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pagine dell'annuario dell'archivio 1918-1945 

il 1936/3

 

 

La rivolta arabo-palestinese di 85 anni fa, repressa dai carri armati inglesi.

E’ una pagina di storia di Resistenza palestinese quella che oggi , come Archivio Storico Benedetto Petrone, vogliamo ricordare sul sito di www.pugliantagonista.it

Nel luglio 1936 la rivolta degli arabi contro gli occupanti inglesi e per protestare contro il continua afflusso di migranti e profughi ebrei in Palestina, raggiunse livelli da guerra aperta e il pugno di ferro dei militari inglesi fu applicato spietatamente. Carri armati, contro insorti armati di pistole e vecchi fucili, dinamite per far saltare in aria interi quartieri arabi per snidare gli insorti con l’aiuto dall’alto di squadriglie di bombardieri.

Riportiamo qui di seguito è quanto si legge sui giornali italiani dell’epoca, che furono molto attenti nel seguire quegli avvenimenti. Un esempio è il titolo in prima pagina del Mattino dell’8 luglio 1936, ma anche la tavola a colori da firma di A. Beltrame , sulla Domenica del Corriere del 19 luglio 1936 e delle foto pubblicate sullo stesso numero, di soldati inglesi che a Giaffa fanno saltare in aria il quartiere arabo insorto.

Antonio Camuso

Archivio Storico Bendetto Petrone

Il Mattino 8 luglio 1936 (Archivio Storico Benedetto Petrone, Fondo Irpinia- M.C.)

Dalla prima pagina

Palestina

Truppe Inglesi manovrano per accerchiare gli insorti

Otto morti a Naplusa (Nablùs) durante le operazioni di rastrellamento- L’esplosione di otto bombe a Giaffa-Appelli alla calma e minacce

 

GERUSALEMME, 7 luglio1936— 11 rastrellamento dei terroristi arabi nella zona di Naplusa, effettuato in questi ultimi giorni da quattro battaglioni di truppe britanniche, è terminato ed i battaglioni hanno fatto oggi ritorno a Gerusalemme. L'operazione ha dato magri risultati poiché è stato confiscato un numero molto limitato di armi da fuoco ed una quantità insignificante di munizioni.

I contadini arabi, tempestivamente e segretamente informati, avevano fatto scomparire armi e munizioni, sotterrandole in fossi scavati in precedenza. Durante il rastrellamento sette arabi sono rimasti uccisi.

II servizio radio della Palestina, sospeso affinchè non intralciasse le comunicazioni militari, è stato riattivato questo sera con un appello dell'Alto Commissario britannico agli arabi della
Palestina affinchè cooperino con le autorità mandatarie al ristabilimento della tranquillità pubblica ed alla normalizzazione della vita.

Egli ha aggiunto che se l’ordine non sarà ristabilito con la volenterosa collaborazione di tutti i cittadini, le autorità britanniche impiegheranno tutte le forze militari a disposizione per fare
ritornare la normalità nella Palestina.
Uno dei primi e fondamentali doveri di un governo — ha soggiunto l'Alto Commissario — è quello di rendere sicura la vita e i beni di tutti i cittadini.

L’Alto Commissario ha detto pure che le forze militari sono state notevolmente rafforzate in questi ultimi giorni e saranno ulteriormente aumentate se è necessario. Ha annunciato, inoltre,
che il governo britannico ha deciso di inviare una commissione reale in Palestina dopo il ritorno alla normalità allo scopo di ascoltare i desiderata degli arabi e accoglierli nella misura del possibile.

Questa sera, intanto, un convoglio militare britannico che ritornava dalla periferia a Naplusa onde procedere poi per Gerusalemme è stato fatto segno a colpi di fucileria da parte di arabi:
un ufficiale ed un soldato sono rimasti feriti; la scorta del convoglio ha risposto al fuoco ferendo quattro arabi. Gli altri assalitori si sono dati alla fuga,

A Giaffa oggi sono state fatte esplodere otto bombe. Sette esplosioni non hanno fatto vittime; nell'ottava sono rimasti feriti otto ebrei.

Le truppe inglesi hanno in massima parte abbandonato le rispettive caserme a Gerusalemme e in altri centri del paese, per partecipare ad un periodo di «manovre» della durata di cinque
giorni. L’obbiettivo principale di questi movimenti militari a quanto si afferma, sarebbe un accerchiamento dei gruppi arabi insorti, le cui località di resistenza- sono state individuate in seguitò ad una serie di voli di ricognizione eseguiti nei giorni scorsi.

La maggior parte delle truppe sarà concentrata a Naplusa, dove varie caverne scavate nella roccia saranno fatte saltare con la dinamite, allo scopo di togliere il rifugio agli arabi e snidare coloro che attualmente vi ti trovassero.

Le truppe non portano tende, ma. soltanto pochi effetti personali, allo scopo di rendere più facili i loro spostamenti.
Tutte le unità sono munite di stazioni radiotelegrafiche, per mantenere il collegamento fra di loro, e saranno assistite nelle operazioni da varie squadriglie di aereoplani.

(Domenica del Corriere 19 luglio 1936-copertina-retro)

L'insurrezione araba in Palestina.   Un episodio di lotta violenta nella cittadina
di Naplusa: gli insorti, che hanno impegnato battaglia contro la truppa, vengono
messi in fuga con l'intervento di carri armati (disegno di A.Beltrame:]

(Domenica del Corriere 19 luglio 1936-pag2)

Per domare l'insurrezione in Palestina

Trincerati nei labirinti dei loro vecchi quartieri, i più pericolosi insorti arabi si rendevano inafferrabili. .Non rimaneva altro, per domarli, che
distruggere le case. Ordinato lo sgombero alla popolazione, le vecchie e oscure abitazioni vengono fatte saltare con la dinamite. Nella fotografia : a Giaffa, dietro un posto trincerato, due soldati assistono da lontano allo scoppio delle mine..

 

 

 

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