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Osservatorio sui Balcani di Brindisi
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ANNUARIO

 

 

RESISTENZA AL NAZIFASCISMO /61

 

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RESISTENZA
1945

 

9 MAGGIO 1945 , fine della II G M in

EUROPA? Falso!

La battaglia di annientamento 

del 12 maggio 1945 , detta “offensiva di Praga”.

 Ne avremo una replica nell’acciaieria di Mariupol?

Mai come quest’anno la data scelta convenzionalmente dai vincitori del Nazifascismo in Europa, è stata così ricordata in trepida attesa. La guerra tra Russia e Ucraina/NATO  è giunta ad una tappa decisiva , quella in cui si attende  la controprova dell’efficacia del riarmo occidentale dell’Ucraina e/o una dichiarazione di guerra totale da parte della Russia. In mezzo  vi è la sorte dei soldati ucraini asserragliati nel’acciaieria di Mariupol e che implorano di essere salvati dopo essere stati assunti ad eroi  ( post mortem)  dal governo Zelensky.

La manifestazione delle mogli di quei soldati ucraini , dispersa  dalla polizia Ucraina è il segno di come , gli assediati di Mariupol, battaglione Azov compreso, valgano più da morti che da vivi  per  l’onore del governo Zelensky , nonostante che  essi implorino di essere salvati , chiedendo l’internamento in un paese terzo come la Turchia. Ma la logica della guerra non fa sconti a nessuno  come la Storia ci insegna e a volte anche il nemico che. non può più offendere va eliminato spietatamente a monito futuro.

La battaglia finale di Praga del 12 maggio 1945.

Quella che fu l’ultima e forse la più grande battaglia di annientamento della seconda guerra mondiale avvenne quando essa era ormai ufficialmente terminata. Il 9 maggio 1945 i rappresentanti della Germania firmavano la  resa e decreta annunciando il definitivo cessate il fuoco. Rimanevano quasi un milione e mezzo di soldati tedeschi, civili e collaborazionisti di varie nazioni intrappolati in Cecoslovacchia ed intenzionati ad arrendersi ,non ai russi ,ma agli Americani in Austria. Uomini che ormai non rispondevano più alla fedeltà ad Hitler o al nazismo ma solo esseri umani intenzionati a volere finire di uccidere ed essere uccisi, di riabbracciare le loro famiglie, di poter chiuder per sempre l’orrore generato dalla follia dei loro capi. Purtroppo la guerra con le sue logiche crudeli imponeva che essi, l’ultimo residuo della potente armata che aveva invaso l’Ucraina e la Russia meridionale  quattro anni prima, dovessero pagare la maggior parte con la vita questa esile speranza. Mentre il gruppo di armate tedesche si ritirava attraverso Praga, la stessa insorgeva mentre l’Armata Rossa del fronte Ucraino  era ormai alle porte. Dopo scontri e trattative  coi partigiani i tedeschi riuscirono a ritirarsi ma contro di essi si chiuse un cerchio di ferro e fuoco composto da quasi due milioni di uomini   dell’Armata Rossa.  Dopo soli tre giorni di combattimento  quasi 400.000 tedeschi militari e civili giacevano sul terreno con una media del massacro di oltre centomila uomini al giorno. Alla fine furono in 800.000 ad arrendersi all’Armata Rossa e solo poche migliaia  riuscirono a rompere l’assedio , raggiungere l’Austria e a consegnarsi agli americani,  La maggior parte dei soldati delle divisioni SS preferì morire combattendo piuttosto che cadere nelle mani  dell’esercito russo.

 Un’agonia più crudele, in ossequio alla spietatezza di ogni guerra,  spettò ai prigionieri tedeschi, poiché essi a marce forzate, morirono in decine di migliaia prima di giungere nei campi di prigionia in Siberia e di essi solo uno su 10 potè fare ritorno  a fine anni 50, a oltre dieci anni dalla fine della guerra. Un prezzo ritenuto ancora troppo esiguo per l’Unione Sovietica che aveva pagato con 23 milioni di morti ,  quella vittoria  sul nazifascismo che domani 9 maggio 2022  la Russia di Putin festeggerà, sulla Piazza Rossa. Le spoglie dei  40 mila soldati russi caduti in quella battaglia riposano nel cimitero di Praga e sul petto dei veterani ancora viventi, che domani sfileranno dinanzi al Cremlino,  si potrà ammirare la medaglia che fu coniata in loro onore.

 

pagina a cura di Antonio Camuso

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Brindisi 8 maggio 2022

 

 

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