Archivio storico"Benedetto Petrone"
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Lecce:1 gennaio 2010 Il diario Agenda 2010 La Memoria non tradita delle lotte proletarie per l'emancipazione sociale a cura del Collettivo di solidarietà internazionalista "Dino Frisullo" Riceviamo dai compagni del collettivo di Lecce il nuovo voluminoso diario/agenda che segue a 5 anni di distanza di quello che pubblicò con grandissimo sforzo il "vulcanico " Pati Luceri E' un diario che ripercorre attraverso le date molti momenti delle lotte proletarie, sociali, di liberazione nazionale ma anche locale pugliese , e i lutti che le hanno accompagnate. E' un diario come è nello stile del "Dino Frisullo" scomodo e irriverente di molti luoghi comuni o dei tanti revisionismi nei confronti di scelte, spesso estreme, condotte da movimenti di massa o singoli individui, spinti dalla voglia di cambiare il mondo. Nella copertina la prima foto è dedicata a Jan Palach, lo studente che a Piazza San Venceslao si diede fuoco per protestare contro l'occupazione dei carri armati russi che avevano calpestato e infranto la primavera di Praga e forse di tutta Europa nell'agosto del 1968. Lui , Palach fu deriso da certa sinistra che, accettando la tesi del PC Russo, lo definì una povera mente malata incapace di capire come i carri armati russi erano lì per portare la pace Sì, proprio così, dei veri operatori di pace inviati da una comunità internazionale che si chiamava Patto di Varsavia! Quante affinità potremmo fare con altri operatori di pace e d altre comunità o organizzazioni internazionale... L'ultima foto è quella della (nuova)brigatista rossa, Diana Blefari Melazzi morta suicida in carcere. Come Archivio Storico Bendetto Petrone condanniamo fermamente le forme di lotta terrorista condotte da organizzazioni che ponendosi al di sopra delle masse, senza nessuna legittimazione e collegamento con le loro rappresentanze politiche, pensano di ottenere loro la legittimità attraverso l'assassinio. E questo è il caso anche delle (nuove) Brigate Rosse. Questo però non vuol dire "mostrificare" uomini e donne, legittimando la violazione dei diritti umani. Il suicidio in carcere di Diana, una morte annunciata da molti, date le condizioni psicologiche in cui versava, è identico a tanti altri suicidi in carcere che gettano un mare di sangue sulla istituzione giustizia italiana. Accogliamo la segnalazione dei compagni leccesi ed invitiamo coloro che volessero avere l'agenda/diario al prezzo di Euro 10 a collegarsi col Collettivo attraverso la mail: csidf@libero.it Come scritto da loro, 2 euro del ricavato vanno ad un fondo di Soccorso Rosso legale in Italia, che , purtroppo, come vanno le cose avrà presto molto da fare... La redazione dell'Archivio Storico Benedetto Petrone Buon
anno , compagni!
|
|