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6-9 dicembre 1947 Il primo Congresso nazionale dell’ANPI.La sfilata di sessantamila Partigiani a Roma .
il discorso di Longo:
“Non insorgemmo soltanto per scacciare nazisti e fascisti”
di Antonio Camuso
(Archivio Storico
Benedetto Petrone) Brindisi
articolo pubblicato sul sito di Patria Indipendente periodico dell'ANPI Nazionale
Tra il 6 e il 9 dicembre 1947, esattamente 53 anni
fa si svolgeva a Roma il primo congresso Nazionale dell’ANPI, a cui
parteciparono 1400 delegati convenuti da tutta Italia.
Un avvenimento che non a caso si svolgeva
a meno di una settimana dalla firma della legge”di difesa della
Repubblica contro ogni forma di restaurazione del fascismo” e
poco prima che la Costituzione repubblicana ed antifascista fosse
ufficialmente promulgata. In questi giorni in cui tutti noi antifascisti
piangiamo, a causa della pandemia del COVID-19,
la perdita di tanti testimoni della Resistenza contro il
Nazifascismo, e tra questi Lidia Menapace , ritengo importante ricordare
quell’avvenimento riprendendo le parole del comandante Longo nel suo
discorso ufficiale alla sfilata di 60.000 partigiani, che si svolse
durante i lavori del Convegno. ” Non insorgemmo soltanto per scacciare nazisti e
fascisti… noi partigiani non ci sentiamo affatto nell'età in cui ci si
possa considerare come oggetti da Musei”,
Mai
come oggi la Resistenza e i suoi ideali
non si devono ritenere oggetti
da Museo, mentre disuguaglianze sociali, nuove e vecchie
ingiustizie,sono acuite dalla pandemia da Coronavirus , con il rischio che
esse siano sfruttate da chi
populisticamente alimenta xenofobia e razzismo . Questo contributo nasce dalla lettura delle pagine
del giornale “La Voce” diretto da Mario Aliquata, che
seguirono i lavori del congresso dell’ANPI. Una copia
digitalizzata e custodita tra
le tante nell’Archivio Storico Benedetto Petrone” la
cui lettura -su richiesta-disponibile presso la sede dell’ANPI di Brindisi. Come tale
riporto il testo integrale in cui sono citati i passaggi più significativi
del discorso di Longo.
e diffuso inoltre con la pagina Fb di Patria https://www.facebook.com/patriaindipendente/posts/1711948555650683
La VOCE –Quotidiano del
Mezzogiorno- 9 dicembre 1947
60mila partigiani sfilano per le strade di Roma, ammonendo che gli ideali della Resistenza non si soffocano.“Non insorgemmo soltanto –afferma Longo-per scacciare nazisti e fascisti”
ROMA, 8 dicembre 1947
— 60 mila partigiani hanno attraversato Roma da un capo all'altro. Si sono
radunati fin dalla mattina in Piazza dell'Esedra, mentre dal Nord
arrivavano gli ultimi camion infangati carichi di garibaldini. Le
formazioni si sono inquadrate e poi hanno cominciato ad incanalarsi per
Via Nazionale tra due fìtte ali di
Il corteo è aperto
con le formazioni che hanno combattuto all'Estero. Seguono I combattenti
emiliani, del Piemonte, dell'Alto Po, del Pavese, dell'Emilia e via via
tutti gli altri. Man mano che passavano per Piazza Venezia davanti al
Milite Ignoto i comandanti ordinavano « attenti a sinistra ».
Attraversata Piazza
Venezia un corteo proseguiva fino a Porta S. Paolo, dove reparti
dell'Esercito in armi hanno reso gli onori. Poi Longo, Parri ed il
generale Scattini hanno preso la parola per salutare la grande
manifestazione.
« A nome del primo
Congresso dello.Resistenza italiana — ha detto Longo — ed a nome dei
partigiani di tutta Italia, saluto questa solenne imponente manifestazione
di fraternizzazione fra soldati e partigiani. E' altamente significativo
che questa manifestazione di fraternità avvenga proprio qui a Roma, a
Porta S. Paolo, al cospetto delle mura che videro sprizzare la prima
scintilla di quella che fu il segnale di una lunga ed eroica guerra di
liberazione nazionale, che vide affiancarsi e battersi, fraternamente
uniti, soldati e popolani.
« Diciamo alto e
forte in questa solenne occasione, da Roma, dalla capitale d'Italia, a chi
non avesse ancora rinunciato all'insano tentativo, che non si separeranno,
non si contraporranno queste due grandi forze nazionali.
Non
si spezza una unità cementata dall'eroismo di mille, mille e mille caduti
e martiri, dai caduti sotto queste mura ai massacrati di Cefalonia, alle
vittime delle Fosse Ardeatine agli eroi che perdemmo sulle nostre
montagne, agli eroi che caddero nelle file dei gruppi italiani di
combattimento. Nati dal popolo, espressione vivente delle aspirazioni e
delle volontà del popolo, soldati e partigiani sono uniti oggi come ieri.
Fummo uniti ieri per conquistare la libertà e l’indipendenza che ci veniva
negata, siamo uniti oggi per presidiare queste con-
Voi soldati siete la
forza della Patria che continuamente si rinnova e a cui portate sempre
nuovi succhi e nuovi impulsi.
Ma noi partigiani non
ci sentiamo affatto nell'età in cui ci si possa considerare come oggetti
da Musei. Davanti a noi stanno ancora incompiuti i grandi compiti di
ricostruzione e di rinnovamento per cui combattemmo.
Noi insorgemmo non
solo per scacciare tedeschi e fascisti. La cacciata di costoro era di
premessa per creare una Italia nuova.
Il nuovo regime
repubblicano democratico è tale quando, come è detto nel primo articolo
delle Costituzione, esso è veramente fondato sul
lavoro, cioè si fonda sugli uomini più rappresentativi del lavoro.
La libertà dal bisogno. delle grandi masse, è veramente tale quando
assicura ai lavoratori delle
officine e dei campi, il lavoro di cui hanno bisogno per dare pane e
tranquillità alle loro famiglie.
L'indipendenza della
Patria non è una vuota parola quando questo nostro popolo può veramente
disporre del proprio destino senza bisogno di ricevere ordini,
sollecitazioni od autorizzazioni da parte di chicchessia ».
« Come vedete,
soldati e partigiani, siamo ancora lungi dal raggiungere gli ideali della
nostra guerra di liberazione e per i quali caddero tanti nostri fratelli.
Ma se noi siamo uniti, se noi continuiamo insieme a marciare
all'avanguardia, ebbene possiamo essere sicuri che percorreremo la strada
fino alla vittoria, fino alla nascita di un'Italia veramente libera e
madre a tutti i suoi figli ».
Prima, le delegazioni
estere avevano deposto una corona di fiori alle Fosse Ardeatine.
3 dicembre 1947I partigiani pugliesi al primo congresso nazionale
dell’ANPI: la delegazione di Foggia. 4 dicembre 1947La conferenza-stampa del comandante “Bulow”
Boldrini di presentazione dell’evento.
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