NOSTRE SEGNALAZIONI SUI LIBRI
DEL NOSTRO ARCHIVIO 69
LE NOSTRE TESTIMONIANZE: RICORDI, EMOZIONI, SOGNI IL MITO: SIMBOLI, CANZONI, IL LINGUAGGIO
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27 GENNAIO 1970 REPRESSIONE!
In data 27 gennaio 1970 , il ministro dell’interno Restivo dichiara al Senato che in conseguenza delle agitazioni sindacali del settembre/novembre 1969 sono state spiccate fino a dicembre quasi 9.000 denunce contro manifestanti, operai, sindacalisti.
DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO!
Tra i 14.000 reati contestati ben 179 riguardano quello di DEVASTAZIONE E SACCHEGGIO, 160 per blocco ferroviario, 1300 per interruzione di pubblico servizio, 3300 per invasione di terreni o aziende pubbliche e private.
-E’ lo stesso reato che oggi, nel 2008, è utilizzato come marchio infamante da imprimere su antifascisti irriducibili, sovversivi riuniti in sodalizi cospiratori come la Rete meridionale del SudRibelle, , ultras delle tifoserie “violente” o politicizzate o semplicemente contro cittadini che difendono in strada il loro territorio da inquinatori legalizzati da provvedimenti polizieschi o da eco-criminali mafiosi.- Nota della Redazione dell’Archivio storico Benedetto Petrone-
Nonostante che l’Italia fosse scossa dalle stragi e dalla campagna anticomunista orchestrata dai media borghesi, la richiesta di un’amnistia generalizzata che pacificasse gli animi e considerasse le lotte dell’autunno caldo e i “ conseguenti” reati avvenuti come un’ elemento interno alla vita democratica della società italiana. Le richieste in tal senso vennero dalle confederazioni sindacali, dalle ACLI, dalle associazioni giovanili democristiane, dai partiti di sinistra che si ritrovarono a definire e a richiedere una profonda revisione del Codice penale erede del famigerato codice Rocco dell’epoca fascista.
A distanza di quarant' anni mentre si incriminano per cospirazione politica gli attivisti che hanno cercato nel 2001 di organizzare le forze sociali diffuse sui territori del SUD dell’Italia (processo al Sud Ribelle) e i manifestanti contro il G-8 di Genova, un governo di “ centrosinistra” non è stato capace di avere lo stesso coraggio che ebbe quarant’anni fa un governo comandato dai democristiani: cancellare il peso di centinaia di processi e condanne contro chi è sceso in piazza a volto scoperto per gridare no al precariato, agli aumenti ingiustificati dei prezzi, per un salario sociale ai giovani disoccupati, per il diritto alla casa delle famiglie indigenti, per spazi sociali, contro il razzismo ed il fascismo.
L’uso dei reparti antisommossa in queste ore contro i manifestanti antidiscariche è un segnale allarmante che fa prevedere che chi governerà l’Italia vorrà utilizzare le mille emergenze come cavallo di troia per poter imporre una nuova stretta di vite sulle libertà costituzionali… Sarà quindi ancora una volta attuale il grido che veniva dalle piazze di quarant’anni fa: NO ALLA REPRESSIONE!
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