Archivio storico"Benedetto Petrone"
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Primo maggio 1925, la Napoli proletaria non si piega al manganello fascista. Autor Antonio Camuso(è consentita la riproduzione a fini non di lucro dei materiali dell'Archivio Storico Benedetto Petrone con l'obbligo di riportarne la fonte e il nome dell'autore) A tre anni dalla marcia su Roma e a pochi mesi dal discorso di Mussolini in cui si accollava la responsabilità politica delle violenze fasciste e dello stesso delitto Matteotti, il primo maggio del 1925 nelle cronache dei giornali controllati dal regime è definito “Calmo” minimizzando gli scioperi e le manifestazioni di protesta per l’abolizione forzata della festa dei lavoratori. Eppure nonostante arresti, violenze e intimidazioni rileggendo quelle pagine ingiallite scopriamo che nonostante tutto la voglia di non piegare la testa era diffusa indistintamentetra i lavoratori dal nord al sud el nostro paese, Un esempio di ciò quanto si può leggere sul Mattino di Napoli, apparso il 2 maggio del 1925 , in cui mentre in prima pagina viene definto un primo maggio calmo, salvo poi elencare una lunga serie di città con in testa Trieste, con il 95 per cento dei lavoratori metallurgici in sciopero, nelle pagine interne dedicate alla cronaca locale scopriamo come Napoli si distingua nella “creatività” con cui i lavoratori sfidano i divieti del Regime Fascista, nonostante gli interventi dei Carabinieri Reali e della Milizia Fascista .
L a cronaca“Il
Primo Maggio è trascorso tranquillissimo sia in città che in provincia.
Grande spiegamento di forza pubblica, enormi misure precauzionali, « fermi
» di circa duecento sovversivi: queste soltanto le note caratteristiche
del maggio 1925. La milizia nazionale mobilitata
perl'occasione, è rimasta consegnata aCastelnuovo e solo poche pattuglie
hanno perlustrata la città in unione dei carabinieri. Si è lavorato indistintamente in tutti
gli stabilimenti. Solo da Stanzieri 60 operai ivi impiegati si sono
astenuti dal lavoro. Una cinquantina di comunisti hanno
tentato tra comizio al cimitero della città, presso la fossa dei morti per
febbre spagnuola il pronto accorrere di due camion
di carabinieri, agli ordini del
commissario Manzi, disturbavano
però la riunione e laforza pubblica
operava quarantacinque « fermi ». In via Arenaccia alcuni ignoti avevano
steso sui cavi
elettrici delle bandierine rosse, che i
carabinieri facevano non presto
a
sparire. Nessun Incidente notevole, oltre un
po' di parapiglia in piazza delleMura Greche, per dei fischi all'indi- (I particolari dell’arresto) Due muratori arrestati per oltraggio a
militi fascisti Ieri, verso le 11 un
milite
fascista della 10. Legione ferroviaria Carlo Cinque, nei pressi del
«Trianon»è stato fatto segno a qualche fischio da una ventina di operai
muratori. Il milite allora coadiuvato dall'altro
milite Vincenzo Perola hà proceduto all'arresto di due muratori che Cronaca tratta dal Mattino di Napoli
del 2 maggio 1925, custodita presso il fondo Archivistico Irpinia
dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
. Antonio CamusoARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE pagina rivista e corretta e adatta il primo maggio 2022 mail: archiviobpetrone at libero.it pubblicato su Pugliantagonista il 1maggio 2018
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