscione, lungo circa 36 lettere cubitali
dell'altezza di un metro ciascuno «LIBERTA' PER L'ANTIMILITARISTA
MANN1».
Tale iniziativa si inserisce nella campagna di
solidarietà con gli obiettori totali incarcerati per il loro rifiuto
di pre-stare il servizio militare e, al contempo, di svolgere quello
cosiddetto civile. Agostino Manni, 27 anni, è stato arrestato il 23
febbraio scorso a Milano, dove risiedeva per motivi di studio e di
lavoro e condannato a 12 mesi di carcere militare per questo suo
rifiuto. Attualmente sta scontando la pena del carcere militare di
Bari Palese. Durante questi primi mesi di carcerazione ha già
subito due . Martedì 19 aprile sarà interrogato dal sostituto pro-
curatore militare di Bari inordine a queste denunce, inseguito alle
quali rischia unulteriore processo ed una con- danna fino a un
anno, oltre ai12 mesi che sta già scontando. Oltre ad Agostino
Manni anche un altro antimilitaristaanarchico è rinchiuso nelle«patrie
galere», Fabrizio Fal- ciani detenuto nel carcere militare di Roma
e condannato anche lui a 12 mesi di carcere.
Fino a poche settimane fa era detenuto nel
carcere militare di Palermo l'anarchico Giuseppe Coniglio, Oltre ad
Agostino Manni anche un altro antimilitaristaanarchico è rinchiuso
nelle«patrie galere», Fabrizio Fal- ciani detenuto nel carcere
militare di Roma e condannato anche lui a 12 mesi di carcere.
Fino a poche settimane fa era detenuto nel
carcere militare di Palermo l'anarchico Giuseppe Coniglio, condannato
a14 mesi in primo grado e a 16 in grado d'appello. Giuseppe è tornato
momentaneamente in libertà per decorrenza dei termini di carcerazione
preventiva, avendo interposto ricorso per Cassazione.
Circolo Anarchico Ponte
della Ghisolfa
Per informazioni rivolgersi a
Mauro De Cortes (circolo Ponte della Ghisolfa) c/o Libreria Utopia
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FALCIANI: Iniziato e finito in pieno isolamento lo sciopero della
fame
il 27 febbraio 1988
l'obiettore totale Fabrizio Falciani iniziava, nel carcere militare di
Forte Boccea, dove è detenuto, lo sciopero della fame
CONTRO
- l'arresto di Agostino Manni, obiettore
totale
- le censure che il carcere opera sul
detenuto, specie se politico, come fotocopiatura posta in partenza,
permanenza per lunghi periodi della stessa in direzione, ecc.
- la limitazione del diritto di ascolto nastri
ecc.
- la separazione dai compagni per essere
«abbinato» ai Testimoni di Geova.
Dopo 12 giorni, il 9 marzo 1988, cessava lo
sciopero della fame senza essere riuscito a comunicare all'esterno
questa sua azione.
(comunicato pervenuto in ritardo alla
redazione di U.N., tramite Alberto Ciampi)
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Ultimissima ora su Agostino:
Da notizie pervenute all'ultimo momento,
risulta che Agostino Manni sia in procinto di essere trasferito al
nuovo penitenziario militare di S. Maria Capua Vetere, quello stesso
nel quale già a Giuseppe Coniglio erano state imposte maggiori
restrizioni detentive.
Il carcere di Capua, aperto contemporaneamente
alla«chiusura» (in realtà ristrutturazione) di Gaeta, essendo
costruito secondo criteri «moderni» ha assunto tutti gli aspetti di
luogo di reclusione punitiva per i detenuti militari. Non sappiamo
se si tratta di una volgare minaccia della direzione del carcere di
Palese nei confronti di Agostino per ridurlo a più miti consigli, per
esempio costringerlo ad indos- sare la divisa o ad essere «più
malleabile», in ogni caso il trasferimento rappresenterebbe un
peggioramento delle condizioni di detenzione del compagno, allontanato
dal suo territorio e trasferito in una realtà tutta nuova.
PAGINA RIVISTA E CORRETTA IL 1 MAGGIO 2022
A CURA DI ANTONIO CAMUSO
ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE
archiviobpetrone at libero.it
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