Archivio storico"Benedetto Petrone"
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2 giugno 1946. Con la Repubblica l’Italia
sorgerà d’un balzo dal Medioevo alla modernità! Il manifesto/appello del Partito
Repubblicano al Paese. (“La voce sindacale repubblicana,
anno1 , n10, 9 apr. 1946” Archivio Storico Benedetto
Petrone, sezione Irpinia, fondo M. C./Bagnoli Irpino)
Italiani!
Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani — uomini e donne — saranno
chiamati alle urne per esprimere il loro giudizio, mediante il
referendum, sulla monarchia sabauda.
Nel contempo è chiamato, nelle elezioni per l'Assemblea Costituente, a
organizzare lo Stato con Istituti politici, sodali, educativi di sua
scelta.
Il 2 giugno sarà una grande data nella nostra storia.
Il partito repubblicano italiano ha infaticabilmente lottato, fin dal
Risorgimento, perché l'Italia, sorta a Nazione per il valore e il
sacrificio dei suoi figli, non fosse un semplice aggregato dei
possessi ducali dei Savoia, ma un Paese che in una Assemblea
Costituente decìdesse liberamente delle forme della sua convivenza
sociale.
Il tormento della nostra generazione, venti anni di tirannia fascista,
la guerra, la sconfina, le distruzioni, il sangue, il pianto, la fame,
non son venuti invano se hanno convinto gli italiani a liberarsi di un
regime che è la causa prima di tante sventure.
La
Repubblica
sarà
l'inizio
della
vera resurrezione.
Con la
Repubblica
l'Italia sorgerà, d'un
balzo, dal medioevo alla modernità. Con
la
Repubblica l'Italia chiuderà
il
ciclo
delle sue dittature interne — dittature della sciabola,
dittature
della
burocrazia,
dittature
del
pugnale — e
delle sue avventure internazionali.
Italiani!
Il 2 giugno 1946 i cittadini d'Italia — uomini e donne — saranno
chiamati alle urne per una doppia votazione.
Con la prima votazione — il referendum individuale — seppelliranno la
monarchia sotto una valanga di "No".
Con la seconda votazione — elezione dei deputati per la Costituente —
edificheranno la Repubblica.
E' stolta la paura del « salto nel buio ».
Stolta anche la paura di cadere sotto altre dittature.
La monarchia non fu mai il potere al disopra delle fazioni o. Fu anzi
il potere delle fazioni
peggiori,
privilegiate e incontrollate.
E’ paradossale ed impudente, dopo tanti tragici anni di tirannia
monarchico-fascista, presentare la monarchia come uno schermo opposto
alle dittature, come una suprema garanzia
delle libertà.
Con coscienza tranquilla il Popolo italiano può orientarsi per la
Repubblica.
Non c'è bisogno di prendere a prestito dagli stranieri modelli di
Repubblica. Basta indagare nella nostra storia. Basta conoscere le
dottrine politiche, economiche e sociali della scuola repubblicana
italiana.
I! partito repubblicano è l'erede spirituale del pensiero degli
apostoli, degli eroi, dei martiri che evocarono l'Italia dal sonno dei
secoli.
Tutti sanno che il partito repubblicano fu tenace avversario del
nazionalismo, ma tutti sanno anche
che fu in ogni tempo alta scuola nazionale di patriottismo.
Fu il solo partito a combattere per l'italianità del Trentino e della
Venezia Giulia quando la monarchia
per
ragioni
dinastiche,
era
aggiogata al
carro della triplice alleanza.
Italiani!
La Repubblica ripudierà certamente ogni tentazione di imperialismo, e
concorrerà con tutte le sue forze alla creazione di organismi
supernazionali di sicurezza collettiva, ma difenderà gli interessi
italiani col prestigio e con l'autorità che le deriveranno dal fatto
di essere un libero regime di popolo e non un regime di caste
privilegiate spesso estranee all'anima nazionale. Libertà e autonomìa
ai Comuni, sottratti al perenne controllo del potere centrale.
Controllo permanente da parte del Popolo.
Diritto
popolare di
revoca
dei
Rappresentanti.
Diritto
popolare
d'iniziativa
per proporre
direttamente
le leggi.
Diritto
popolare
di
referendum
sancito
dalla
Costituzione.
Assoluta
indipendenza
della
Magistratura.
Rapida
ed
economica
amministrazione
della
giustizia.
Corte suprema delle garanzie costituzionali per
giudicare
della
costituzionalità
delle
leggi e rendere
impossibile
ogni
tentativo
di potere personale.
La repubblica è il regime della libertà: libertà di pensiero, di
culto, di associazione, di stampa e di riunione. Lo Stato repubblicano
deve essere una casa
di
vetro
sotto gli occhi del Popolo ed è incessantemente sottoposta al
controllo del Popolo.
Italiani!
Queste
sono
le
fondamenta
essenziali
dello
stato repubblicano.
L'educazione
del
popolo è
perciò
l'esigenza fondamentale di ogni regime repubblicano.
Scuole,
scuole,
scuole.
Istruzione
obbligatoria fino alla scuola media. Libero accesso alle università ai
figli del Popolo che ne abbiano
i
meriti.
Le classi lavoratrici troveranno, nella Repubblica, la premessa
indispensabile per
la
ordinata soluzione del problema sociale.
Il partito repubblicano propugna una politica economica di libertà:
libertà commerciale, libertà dì iniziativa industriale e agricola,
privata e collettiva.
La
proprietà
che
è frutto del
lavoro e
che non serve allo sfruttamento dell'uomo sull'uomo deve essere
difesa e generalizzata. Così intesa, è una garanzia della libertà.
Il Partito- Repubblicano considera benemerita della Nazione la
numerosa classe degli artigiani che produre le inimitabili creazioni
artistiche dell'ingegno italiano.
Alla gente e alle industrie del mare, così neglette dall'attuale
regime vanno le simpatie del partito della Repubblica, memore della
prosperità
e della gloria
delle repubbliche marinare.
Il partito repubblicano lotta invece, come ha sempre lottato, contro
il latifondismo agrario, residuo feudale nella società moderna, che
soffoca e schiaccia la piccola proprietà agricola, come
i
"trust" monopolistici soffocano la piccola azienda e il piccolo
commercio.
II partito repubblicano ha sempre considerato il problema agricolo
come un problema fondamentale della vita nazionale.
Oltre la metà della popolazione italiana vive della
terra o
delle industrie e commercio dei prodotti agricoli.
La piccola proprietà, le cooperative di contadini e di piccoli
proprietari, le affittanze collettive, secondo esigenze che variano da
regione a regione emanciperanno
i
lavoratori della terra, come la graduale preparazione degli operai
alla gestione diretta delle aziende, d'accordo coi tecnici e con
gli impiegati,
emanciperanno il proletariato industriale.Il partito repubblicano si
inspira alla nota formula mazziniana "capitale e lavoro
nelle stesse mani
In linea generale, il partito repubblicano è contrarlo, invece, a
sostituire il capitalismo privato col "capitalismo di stato" —
comunque si denomini — che gestirebbe malamente i beni comuni e
asservirebbe
le
coscienze.
Italiani!
La Repubblica rappresenta all'interno il regime dell'ordine vero; non
l'ordine delle dittature, non
l'ordine
delle
prigioni
e dei cimiteri.
La
legge,
liberamente voluta dal
Popolo,
sarà
dal
Popolo
scrupolosamente osservata.
Le Repubblica è la pace sociale all'interno, permettendo tutte le
pacifiche evoluzioni, e la pace alle frontiere.
I miliardi spesi finora negli armamenti e nelle avventure
internazionali saranno dedicati alla ricostruzione
economica della
Nazione e
all'elevazione morale e sociale delle sorti del Popolo
italiano.
Una nuova fede, dopo tante delusioni e smarrimenti,
è offerta ai giovani italiani.
II regime repubblicano sarà
inflessibile contro
i
supremi
responsabili del
disastro
nazionale,
nemici delle
istituzioni democratiche, ma generoso e equanime con la grande massa
dei cittadini indipendentemente
dalle
loro
opinioni.
La Repubblica è la riconciliazione nazionale. Basta con le fazioni.
Basta con le odiose distinzioni
fra
privilegiati e reprobi.
L’Italia repubblicana soltanto può portare il suo contributo al
rinnovamento spirituale e sociale che è lecito sperare nel mondo dopo
tante guerre, rivoluzioni e reazioni.
Estromessi dalla vita nazionale i complici del fascismo e della
guerra, il popolo italiano potrà vantare il diritto a una pace giusta
e offrire inalienabili garanzie di collaborazione internazionale
pacifica.
Italiani!
Il 2 giugno 1916 occorre rovesciare la monarchia mediante il
referendum e organizzare la Repubblica votando nelle elezioni della
Costituente per il partito che più sacrificò alla causa italiana, che
più ostinatamente difese gli ideali repubblicani, che servì sempre
l'Italia e non tradì mai, che offre oggi agli italiani un corpo di
dottrine armoniche e coerenti, pensate in Italia e rispondenti alle
esigenze particolari del nostro Paese.
La monarchia è l'abbiezione e il martirio.
La Repubblica è l'onore e
la resurrezione.
IL COMITATO CENTRALE DEL P. R. I.
vedi ancheLe segnalazioni, curiosità, approfondimenti provenienti dai Fondi archivistici curati o a disposizione dell'ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE-APS
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