Archivio storico"Benedetto Petrone"
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Brindisi, quartiere Perrino, 18 febbraio 1922: un secolo fa l’orribile infanticidio e la morte dolosa per parto di una giovane ragazza, abusata dall’amante della madre. di Antonio Camuso Catalogando i giornali del fondo Briamo-Palermo, in acquisizione dall’Archivio Storico Benedetto Petrone, sono colpito da un fatto di cronaca nera avvenuto a Brindisi, riportante la morte atroce di un neonato e della sua giovanissima mamma che lo aveva appena partorito. Il crimine avvenne nel febbraio del 1922 alla periferia di Brindisi, in un piccolo gruppo di case di pastori e contadini, oggi quartiere Perrino.E’ la cronaca torbida di un amore tra un contadino e una signora, ma che vede la di lei figlia esser costretta alle brame sessuali dell’amante della madre e , messa incinta, costretta a partorire in maniera clandestina , negandole le cure necessarie che la portano ad una morte atroce. Suo figlio verrà fatto morire di fame per eliminare testimoni scomodi. L’intera vicenda e i colpevoli arrestati solo grazie ad uno scrupoloso ufficiale sanitario che non volle credere ad uno “strano certificato di morte” firmato da un medico compiacente o…distratto. Riporto testualmente la cronaca omettendo solo il cognome degli incriminati di tali delitti, che si possono dedurre dalla lettura del giornale.
Giornale d’Italia 18 febbraio 1922
Corriere di Brindisi
Grave accusa per omicidio e infanticidio
Un fatto assai grave ha raccapricciato la nostra città Il
30 di gennaio u. s. si
presentava all'Ufficio di stato Civile di Municipio di Brindisi un
tale D’A. Grazio d’ignoti, di anni 32, contadino nato a San
Pietro Vernotico e domiciliato quivi da moltotempo.
Dichiarava la nascita di un
suo bambino
al quale dava
il nome di Giuseppe, avuto con C. Maria fu Ignazio di anni 38 di
Monopoli abitante in contrada Perrino. Il D’A. si ripresentò
il giorno 10 corrente per dichiarare la morte del bambino e di
certa M. Rita fu Paolo di anni 19 deceduta come da regolare scheda
necroscopica rilasciata dal dott, salvatore T., per marasma senile.
L'ufficiale
sanitario
dott. Antonio Monticelli, fece notare al sindaco come assurdo
il poter ammettere la morte
per marasma senile a 19 anni, e che quindi la partecipazione fattagli
dall'Ufficio anagrafico doveva essere errata a causa della poca
accortezzad ell'impiegato prepost alla trascrizione della scheda
neeroscopica in merito alla vera causa del decesso della M. Rita.
Iin seguito a ciò, il sindaco Giorgino fece presente al capo ufficio
sig. Poto Ferruccio la giusta osservazione dell’ufficiale sanitario.
Controllata la scheda necroscopica si stabili senz'altro che errore
non vi era stato da parte dell'impiegato. Al Proto non sfuggi
l'importante circostanza del bambino deceduto a pochi giorni di
distanza dalla dichiarazione di nascita, con la coincidenza che lo
stesso D'A. aveva denunziato la morte della povera M.
Il sindaco, in seguito ai sospetti del Poto, dette a questi ampia
facoltà di subito agire ed indagare nell'interesse della verità.
Il Poto unitamente al sergente delle guardie municipali Zecca, credè
necessario incominciare le indagini servendosi dei becchini di questo
cimitero. Recatosi sul posto apprese che fra i diversi cadaveri
sotterrati vi era anche una giovane deceduta, come da qualche
confidenza avuta, in seguito a cattivo parto
I gravi sospetti cosi' si tramutarono In certezza ed allora insieme al
vice-commissario di P. S. dott. Pianese si potè ricostruire dopo un
sopralluogo alla località “Perrino”
che
il
D'A. aveva intimi rapporti con
la C. Maria, madre della povera M. Rita, della quale il D'A. aveva
abusato
fino
a renderla madre. Gl'interessati, cioè la C. Maria ed il D’A.Grazio
per evitare l'intervento della levatrice fecero assistere la
partoriente da alcune donne del vicinato, le quali non
pratiche da
simili operazioni,
procurarono, dopo sofferenze inaudite, la morte della giovane
Il bambino, abbandonato selvaggiamente è risultato essere morto per
mancanza
Sono stati arrestati per correità in omicidio- D’A. Grazio d’ignoti,
di anni 32, da S Pietro Vernotico contadino qui residente; P. Maria e
Quale la responsabilità del medico in questa faccenda? L'aver
rilasciato senza accertarsi di persona una scheda necroscopica con
dichiarazione non corrispondente il vero.
Antonio Camuso Brindisi 18febbraio 2022
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