MEMORIA
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BENEDETTO
PETRONE
Ostuni, gennaio 1978, Francesco
Colizzi su Nuova Generazione (FGCI Ostuni):
Perchè nessun Benedetto più muoia.
Pubblichiamo lo scritto dell'allora giovanissimo dottor Franco Colizzi,
apparso sul periodico ciclostilato Nuova Generazione (FGCI Ostuni)
dedicato a Benedetto Petrone ucciso a Bari, dai neofascisti
Benedetto Petrone
di Franco Colizzi
(Nuova Generazione n.9-gennaio1978, FGCI
Ostuni)
(AS
Benedetto Petrone, fondo Cosimo Pecere –Ostuni)
Bari vecchia: un quartiere
di poveri, di emarginati, di disoccupati, di giovani abbandonati a se
stessi. Ma anche un quartiere di giovani semplici che lottano per non
rinunciare alla propria dignità, per cambiare, Senza rumore, senza
violenza, senza disperazione. "La
nostra unica, colpa era quella di voler migliorare la nostra vita, quella
di Bari vecchia, di sensibilizzare giovani del quartiere. Questo era
quello che più dava fastidio ai fascisti e per questo Benedetto è stato
ucciso." Benedetto. Diciotto anni, zoppicante da quando aveva avuto la
poliomielite, non fa in tempo a scappare. Freddamente, come solo
meccanismi incoscienti possono fare,giovani missini, coetanei di
Benedetto, abbagliati dal mito
della violenza, colpiscono più volte coi coltelli. Dietro di loro, ben
tristi e meschini strumenti, i volti laidi del fascismo italiano,
i Rauti, gli
Almirante, i Romualdi, giù giù fino ai
demagoghi delle sezioni del MSI, su su fino ai sordidi possessori del
centri del potere economico. E’ ormai un mese. Che fare? Isolare
i violenti, stroncare
i mandanti, annientare le connivenze.
Chiudere le sedi missine, della violenza e dell'eversione, battere il
capitale Quello stesso capitale che finanzia
i fascisti ed emargina
i giovani, che espropria
i lavoratari del loro lavoro ed
accoltella con le sue leggi disumane tanti Benedetto. Tanti, troppi
anche uno solo,
i Benedetto,
i Walter,
i Daniele,
i Roberto uccisi. Giovani. "Soprattutto
d'estate restavamo insieme fino a tardi a cantare e suonare... il nostro
gruppo era unito da molti anni; avevamo vissuto insieme il periodo
dell'Azione; Cattolica, poi avevamo scelto, ognuno individualmente, di
militare nella FGCI". La FGCI. Per
i compagni della FGCI Benedetto, la sua
vita più che la sua morte, deve significare la ricerca di un rigore
maggiore, la coscienza della necessità del sacrificio ogni giorno, senza
rinunciare " a cantare e suonare", il valore dell'umiltà nel praticare la
militanza, nel lottare per il socialismo. Per tutti, i certi e gli
incerti, gli appassionati e gli indifferenti, Benedetto, i Benedetto,
devono voler dire impegno, assunzione delle proprie responsabilità,
rifiuto del ponziopilatismo e delle posizioni salomoniche.
Compromettersi per l'uomo, Bisogna sconfiggere non solo il fascismo, ma
anche,e soprattutto,la assuefazione alla morte, alla violenza fisica o
verbale che sia, all'intolleranza, allo sfruttamento.pratica dei loro
contrari deve essere l’obiettivo da perseguire ogni giorno, og.ii
momento, in noi e fuori di noi, con chi la pensa come noi e con chi ha
idee diverse, Le lotte antifasciste, non violente tolleranti, per la
democrazia, contro il capitale disumano, per il socialismo devono
diventare dei valori viventi da diffondere e far acquisire, facendoli
propri fino in fondo noi stessi, alle masse giovanili, femminili,
lavoratrici.
Porremo così le basi per una convivenza sociale
che non abbia al centro il profitto o il potere, ma in cui il fine
primario dell'uomo sia l'uomo, Perchè nessun Benedetto più muoia.
(per leggere il
testo originale cliccare sull'anteprima)
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a cura
dell'Archivio Storico Benedetto Petrone
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