Fiera del
Levante di Bari 11 settembre 1988,
Dino Frisullo e la protesta contro Israele e
il SudAfrica dell’Apartheid
Fiera del Levante di Bari, pagine di proteste
e storie piene di paradossi
Parte seconda
Già negli anni 80 la Fiera del Levante di Bari
era l’occasione per
dimostrazioni di protesta sui
più diversi temi, come quella che andò in onda l’11 settembre del 1988
, prendendo di mira la presenza dello stand della Camera di Commercio
Israeliana ed invece la non presenza della Camera di Commercio
Palestinese.
Fu quel giorno
una giornata abbastanza movimentata
a tratti anche un po’ buffi,
dove a causa di una diversa valutazione dei tempi ,
una parte degli appartenenti ( quelli salentini BR_LE) del
Comitato Regionale per il boicottaggio di Israele e Sudafrica, insieme
ai fuorisede baresi e i
compagni di Lotta Continua per il Comunismo di Bari, aveva
già fatto un’iniziativa di protesta in Fiera e
Dino Frisullo,
arrivato un po’ in ritardo , volle replicarla,
andando a esporre la Bandiera palestinese e alcuni striscioni
sui balconi del Palazzo delle Nazioni , in Fiera.
La polizia e la direzione della Fiera, in crisi di
nervi, decisero di fermare,
tra quel centinaio di manifestanti,
una trentina di compagni
per poi denunciarne un paio- i soliti sfigati- per
manifestazione non autorizzata
Quest’ultima parte la ritroviamo nel comunicato stampa dell’11
settembre dell’88 in occasione di una iniziativa a favore della causa
del popolo palestinese alla Fiera del Levante, a Bari,
in polemica con la presenza degli Stand
espositivi dello stato di Israele e per il mancato invito da
parte della direzione della Fiera, per
un’analoga
presenza
dei Palestinesi
fatto a nome del Comitato di boicottaggio
da Dino Frisullo e
Sabino de Razza e che porta la firma autografa di Dino ed una sua
puntigliosa nota ( un’ altra delle sue caratteristiche, quella di
metter note ovunque anche su una
rivista di cruciverba...).
Un comunicato che contiene anche i temi che ritroveremo
nelle future campagne di lotta intraprese da Dino: la denuncia degli
intrecci tra industrie produttrici di armi e generali
( turchi, israeliani, sudafricani, iracheni, americani)
oppressori e massacratori di popoli .
La ricerca di questi
intrecci, partendo dalle campagne proPalestina e contro
l’apartheid in SudAfrica, fornì una grande esperienza e spunti di
riflessione a Dino Frisullo, che proseguì la sua opera negli
anni successivi conducendo analoghe campagne di controinformazione e
denuncia nei confronti dei militari turchi e dei loro lucrosi affari
con le industrie di armi
italiane , tedesche
e israeliane.
Non cessò mai nel denunciare come
quei soldi incassati ,
frutto di vendite di cannoni, aerei, bombe fosse sporchi del
sangue di decine di migliaia di curdi e che chiudere gli occhi
significava essere complici di quel massacro. Divenne così un
personaggio scomodo anche tra la sinistra ufficiale e di governo ,
preoccupata di garantirsi i voti di operai e padroni di quelle
fabbriche di morte ma lui
continuò imperterrito nel suo ruolo di coscienza scomoda
Terminiamo con il saluto che rivolgemmo in ricordo di
Dino sulle pagine di Pugliantagonista
a cinque anni dalla morte , il 5 giugno 2008
Dino, abbiamo bisogno di te, della tua determinazione,
del tuo slancio, della tua fanciullesca avventatezza...
A nome dell’Archivio Storico Benedetto Petrone
Antonio Camuso e Cosimino Pecere
Fine parte seconda di
Fiera del Levante di
Bari, pagine di proteste e storie piene di paradossi
ANTONIO CAMUSO
ARCHIVIO STORICO
BENEDETTO PETRONE
archiviobpetrone at libero.it
Brindisi 3 ottobre 2020
vedi anche parte
prima
Berluska se ti devi ricoverare…dalla Puglia te ne devi andare
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