RESISTENZA | GIOVANNI
PESCE
una vita da Gappista |
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Invitiamo ad apporre la firma e/o un commento presso il sito in cui si richiedeva la carica di senatore a vita a Giovanni Pesce |
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ONORE
AL COMPAGNO GIOVANNI PESCE "VISONE"!
Onore a tutti i combattenti per la libertà! Milano 30/07/07 Il compagno Giovanni Pesce lascia la nostra generazione orfana di un uomo che è stato la memoria vivente della lotta antifascista della Resistenza. Nei suoi libri-testimonianza che nella nostra gioventù abbiamo avidamente letto , si ritrovano le sue battaglie e quelle degli uomini che come lui non ebbero paura di mettere in gioco la loro vita per il nostro avvenire e quello dei nostri figli. Da essi, negli anni più bui della prima repubblica, in cui si respirava l'aria cupa della restaurazione, del colpo di stato, del fascismo strisciante abbiamo trovato la certezza della necessità di continuare il cammino partigiano. la resistenza non è terminata il 25 aprile 45! La Resistenza vive ogni giorno in tutte le lotte sociali contro lo sfruttamento , la precarietà, l'emarginazione, nella vigilanza antifascista e nella lotta contro il militarismo guerrafondaio, nell'antirazzismo. Essa purtroppo ha lasciato e continua a lasciare un percorso costellato da tanti, troppi nuovi-partigiani caduti ( un termine tante volte urlato negli anni 70 con le lacrime agli occhi, nei funerali di tanti nostri giovani compagni). E' compito nostro, proseguendo l'opera di Pesce, di ricordarli tutti, i loro sogni, le loro speranze, perchè sono anche le nostre.Senza di esse non vi sarebbe che la certezza del buio della follia capitalista e del suo baratro autodistruttivo . Vogliamo citare un passaggio di un libro" Quando cessarono gli spari " di Giovanni Pesce edito da Feltrinelli proprio in quel formidabile anno 1977. E' nell'ultima pagina che leggiamo. "- Sono uomini come questi i veri vincitori. Son partiti da lontano, quando i tempi bui permettevano solo la cospirazione più chiusa. Non hanno mai dubitato, nè vacillato, perchè hanno avuto fiducia in noi giovani, perchè hanno saputo insegnarci dov'era il nemico, dov'era l'amico...e ci hanno accompagnato con la loro fede sulla giusta strada. Una strada che Gramsci aveva indicato quando ai giudici del tribunale speciale fascista che lo condannavano disse: "Voi porterete l'italia alla rovina; spetterà a noi comunisti di salvarla". A cura del collettivo redazionale dell'Archivio storico Benedetto Petrone PER RITORNARE ALLA OPEN AREA DI PUGLIANTAGONISTA CLICCA SU
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