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RICORDI foto tratta dal sito brundisum Mimmo Albano, il CSC e il Movimento a Brindisi febbraio 2009 La solita giornata grigia, piovosa come quelle che da qualche mese ci accompagnano diviene tetra , lugubre quando scorgi un nome che ti riporta indietro a tempi che sai non rivedrai mai più, come anche colui a cui si riferisce quel nome scritto su un manifesto appena intravisto attaccato ad un muro…Mimmo Albano ha cristianamente lasciato,ecc come è d’obbligo trovare scritto in queste circostanze. Ci vuol poco per verificare che quel nome è proprio lui: Mimmo . un nome che ti riporta indietro di quarant’anni al 69 , alla stagione di lotte del Movimento studentesco e al Centro Servizi Culturali di Brindisi trasferitosi da via Cesare Battisti n 11 nella nuova sede in via Santa Lucia n 11 dietro il Credito Italiano e accanto alla pizzeria Romanelli. Sprazzi di ricordi, visi sfocati e deformati dalla lente degli anni passati, l’adrenalina degli anni più belli che ti pompava nelle vene il voler fare mille cose con la voglia di rivoltare tutto il mondo e il sentirti parte di una generazione di giovani che non voleva lasciare niente al caso e all’altrui volontà. Il Centro Servizi Culturali, una sorta di zona franca che aveva avuto un primo rodaggio l’anno prima tra la fine del 68 e l’inizio del 69 con l’essere la sede, il punto di ritrovo e di accoglienza della nascente contestazione studentesca brindisina . Poi, nella tarda primavera, vi fu un momentaneo riflusso del movimento, anche sotto i primi episodi di repressione poliziesca e di autoritarismo dei presidi nelle scuole. Pressioni furono fatte anche sui responsabili del CSC che, scusandosi con motivazioni di ordine tecnico e condominiali ci chiesero di ridurre la presenza presso il centro anche se si continuò a frequentarlo sino al Maggio 69. Mimmo nella nuova sede, nell’autunno 69, si trovò a dover scegliere insieme agli altri addetti a quella istituzione a carattere culturale che era il CSC, se e a che titolo riaprire le porte al Movimento quando esso incominciava ad avere connotati sempre più politici e con caratteristiche di scontro anche fisico con le istituzioni, polizia compresa. Ebbene quelle porte restarono sempre aperte. La pazienza di Mimmo e gli altri suoi collaboratori a volte ebbe dimensioni infinite: la sala letture che conteneva anche la biblioteca del CSC, perennemente occupata dal lunedì al venerdì da riunioni studentesche od intergruppi sui temi classici della repressione, dell’antifascismo , dell’internazionalismo. Spesso da lì quando si era riusciti a trovare un accordo su un testo di volantino , letteralmente si espropriava il ciclostile del CSC e mandato un compagno a comprare u matrice e inchiostro da Trinchera si facevano i volantini, magari grazie anche a qualche risma trovata nel vano portascope del CSC. ”- Non ti preoccupare Mimmo, ora facciamo la colletta e domani sera ti compriamo la risma che abbiamo consumata!”- a volte si riusciva a mantenere la promessa , a volte no… tanto c’è Mimmo! Mimmo spesso sbuffava quando la facevamo lunga e a volte è capitato che dovesse decidere se rimanere con noi sino a quando si eran finiti di stampare i volantini o invece lasciarci la chiave fidandosi sulla parola. Lì dentro, anche discutendo con lui si aprirono le campagne , a Brindisi, sui diritti civili, contro l’abolizione del divorzio, sull’antiproibizionismo, discutemmo con lui le campagne che partito radicale e settori importanti del partito Socialista intrapresero insieme. Ricordi che vorresti condividere, legarli con gli altri ricordi di ognuna delle centinaia di persone che oggi sono andate a salutarlo al suo funerale che lo hanno incontrato in altri passaggi della sua e della vita collettiva della nostra città, il suo impegno politico e sindacale, quello anche di amministratore della cosa pubblica…momenti nei quali ci si era ritrovati spesso anche in forte contrapposizione tra noi “ antagonisti” e lui, ma… oggi per noi sei semplicemente “Mimmo del CSC” di 40 anni fa.e per il tuo impegno nella campagna per la messa fuorilegge del Movimento Sociale Italiano Ciao Mimmo Antonio CamusoBrindisi 4 febbraio 2009
BRINDISI FEBBRAIO 1975 Leggiamo così ad
esempio che il 21 marzo 1975 alle ore 18 si
riunisce presso la sezione Matteotti del PSI di Brindisi il comitato
promotore per l’iniziativa di legge contro il MSI A questo comitato
aderiscono 30 delegati del Consiglio di Fabbrica della Montedison di
Brindisi, la FGSI, il Partito di Unità proletaria. LOTTA CONTINUA, dott.
Fischietto segr.prov PSI. Mimmo Albano della segr. Prov.le PSI, Luigi
Capone vice sindaco, Pino Germinarlo segr. UIL-Edili e Vittorio Stamerra
giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno. Ad esso si
aggiunsero l’Organizzazione comunista (ml) Fronte Unito, altri delegati
del CDF Montedison , il segretario della FLM A.Barretta, la sez del PSI di
San Pietro Vernotico e altri, ma …le assenze della “sinistra ufficiale”
si fecero sentire anche in quella campagna. Alcuni mesi dopo avvenne il
sequestro Mariano e l’arresto del federale missino
di Brindisi, Martinesi. Nel corso di vari
processi e durante la detenzione, quest’ultimo fece delle scottanti
rivelazioni ma quelle compromettenti per il suo partito e gli uomini
eccellenti, furono definite farneticazioni e lui un povero pazzo, pieno di
debiti che lo avevano costretto a mettersi d’accordo con mafiosi e
terroristi neri di Ordine nuovo di Concutelli a sequestrare il banchiere
Mariano. Pazzo come fu
definito Piccolo, l’assassino di Benedetto Petrone, pazzi anche i fascisti
che fecero nomi eccellenti durante le inchieste sulle “stragi di stato”,
pazzi i vari una bomber che ricoprirono di sangue con il tritolo le
stazioni ferroviarie e i treni, le banche o le piazze di tutta
ITALIA.
INVECE CRIMINALI FURONO CHIAMATI I
COMPAGNI ED I PROLETARI CHE RISPOSERO CON LE LORO LOTTE E LA LORO
MOBILITAZIONE ALLA VIOLENZA FASCISTA.....
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