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La circolare Roatta, le stragi di manifestanti e il Colpo di Stato del 25 Luglio 1943.di Antonio Camuso (Archivio Storico Benedetto Petrone)
( Contributi alla In-Formazione Antifascista n°2 Un documento originale, scoperto durante la catalogazione del fondo “4 giornate di Napoli”
presso l’Archivio Storico Benedetto Petrone ,in uno dei
fascicoli di un centinaio di caduti, combattenti e vittime delle 4 giornate,
che uno dei noti comandanti dell’insurrezione partenopea
conservò nel dopoguerra e che ci riporta in occasione dell’80°
del 25 luglio, alla dura realtà di quei giorni. Un foglio distribuito nei presidi militari e dei Carabinieri di tutta Italia, Napoli compresa, ed oggi conservato nell’Archivio Storico Benedetto Petrone, che, a 80 anni di distanza, emana ancora l’alito di odio e di morte che spirava da quell’apparato politico-militare fedele alla Casa Savoia, che scaricato Mussolini, il 25 Luglio’43, voleva autoassolversi dal precedente connubio infernale con lo stesso. Ai roboanti proclami del Duce dal balcone di Piazza Venezia e le parate oceaniche , si ritornava in quei caldi giorni di luglio ai vecchi metodi dei Savoia, quelli del cannone di Bava Beccaris contro chi chiedeva pane, pace e democrazia. Come ogni Colpo di Stato che si rispetti, anche quello del 25 Luglio ’43
si contraddistinse per lo stato di assedio, leggi eccezionali liberticide
e stragi di manifestanti. A far rispettare l’ordine costituito,
ovvero la continuazione indolore della macchina statale eretta dal
Fascismo in 20 anni di Regime, salvo eliminare i grotteschi orpelli,
furono gli stessi sgherri che avevano servito Mussolini , salvo aggiungere
il piombo di fucili e mitraglie per le strade contro gli antifascisti che
chiedevano vera democrazia. Il generale Roatta che per la sua durezza si era contraddistinto nella repressione dei partigiani Slavi, conservando la carica di Capo di Stato maggiore , emise la famosa circolare Roatta in cui si dava ordine alle forze armate e alle forze dell'ordine di intervenire, con la forza, nella repressione di ogni manifestazione.
A
seguito degli ordini di Roatta nei giorni immediatamente
successivi al 25 luglio 1943 si
ebbero, secondo stime approssimative, negli scontri, 93 morti, 536 feriti
e 2 276 arresti. Perché tanta durezza?
Le febbrili trattative tra i
servizi segreti Alleati e quelli monarchici”badogliani” per raggiungere
l’armistizio con una pace separata o addirittura un cambio di fronte da
parte italiana, avevano
vincoli a
cui gli inglesi tenevano fortemente:
A)
l’Italia
che si consegnava
agli Alleati non doveva essere preda di una guerra civile dove i comunisti
potessero prevalere.
B)
Evitare che scioperi e manifestazioni si traducessero in un cambio di
potere sotto la spinta popolare e preferibilmente far rimanere in piedi la
Monarchia Sabauda ed il suo apparato burocratico amministrativo e i suoi
strumenti di repressione e controllo
che dovevano affiancare collaborando con
l’Amministrazione Militare alleata di Occupazione (AMG)
L’incubo
di Churchill che
l’Italia liberata a suon di bombe e sangue inglese ed americano, potesse
cadere in mano ai bolscevichi non doveva realizzarsi , ad ogni costo… e
a ogni costo Roatta specificò come le manifestazioni popolari
dovessero essere stroncate con il piombo di Badoglio e di Vittorio
Emanuele III in collaborazione di polizie e servizi segreti del passato
Regime, ora riciclati.
La circolare Roatta nel Telescritto del 28-7-43
(Archivio Storico Benedetto Petrone, fondo 4 Giornate di Napoli)
COPIA TELESCRITTO
P. M. 9, li 28-7- 943.
DA SUPERESERC1TO - OPERAZIONI
Al CORPI D'ARMATA - Il - XIX - XXIII - XV
ALLA 4' ARMATA
ALLA 5' ARMATA
N.
23978/op alt Presi gli ordini da Comando Supremo comunico et dispongo:
1° — Nella situazione attuale, nemico che preme, qualunque perturbamento
dell' ordine
2° — Poco sangue versato inizialmente risparmia fiumi di sangue in
seguito, perciò ogni
3° — Siano assolutamente abbandonati i sistemi antidiluviani, quali i
cordoni, gli squilli, le
4° — I reparti debbono assumere et mantenere sempre grinta dura et
atteggiamento estre-
5° — Muovendo contro gruppi di individui che perturbino ordine aut non si
attengano a
6° — Non est ammesso il tiro in aria. Si tira sempre a colpire come in
combattimento.
7° — Massimo rigore nel controllo ed attuazione di tutte le misure
stabilite da noto ma-
8° — | caporioni et istigatori dei disordini, riconosciuti come tali,
siano senz' altro fucilati
9° — Chiunque, anche isolatamente, compia atti di violenza aut ribellione
contro le forze
10° — II militare che impiegato in servizio d' ordine pubblico, compia il
minimo gesto di
11° — Il comandante di qualsiasi grado che non si regoli secondo gli
ordini di cui sopra
Si tratta di imporsi subito con rigore inflessibile. Attendo assicurazione
telegrafica.
firmato:
GENERALE ROATTA
Antonio Camuso Archivio Storico Benedetto Petrone Brindisi, 30 luglio 2023
( Nota questo articolo fa parte della nuova rubrica Contributi di In-Formazione Antifascista , in occasione dell'80° dell'Inizio della Lotta di Liberazione. Sul sito di Pugliantagonista.it, cureremo diversi approfondimenti di carattere storico attraverso il materiale documentario originale dell’epoca, custodito e catalogato nei diversi fondi dell’Archivio Storico Benedetto Petrone. Fare In-formazione Antifascista per sviluppare capacità critica e creare anticorpi contro ogni revisionismo storico è il nostro impegno. ci auguriamo commenti, critiche, suggerimenti. Scriveteci su archiviobpetrone at libero.it o info at pugliantagonista.it
Antonio Camuso Archivio Storico Benedetto Petrone Brindisi, 28 luglio 2023
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