Archivio storico"Benedetto Petrone"
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9 MAGGIO 1945 , fine della II G M in EUROPA? Falso! La battaglia di annientamento del 12 maggio 1945 ,
detta “offensiva di Praga”.
Ne
avremo una replica nell’acciaieria di Mariupol?
Mai come quest’anno
la data scelta convenzionalmente dai vincitori del Nazifascismo in Europa,
è stata così ricordata in trepida attesa. La guerra tra Russia e
Ucraina/NATO
è giunta ad una tappa decisiva , quella
in cui si attende
la
controprova dell’efficacia del riarmo occidentale dell’Ucraina e/o una
dichiarazione di guerra totale da parte della Russia. In mezzo
vi è la sorte dei soldati ucraini
asserragliati nel’acciaieria di Mariupol e che implorano di essere salvati
dopo essere stati assunti ad eroi
(
post mortem)
dal governo Zelensky. La manifestazione
delle mogli di quei soldati ucraini , dispersa
dalla
polizia Ucraina è il segno di come , gli assediati di Mariupol,
battaglione Azov compreso, valgano più da morti che da vivi
per
l’onore del governo Zelensky ,
nonostante che
essi
implorino di essere salvati , chiedendo l’internamento in un paese terzo
come la Turchia. Ma la logica della guerra non fa sconti a nessuno
come la Storia ci insegna e a volte
anche il nemico che. non può più offendere va eliminato spietatamente a
monito futuro. La battaglia
finale di Praga del 12 maggio 1945.
Quella che fu
l’ultima e forse la più grande battaglia di annientamento della seconda
guerra mondiale avvenne quando essa era ormai ufficialmente terminata. Il
9 maggio 1945 i rappresentanti della Germania firmavano la
resa
e decreta annunciando il definitivo cessate il fuoco. Rimanevano quasi un
milione e mezzo di soldati tedeschi, civili e collaborazionisti di varie
nazioni intrappolati in Cecoslovacchia ed intenzionati ad arrendersi ,non
ai russi ,ma agli Americani in Austria. Uomini che ormai non rispondevano
più alla fedeltà ad Hitler o al nazismo ma solo esseri umani intenzionati
a volere finire di uccidere ed essere uccisi, di riabbracciare le loro
famiglie, di poter chiuder per sempre l’orrore generato dalla follia dei
loro capi. Purtroppo la guerra con le sue logiche crudeli imponeva che
essi, l’ultimo residuo della potente armata che aveva invaso l’Ucraina e
la Russia meridionale
quattro anni prima, dovessero pagare la
maggior parte con la vita questa esile speranza. Mentre il gruppo di
armate tedesche si ritirava attraverso Praga, la stessa insorgeva mentre
l’Armata Rossa del fronte Ucraino
era
ormai alle porte. Dopo scontri e trattative
coi partigiani i tedeschi riuscirono a
ritirarsi ma contro di essi si chiuse un cerchio di ferro e fuoco composto
da quasi due milioni di uomini
dell’Armata Rossa.
Dopo soli tre giorni di combattimento
quasi 400.000 tedeschi militari e
civili giacevano sul terreno con una media del massacro di oltre centomila
uomini al giorno. Alla fine furono in 800.000 ad arrendersi all’Armata
Rossa e solo poche migliaia
riuscirono
a rompere l’assedio , raggiungere l’Austria e a consegnarsi agli
americani,
La maggior parte dei soldati delle
divisioni SS preferì morire combattendo piuttosto che cadere nelle mani
dell’esercito russo.
Un’agonia più crudele, in ossequio alla spietatezza di ogni guerra, spettò ai prigionieri tedeschi, poiché essi a marce forzate, morirono in decine di migliaia prima di giungere nei campi di prigionia in Siberia e di essi solo uno su 10 potè fare ritorno a fine anni 50, a oltre dieci anni dalla fine della guerra. Un prezzo ritenuto ancora troppo esiguo per l’Unione Sovietica che aveva pagato con 23 milioni di morti , quella vittoria sul nazifascismo che domani 9 maggio 2022 la Russia di Putin festeggerà, sulla Piazza Rossa. Le spoglie dei 40 mila soldati russi caduti in quella battaglia riposano nel cimitero di Praga e sul petto dei veterani ancora viventi, che domani sfileranno dinanzi al Cremlino, si potrà ammirare la medaglia che fu coniata in loro onore.
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