CONTESTAZIONE GIOVANILE NEGLI U.S.A. |
Archivio Storico Benedetto Petrone
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FIGLI DEI FIORI O ANCHE CONVINTI GUERRIGLIERI ? Tra il gennaio 1969 e aprile 1970 vi sono negli USA quasi 2330 attentati dinamitardi di cui oltre il 50% attribuito ad estremisti bianchi e di colore. Nei primi otto mesi del 1969 per disordini e sommosse vi sono danni per 15 milioni di dollari dell’epoca e molti di essi dovuti ad attacchi ai centri di ricerca bellica e sedi dei ROTC. Tra il 68 ed il 70 si contano sette attentati al mese contro gli uffici di leva. Aprile 1968: una serie di sabotaggi interni porta al fermo della produzione di plutonio americano nell’unico scentrro di produzione supersegreto esistente negli USA. Quell’anno non si producono bombe termonucleari Dicembre Agosto 1970, un’esplosione fa saltare in aria cinque piani del centro di ricerche matematiche dell’esercito all’Università del Wisconsin ( 6-8 milioni di dollari in danni) Sempre quell’anno si arrivò a rubare un aereo ai ROTC per cercare di bombardare una fabbrica di munizioni dell’esercito SABOTAGGIO E RIVOLTE Se il sabotaggio interno ha in quegli anni l’aspetto fondamentale nelle campagne per la diserzione ed il rifiuto delle cartoline di leva, poco si sa di un aspetto ben più duro dell’opposizione alla guerra nel Vietnam. In Vietnam i casi di “fragging”, di attentati con esplosivo condotti da radicali americani in divisa contro i loro stessi connazionali in armi sono oltre duecento ( cifre riferite fino al 71) con il risultato di decine di morti e feriti tra i marines. Sabotaggio è la pratica condotta da proletari in divisa statunitensi a bordo delle navi che stazionano nelle acque vietnamite: Jeffrey Allison, marinaio della portaerei Forrestal è sottoprocesso nel 1971 per l’incendio che in quell’anno fece danni per 7 milioni di dollari, la distruzione di numerosi aerei da guerra e il quasi affondamento della nave. Patrick Chenoweth incriminato per sabotaggio dell’impianto macchine della portaerei Ranger nell’estate 1972 Sempre in quell’anno scoppiano a bordo delle portaerei Constellation e Kitty Honvk delle rivolte di marinai neri. Dal 1968 al 1972 furono distrutte mezzo milione di schede di chiamata alle armi in attentati agli uffici di leva. Un gruppo clandestino , il Beaver 55, penetra nella sede della famigerata Dow Chemical a Midland nel Maryland e cancella i dati della compagnia sulle ricerche della guerra chimica e batteriologica che viene testa in Vietnam e Laos. Ancora il “comitato civico per la smilitarizzazione dell’industria” nel marzo 1972 rende inutilizzabili centinaia di bombe destinate all’Indocina in una fabbrica della Pensilvania. Qualche tempo prima era andata “ a male” una partita di elicotteri da guerra.
Atti che ci farebbero dimenticare che quella l’era dei figli di fiori se i nomi di battagli con cui i gruppi informali firmano gli attentati non fossero in linea con quell’epoca. A far saltare in aria, in occasione dell’anniversario della morte del CHE, l’edificio dei ROTC della Marina statunitense, all’università di Washington fu la “Tribù del quarto di luna”, mentre chi fece saltare in aria l’armeria della guardia Nazionale di Santa Barbara , in California fu “la società del giardinaggio casalingo del Perfect Park” ATTACCO AL PENTAGONO!!! Trent’anni prima di Bin Laden… Un attentato che colpì l’ala del Pentagono occupata dall’aviazione Americana distruggendo il mezzo più moderno con cui venivano elaborate le missioni di bombardamento sui popoli dell’Indocina: i supercalcolatori militari. Fu il segno eclatante come il rifiuto di continuare con il massacro di quei popoli fosse entrato anche nella stanza dei bottoni della macchina produttrice di milioni di morti: il Pentagono , il luogo dove ogni giorno può essere quello buono per schiacciare il pulsante dell’Olocausto nucleare. Bisognerà aspettare trent’anni affinchè, in un altro contesto, un entità esterna al popolo americano, Al Qaeda, , colpisse il simbolo della superpotenza americana,,…ma questa è tutt’altra storia. Quanto hanno influito i movimenti di contestazione giovanile americana e le scelte radicali di gruppi come i Weatermen sui movimenti europei negli anni 70? Rileggendo i comunicati, le risoluzioni strategiche di gruppi e partiti che scelsero come unica via di lotta al sistema quella della lotta armata, dobbiamo dire che questo raffronto è possibile solo nei primi timidi passi dei cugini europei. A differenza dei confratelli americani condizionamenti ideologici e dinamiche suicide portarono all’imbarbarimento dello scontro e alla demolizione sistematica di un movimento antisistema che avrebbe potuto saldarsi con le aspirazioni di quei giovani che vivevano al di là del Muro di Berlino e che erano state represse con la marcia dei carri armati russi su Praga nel 1968. A differenza dei Weathermen non ci fu mai tra i gruppi classici della lotta armata europea la forza di confrontarsi in maniera autocritica con il “movimento” e né dichiarazioni coraggiose come quella contenuta nel Comunicato numero 7:… “-…l’esplosione del Greenwich Village ha distrutto la nostra convinzione che la lotta armata sia l’unica vera forma di lotta rivoluzionaria. E’ tempo che il movimento esca allo scoperto, si impegni nelle dimostrazioni e nelle azioni di massa contro la guerra .Solo agendo apertamente, denunciando Nixon, Agnew, e mettendo a disposizione delle sorelle e dei fratelli le nostre capacità spazzeremo via la paura degli studenti della Kent State Univ., l’eroina della Lower East Side e il silenzio che incombe sulla nazione dopo i nuovi bombardamenti del Vietnam del Nord…. Né troveremo l’originalità del loro ultimo messaggio in cui annunciarono il loro scioglimento nelle dichiarazioni stereotipate di “ ritirate strategiche” o “immersioni carsiche” di coloro che in Europa ed in particolare in Italia credettero che lo scontro di classe fosse solo un sanguinoso affare di guerra tra bande. Molto invece della loro messaggio di originalità e capacità di essere dentro il vento che spirava nelle giovani generazioni lo ritroviamo tra quei gruppi underground e situazionisti di cui speriamo poterne parlare su altre pagine del nostro archivio Il libro che forse ne condensa lo spirito è indubbiamente il plurisequestrato "L'amor mio non muore " dell'Arcana Editrice segue>>4)Una Weatherwoman:
Diana Oughton
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SEZIONE
1:USA a)WEATHERMEN 1)Nel tempo dei cambiamenti climatici c'é ancora bisogno di un esperto del tempo? 3)Contestazione giovanile USA:figli dei fiori o guerriglieri?
Osservatorio sui Balcani di Brindisi Archivio Storico Benedetto Petrone
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