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Osservatorio sui Balcani di Brindisi
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ANNUARIO

pagine dell'annuario dell'archivio 1945-1967 

il 1946/8

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1946

 

 

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 24 dicembre 1946, Pietro Nenni festeggia i 50 anni dell’Avanti!

Il saluto sul giornale del partigiano e segretario del Partito Socialista Italiano

 

       di Antonio Camuso.

.La borghesia non può difendere i suoi margini di guadagno se non militarizzando la nazione e sacrificando il liberalismo alla espansione guerriera, e il proletariato per difendersi ha da essere pacifista e internazionalista.

 

... i primi passi della Repubblica nelle pagine dell’Avanti! di 75 anni fa.

di Antonio Camuso

 

 

 

Nel centenario della nascita dell’organo ufficiale del Partito Socialista ritengo doveroso ricordarlo, con le parole del compagno Pietro Nenni,  scritte per l’occasione del 50enario del giornale, il 24 dicembre 1946. Il contesto è quello dell’immediato dopoguerra, con la lotta partigiana appena conclusa, la Costituzione Repubblicana ancora da scrivere e  da combattere i rigurgiti della reazione  e contemporaneamente ricostruire un Paese moralmente ed economicamente distrutto. Con grande acume i due partiti eredi dei padri del  Socialismo Italiano, il Partito socialista e il Partito comunista hanno siglato il patto di unità d’azione per la democrazia, contro il fascismo,  la pace e il lavoro.

Riporto  qui di seguito alcuni passaggi fondamentali del discorso augurale di Pietro Nenni e faccio notare la sua grande onestà intellettuale, nel paragrafo in cui cita lo stesso Mussolini, quale essere stato uno dei conduttori nei primi anni dell’Avanti delle battaglie anti-imperialiste e anti-militariste. Lo stesso Mussolini che poi lo perseguitò, e fu fucilato dai partigiani di cui Nenni era uno dei comandanti.

Avanti!, 24 dicembre 1946

(Archivio Storico Benedetto Petrone, sez Irpinia, fondo M. C.)

 

….”-Scorrete l’Avanti!  dal 1910 al 1926. Da Treves a Mussolini a Serrati a me, la nota costante è l’antimperialismo. …perchè la borghesia non può difendere i suoi margini di guadagno se non militarizzando la nazione e sacrificando il liberalismo alla espansione guerriera, e il proletariato per difendersi ha da essere pacifista e internazionalista.

 Chi transige con la guerra di conquista si pone fuori del socialismo. Avvenne
a Bissolati, a Bonomi, a Labriola con la guerra libica, avvenne a Mussolini ed a molti altri con la guerra europea. Io stesso posso fare testimonianza di questa ferrea legge, perchè trovai la strada del socialismo solo quando ebbi smaltito e superato il giacobinismo patriottico così facile a degenerare in corrusco nazionalismo. …

Negli anni dell’avvento del fascismo… L’imperativo categorico era non mollare e l’ Avanti! non mollò mai.  Ebbe la sede incendiata, la tipografia saccheggiata, la vita amministrativa insidiata, abbe i suoi morti, i suoi feriti.
Si ridusse poverissimo e sbrindellato. Non ammainò mai i rossi colori della nostra bandiera. Fino al novembre 1926 fu una protesta quotidiana contro il fascismo. Soppresso rivisse nei fogli clandestini e all'estero in. regolari pubblicazioni . Dopo una pausa quasi ventennale riapparve a Roma.
 E per me che scrivo queste righe, e che ne tenni a battesimo la resurrezione, nessun avvenimento conterà di quel 5 giugno 1944 quando nella febbre dell'improvvisazione l’Avanti ! » uscì fresco d'inchiostro al vento della riconquistata  libertà.

Oggi, l’ Avanti!  allo scadere del suo primo cinquantennio di vita
non ha molto tempo per volgersi indietro e considerare il passato preso com'è dall'anelito della lotta presente.

Tuttavia, Compagni, stasera alziamo tutti un bicchiere d'onesto vino alla prosperità presente e futura dell' Avanti! , all'avvenire del Socialismo, alla vittoria della classe lavoratrice.

Pietro Nenni .

 

ANTONIO CAMUSO –

Archivio Storico Benedetto Petrone

 mail: archiviobpetrone at libero.it

Brindisi 26 dicembre 2021