MEMORIA
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8 febbraio 1892, nasce il
compagno Bruno Fortichiari (Loris)
Colui che il 24
novembre 1914, presentò l´ordine del giorno che decretò l´espulsione di
Benito Mussolini dal partito socialista
i
suoi compagni lo ricordano in questo articolo che
Pugliantagonista riporta integralmente come da
prassi.
Da
parte nostra ricordiamo la coerenza e la caparbietà con la quale i
comunisti internazionalisti hanno portato avanti la lotta politica
all'interno del movimento comunista, ma anche le difficoltà, le
incomprensioni e i dissidi, anche personali,che hanno tormentato la
vita della sinistra comunista italiana ed internazionale( la
redazione dell'Archivio)Da parte nostra mettiamo a
disposizione di tutti voi queste pagine affinchè scriviate l'altraStoria,
quella che spesso una sinistra irosa e settaria ha cercato
vicendevolmente di cancellare, ritenendo ciò un contributo per il superamento
di inutili steccati e la ricostruzione di una Nuova Sinistra
Anticapitalista
segnalato dal CIRCOLO DI
INIZIATIVA PROLETARIA GIANCARLO LANDONIO
VIA STOPPANI,15
-21052 BUSTO ARSIZIO –VA- ITALIA(Quart. Sant’Anna
dietro la piazza principale)– a poca strada dall'uscita autostrada A8
Laghi – e-mail:
circ.pro.g.landonio@tiscali.it
FORTICHIARI BRUNO, Antologia di scritti,
MIlano, Iniziativa comunista, 1992,8°, pp. XVI + 358 + 52 + 4, 12 foto
n.t., bross. illustrata. (vedi alla fine)
Bruno Fortichiari (Loris). [scritto da Dino Erba per Wikipedia]
Nacque a Luzzara (Reggio Emilia) l´8 febbraio 1892. A 15 anni fondò il
circolo giovanile socialista di Luzzara e dette avvio alla sua attività
giornalistica, collaborando con «L´Avanguardia», organo settimanale
della Federazione Giovanile Socialista (FGS), con «Giustizia»,
settimanale di Reggio Emilia, diretto da Camillo Prampolini, e con altri
fogli socialisti locali. Nel settembre 1910, partecipò al Congresso
nazionale della FGS a Firenze; nel 1911, seguì a Milano un corso di studi
cooperativi e sindacali, organizzato dalla Società Umanitaria, di cui
divenne poi funzionario presso la sede di Piacenza. L´impegno nella FGS
lo mise in contatto con Amadeo Bordiga. Il 1° dicembre1912 fu nominato
responsabile della Sezione e della Federazione milanese, nel cui ambito
svolse un´intensa attività organizzativa, accompagnata da un altrettanto
intenso impegno pubblicistico, che caratterizzò tutta la sua vita. Icon
lo scoppio della guerra mondiale, fu in prima linea nella lotta contro l´intervento
dell´Italia e, il 24 novembre 1914, presentò l´ordine del giorno che
decretò l´espulsione di Benito Mussolini dal partito. A Milano, per
tutta la durata del conflitto, con Luigi Repossi e Abigaille Zanetta fu
instancabile organizzatore di iniziative di denuncia e, quando possibile,
di manifestazioni proletarie contro la guerra e le sue conseguenze. Nel
settembre del 1915, diffuse il «Manifesto di Zimmerwald», guadagnandosi
la prima condanna al carcere e al confino, alla quale ne seguirono altre,
che ostacolarono ma non impedirono la sua attività. Nel dopo guerra, si
prodigò per dare sbocco organizzativo ai grandi movimenti proletari,
dalle lotte contro il caro-vita all´occupazione delle fabbriche,
sostenendo posizioni politiche sempre più coerenti con gli obiettivi
rivoluzionari indicati dalla Terza Internazionale (IC), fondata a Mosca
nel marzo 1919. Dalla seconda metà del 1920, fu partecipe a tutte le
iniziative che avrebbero portato alla formazione del Partito comunista.
Grazie a questo impegno, alla fondazione del partito (Livorno, 21 gennaio
1921), fu eletto nel Comitato esecutivo, con Bordiga, Ruggero Grieco,
Repossi e Umberto Terracini, assumendo la delicata responsabilità dell´Ufficio
I, ossia dell´apparato illegale. Impegno che assolse con grande
competenza, di fronte a una reazione statale e fascista sempre più
violenta. Dette forte impulso alla formazione dei gruppi di autodifesa del
partito, proponendo la collaborazione con altre forze politiche, come in
occasione della marcia su Roma, quando prese contatti con il popolare
Guido Miglioli ed Emilio Lussu, per contribuire all´azione difensiva, che
essi avevano attuato nel Cremonese e in Sardegna. Nel contrasto che si
manifestò tra il PCd´I e l´IC, dopo il Terzo Congresso (22 giugno - 12
luglio 1921), Fortichiari fu uno dei principali esponenti della corrente
di sinistra, sebbene mantenesse la sua divergenza con Bordiga, riguardo l´astensionismo.
Alle elezioni del 6 aprile 1924, fu eletto deputato; in seguito, pur
partecipando all´attività di partito, si dimise da ogni incarico. Le sue
successive iniziative a sostegno della sinistra, come il Comitato di
Intesa, furono costantemente represse dall´IC, rappresentata in Italia da
Jules Humbert-Droz, benché la linea centrista di Antonio Gramsci si
stesse rivelando pericolosamente fallimentare. Prima che a Milano il
fascismo impedisse con la forza ogni attività politica, il 22 marzo 1925
Fortichiari organizzò in piazza Castello il comizio di Bordiga, che
confermò un consenso plebiscitario per la Sinistra. Con l´arresto di
tutti i deputati comunisti, l´8 novembre 1926, fu condannato a cinque
anni di confino, ma fu rimesso in libertà dopo un anno, in quanto affetto
da tubercolosi. Stabilitosi a Milano, incontrò molte difficoltà a
trovare un lavoro stabile e, quando lo trovò, la pubblicazione sul «Popolo
d´Italia» (12 giugno 1929) della sua espulsione dal PCI gli creò nuovi
ostacoli. Pur sotto la costante vigilanza della polizia e del PCI, riuscì
a stabilire contatti con Luigi Repossi, Mario Lanfranchi, Giusto Della
Lucia e Francesca Grossi (compagna di Onorato Damen), con i quali scrisse
e diffuse documenti firmati inizialmente «Gruppo Comunista» e poi
Sinistra Comunista». Durante la guerra, nel 1942-1943, dopo contatti con
i primi nuclei di comunisti internazionalisti, con Lelio Basso di «Bandiera
Rossa» e con altri socialisti, collaborò con il «Lavoratore», di
Legnano (Milano), pubblicato clandestinamente dal gruppo dei fratelli
Carlo e Mauro Venegoni. Nonostante il PCI diffondesse calunnie contro di
lui, Fortichiari scelse di rientrare nel partito, ottenendone l´ammissione
solo dopo la Liberazione, a fine giugno 1945. Sempre circondato da
diffidenza, non gli furono assegnati compiti politici di rilievo, finché,
il 28 aprile 1947, fu nominato presidente della Federazione Provinciale
delle Cooperative di Milano, per relegarlo in una sorta di limbo politico.
Nell´agosto1950, lasciò la carica e si ritirò a Luzzara, dove trovò
occupazione come segretario della locale cooperativa. Il suo indiscusso
prestigio presso la base del partito gli procurò un controllo sempre più
asfissiante da parte della direzione mentre, di pari passo, diventava
punto di riferimento per un malcontento, che si stava trasformando in
opposizione al neo riformismo di Togliatti. Il 21 giugno 1956 firmò con
Luciano Raimondi il primo numero del mensile «Azione Comunista» e, il 4
luglio lesse su «L´Unità» «Fortichiari non è più nel partito».
Prendeva avvio il tentativo di costituire il Movimento della Sinistra
Comunista, verso cui inizialmente confluirono, oltre ai fuorusciti dal
PCI, tra cui Giulio Seniga, i Gruppi Anarchici di Azione Proletaria (GAAP),
con Arrigo Cervetto e Lorenzo Parodi, i comunisti internazionalisti di
Onorato Damen, i trotzkisti dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari di Livio
Maitan, nonché intellettuali comunisti, come Danilo Montaldi, o
socialisti, come Giorgio Galli. Questa esperienza, dopo aver ravvivato il
panorama della sinistra antistalinista italiana, si concluse tra alterne
vicende, nel 1965, quando anche Fortichiari, superati i settant´anni e
con problemi di salute, pensò di ritirarsi dall´attività politica. Nel
1970, infranse questa decisione, iniziando a pubblicare le «Lettere
aperte ai compagni della Sinistra Comunista» e collaborando con un gruppo
di giovani che, nel 1972, dette vita al bollettino «Iniziativa Comunista».
Attento agli avvenimenti degli anni Settanta, partecipò a dibatti e
conferenze organizzati dal Circolo La Comune e da Lotta Comunista. La
morte lo colse a Milano, il 4 gennaio 1981.
[Mirella Mingardo, Mussolini, Turati e Fortichiari: La formazione della
sinistra socialista a Milano. 1912-1918, Genova, Graphos, 1992. Celso
Beltrami - Iunio Valerio Maggiani, Vita e idee di Bruno Fortichiari, La
figura e l´opera del militante rivoluzionario nel corso dei diversi
momenti del suo cammino politico e biografico, Ed. Prometeo, Milano, 2000.
Bruno Fortichiari, Comunismo e revisionismo in Italia, Testimonianze di un
militante rivoluzionario, Presentazione di Luigi Cortesi, Tennerello
Editore, Torino, 1978. Bruno Fortichiari, Antologia di scritti, A cura di
Iniziativa Comunista, Reprint Giovane Talpa, Milano, 2005. Bruno
Fortichiari, In memoria di uno dei fondatori del PCd´I, (Antologia di
scritti), A cura di Luigi Pisani, Edizioni Lotta Comunista, Milano, 2006.
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Sezione italiana: Fortichiari
24 gen 2003 ... Bruno Fortichiari. 1892 - 1981. Per ora sono disponibili
in italiano le seguenti opere - direttamente nell'archivio o tramite links
ad altri ...
www.marxists.org/italiano/fortichiari/index.htm
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[ Archivio Fortichiari ]
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