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1 maggio 1969 Milano , Corteo del primo maggio Il gruppo extraparlamentare filomaoista Unione dei Comunisti Italiani (marxisti -leninisti) sfila nel corteo della sinistra, in occasione del Primo Maggio
viva il 1° maggio rosso e proletario
In quell'occasione il regista Marco Bellocchio , simpatizzante dell'UCI( m-l) gira un documentario della durata di 26 minuti , finanziato dal giornale Servire il popolo ed oggi parte dell'Archivio audio video del Movimento operaio V
Questo documentario è entrato a far parte della storia europea del Primo Maggio Il film è stato selezionato e inserito tra i contenuti del sito web dedicato alla storia del Primo Maggio in Europa, realizzato nel 2002 dall'Aamod e altri archivi europei, finanziato dalla Commissione europea: www.mayday2002.net il contenuto del documentario:
Milano, 1° maggio 1969. Si tratta di un documento di propaganda realizzato
dall'organizzazione politica "Servire il popolo". Si segnala la particolarità della predominanza del colore rosso nelle immagini. I manifestanti esibiscono bandiere rosse dell'Unione Comunisti Italiani Marxisti Leninisti e i libretti rossi di Mao, mentre urlano slogan e cantano "Bandiera rossa". In corteo sono portati molti ritratti di Mao con la scritta "Servire il popolo". Un altro film di Marco Bellocchio, girato quell'anno ,come militante di Servire il Popolo è IL POPOLO CALABRESE HA RIALZATO LA TESTA ( premiato al festival europeo del 2014) http://www.festivaldelcinemaeuropeo.com/2014/il-popolo-calabrese-ha-rialzato-la-testa/ marco bellocchio
Documentario realizzato in Calabria, nella cittadina di Paola, sulle lotte
per l’occupazione delle case popolari. Prodotto dall’associazione marxisti
leninisti italiani. Una descrizione delle azioni di lotta e una serie di
interviste che offrono uno spaccato della società urbana del sud. Fra i
partecipanti al comizio finale si riconosce Aldo Brandirali, leader
dell’Unione Comunisti Italiani (marxisti-leninisti).
In questo film la consapevolezza politica di operai e contadini è
costruita soprattutto in montaggio; più dello sconforto sociale e del
disperato fatalismo – aspetti considerati decadenti – si voleva
dare un’idea del popolo sfruttato e sofferente, ma attivo, ottimista,
rivoluzionario. Tutti i discorsi disfattisti vennero mutilati – ricorda
Bellocchio – conservando per esempio quei punti in cui l’intervistato si
scagliava contro i politicanti, i partiti, i parlamentari, in cui
manifestava un odio attivo contro i suoi sfruttatori.
(Marco Bertozzi, Storia del
documentario italiano)
le proposte del gruppo di Servire il popolo (UCI(m-l) di un possibile governo rivoluzionario, in caso di presa del potere dopo una rivoluzione proletaria
Programma del
governo rivoluzionario
"Il Governo Rivoluzionario applicherà immediatamente le seguenti misure
socialiste:
I - Espropriazione degli sfruttatori
Art. 1 - Le fabbriche, le banche, le proprietà
fondiarie ed immobiliari, le ricchezze dei gran signori, sono
immediatamente socializzate senza alcun indennizzo. Ciò vale anche per le
proprietà dei monopoli stranieri. Le bande armate dei capitalisti e ogni
intervento militare esterno, in appoggio ai capitalisti, saranno duramente
repressi dal popolo italiano.
Art. 2 - Chiunque sfrutta e si arricchisce da
parassita sul lavoro degli altri uomini commette reato, e se persiste nel
reato verrà messo in galera.
Art. 3 - Coloro che si sono macchiati di gravi
crimini contro il popolo, anche nel passato, vengono rinchiusi e puniti
dai tribunali del popolo. Tutti gli sfruttatori che non hanno commesso
gravi crimini andranno a lavorare, saranno privati dei diritti politici
sino alla rieducazione, e saranno vigilati dalla milizia popolare.
Art. 4 - Tutti coloro che si trovano nelle carceri
per condanne della borghesia sono giudicati nuovamente dal tribunale
popolare. I prigionieri politici liberati, i prigionieri colpevoli per
mancanza di educazione popolare saranno rieducati e recuperati il più
possibile alla società. I debiti del popolo verso i capitalisti sono
annullati, gli istituti di pegno restituiranno gli oggetti al popolo.
Tutti i codici della borghesia sono annullati, nuove leggi semplici, volte
a colpire la proprietà dei ricchi e a difendere gli interessi collettivi,
saranno emanate dal Governo Rivoluzionario.
II - Organizzazione del nuovo Stato
Art. 5 - La Repubblica Popolare d'Italia è fondata
sui Consigli. essi rappresentano, ai vari livelli, l'autorità della
dittatura del proletariato. Nel sistema dei Consigli si organizza
l'apparato statale. Il popolo, riunito in Consigli, deciderà in ogni
momento quali misure deve adottare l'amministrazione pubblica. Il
Parlamento, gli enti Locali, sono sciolti. Il sistema delle elezioni per
lista è annullato. Il popolo voterà ogni giorno per misure concrete e
verificherà ogni giorno l'insieme dei delegati inviati alla direzione
centrale dello Stato.
Art. 6 - Sono proibiti tutti gli stipendi che
siano superiori al doppio del salario medio operaio. Questo vale anche per
ministri, funzionari, tecnici e scienziati.
Art. 7 - Tutti gli impiegati e i funzionari, che
facevano parte dell'immenso apparato burocratico dell'ex-stato
capitalista, potranno partecipare a corsi professionali e lavorare nella
produzione, reinserendosi socialmente. Gli impiegati e i funzionari del
nuovo Stato saranno scelti fra il proletariato, ridotti al minimo
necessario, per una amministrazione semplice e giusta.
Art. 8 - Polizia ed esercito borghesi sono
disciolti. Le basi NATO sono espulse dall'Italia. L'Italia creerà le sue
alleanze di pace con i popoli in lotta contro l'imperialismo. L'esercito
per aggredire e opprimere è sconfitto, nasce l'esercito della difesa della
libertà e dei diritti del popolo. La forza armata del popolo sarà
realizzata con la milizia operaia e con l'Esercito Rosso, in cui non vi
saranno gradi e la vita militare sarà gestita dai Consigli dei soldati.
Art. 9 - I tribunali del popolo, eletti dai
Consigli, sono gli organi della giustizia. Per gravi crimini, come il
furto nell'amministrazione pubblica e altri, che determinano gravi
sofferenze nel popolo, è ripristinata la pena di morte.
III - Ripresa delle energie produttive
Art. 10 - Gli operai, mediante i Consigli di
fabbrica, i contadini con i Consigli di zona, e così tutti i produttori
dirigeranno la produzione locale secondo i piani centrali del Governo
Rivoluzionario. Eliminata l'accumulazione privata, proibita la produzione
delle merci di lusso, eliminato il sistema con cui lo stato dava ai
capitalisti il redditto sottratto con le tasse al popolo, tutto il reddito
della produzione tornerà al popolo, in forma di salari e di opere sociali
dello Stato proletario; sparisce così lo sfruttamento.
Art. 11 - La disoccupazione è un crimine. Tutte le
forze di lavoro devono essere impegnate per costruire ciò che serve al
popolo. I salari sono fissati a partire dal salario minimo eguale per
tutti adeguato al costo della vita. Le capacità di lavoro saranno valutate
dalle assemblee stesse dei lavoratori. Scompare così la corruzione e
l'autorità vile di falsi tecnici e dei leccapiedi dei padroni.
Art. 12 - Facciamo appello perchè tutti i
lavoratori italiani che si trovano all'estero ritornino in patria. In
tutte le zone povere del paese, gli emigranti e i disoccupati si
organizzeranno in squadre di lavoro e riceveranno adeguati aiuti statali
per costruire fabbriche, strade e case in queste zone.
Art. 13 - Si fa appello a tutti i contadini
emigrati in città: se vogliono tornare a lavorare la terra, si riuniranno
in cooperative e riceveranno dallo Stato macchine e concimi. Lo Stato
garantisce l'acquisto di tutti i prodotti che non sono di fabbisogno
locale, e fisserà prezzi validi per tutto il paese per i prodotti
agricoli.
IV - Per il benessere del popolo
Art. 14 - È proibito trarre guadagno affittando
case. Gli appartamenti non abitati e quelli spaziosi dei ricchi vengono
assegnati ai lavoratori. Lo Stato si impegna a costruire con ritmo
accelerato case decenti e confortevoli per tutto il popolo.
Art. 15 - I prezzi che i negozianti devono
praticare sono quelli fissati dal Governo Rivoluzionario. I Consigli del
popolo organizzeranno la vigilanza per la genuinità dei prodotti.
Art. 16 - Tutto il popolo ha diritto a cure
mediche, agli ospedali e ai medicinali necessari. Tutta l'assistenza
medica viene resa gratuita. Squadre mediche condurranno inchieste per
prevenire le malattie.
Art. 17 - Tutti i giovani devono organizzarsi in
forme di vita collettiva, le nuove generazioni saranno immesse a fondo
nella vita collettiva. I giovani saranno educati al lavoro dallo Stato,
che per tutti farà sviluppare le doti migliori. I giovani, a turno,
gireranno tutto il paese in squadre di produzione, così conosceranno il
popolo e i suoi problemi.
Art. 18 - Le donne avranno asili, mense, lavanderie
sociali; squadre di esse vi lavoreranno mentre le altre potranno occuparsi
altrove, realizzando la liberazione dal peso della schiavitù domestica.
Art. 19 - I vecchi pensionati saranno completamente
mantenuti dallo Stato, che li impegnerà in attività utili e ne garantirà
il riposo e le cure più affettuose.
V - Cultura - Sport - Morale - Religione
Art. 20 - In tutte le città e paesi devono essere
costruite le Case del popolo, quali centri sociali di ampia vita
ricreativa, culturale e di riunione.
Art. 21 - Le scuole sono completamente gratuite e
tutti gli studenti sono mantenuti dallo Stato. Ogni scuola sarà gestita da
studenti e insegnanti; l'insegnamento sarà liberato dagli inganni della
borghesia, e gli insegnanti impareranno attraverso il dibattito aperto con
gli studenti e con le squadre operaie addette all'educazione scolastica.
Chiunque ne avrà le capacità potrà continuare gli studi su proposta
dell'assemblea della scuola, senza limiti nel livello di studio.
Art. 22 - Lo sport sarà un aspetto fondamentale
della vita del popolo; ovunque, capillarmente sorgeranno centri sportivi e
tutti svilupperanno la loro attitudine. Le competizioni sono sottratte
alle scommesse e all'agonismo egoistico. Sorgerà la competizione delle
capacità reali espresse da tutto il popolo.
Art. 23 - I matrimoni si realizzeranno davanti al
popolo, discutendo con esso sui motivi dell'unione. La donna avrà diritti
eguali all'uomo. Il divorzio dovrà realizzarsi in tutti i casi in cui è
dimostrata la mancanza di unità. L'amore si baserà sull'educazione
all'altruismo e fiorirà splendidamente ovunque.
Art. 24 - TV e radio diventano del popolo, i
giornali borghesi sono proibiti. La stampa popolare sarà molto capillare,
sino ai giornali murali che tutti potranno scrivere e affiggere. Tutto il
materiale pornografico, i testi calunniosi e falsi, la propaganda amorale
e corruttrice della borghesia, saranno eliminati e la loro produzione
proibita.
Art. 25 - Tutti i cattolici, se desiderano
continuare ad andare in chiesa, potranno farlo. Il Governo Rivoluzionario
eliminerà lo stipendio statale ai preti, che dovranno andare a lavorare
come tutti gli altri. Inoltre sono requisiti tutti i beni della chiesa e
dello stato Vaticano. Il Partito e lo Stato faranno educazione e
propaganda in senso comunista e per controbattere la propaganda religiosa.
Art. 26 - Tutti gli intellettuali e gli artisti, i
tecnici e gli scenziati, che stanno sinceramente dalla parte del popolo,
saranno aiutati a rieducarsi vivendo in mezzo al popolo e ascoltando la
critica popolare alle loro opere. I centri rieducativi e culturali saranno
aperti ad ogni opera e il popolo svilupperà la critica di massa. Gli usi e
i costumi del popolo, la cultura nazionale, il legame fra cultura e
problemi del popolo si realizzeranno a fondo sotto la direzione della
classe operaia. l'UNIONE DEI COMUNISTI ITALIANI (MARXISTI -LENINISTI)
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