12 MAGGIO 1977
Giorgiana Masi assassinata !
Soccorso Rosso in
carcere!
dal numero di “Rossi fiori di
marzo/7 la breve ricostruzione che oggi facciamo, con la lettura
di Lotta Continua di quei giorni, ma anche la preziosa testimonianza
di chi tra di noi, del collettivo redazionale, era lì a Piazza Navona e
a Ponte Garibaldi quel giorno, che subì le cariche inaudite e sentì quei
colpi che uccisero Giorgiana.
NON SPARATE SUL PIANISTA!
Alle 17.00 tra i 2000 compagni, radicali, giovani socialisti e
femministe , sfrattatati da Piazza Navona a colpi di manganello e calci
di fucile, vi è anche il pianista che avrebbe dovuto suonare al
concerto: indossa un cartello emblematico su quel giorno: NON SPARATE
SUL PIANISTA!
Invece si sparerà su tutto e di tutto e contro tutti.
Si picchiano i parlamentari della nuova sinistra e radicali come Mimmo
Pinto, Mellini, Gorla, Sivio Corvisieri , ma si spara anche sui turisti
che affollano largo Argentina in quel caldo giorno di maggio e si
prosegue la caccia all’uomo nelle strade del Ghetto ebraico.
Possiamo testimoniare il fondersi della rabbia dei compagni con la
solidarietà inaspettata degli abitanti e dei negozianti del Ghetto,
incazzati per la violenza della polizia contro manifestanti inermi.
Chi c’era, di noi, vi potrà raccontare come , dalle finestre delle
case e dai balconi , gli abitanti del quartiere segnalino ai
manifestanti la situazione delle forze della repressione, aprano le
porte delle case e nascondano dietro le saracinesche abbassate centinaia
di compagni rimasti isolati.
“- Bum-Bum!”- è il rumore che fanno i calci di fucile contro le
saracinesche mentre all’interno in un silenzio irreale ci si guarda
preoccupati, giovani autonomi, femministe , indiani metropolitani e
negozianti di religione ebraica. Poi …quando non si sente più nulla ,
le saracinesche si alzano per rispuntare fuori, in un gioco che si
ripeterà per ore quel 12 Maggio”-
Sembra quasi un gioco, che purtroppo si coprirà del sangue della
giovanissima compagna Giorgiana Masi, 19 anni ma anche di tanti altri
ragazzi feriti, con teste ed occhi devastati dai lacrimogeni sparati
raso terra e rimbalzanti come missili sull’asfalto.
E’ la ricerca del morto a tutti i costi ed i corpi speciali , quelli che
girano con tascapane e fazzoletto sul volto e jeans tra i manifestanti
,per provocare, faranno la loro parte.
Sarà il Messaggero in una serie di foto eccezionali che metterà alle
spalle al muro Cossiga difeso a spada tratta fino all’ultimo dal PCI,
che, proprio da quegli agenti coi capelli lunghi partono i colpi fatali
che uccideranno Giorgiana.
A Bologna il 16 maggio i compagni per poter ricordare Giorgiana saranno
costretti ad inventarsi una lunga fila indiana dall’università per
raggiungere Piazza Maggiore dove di fronte a 10.000 compagni vi sono
1000 del servizio d’ordine del PCI chiamati a (sic!) difendere i muri di
Palazzo d’Accursio
Cronache lontane ma troppo simili ad altre più recenti, quelle di
Genova del 2001, della morte di Carlo Giuliani e delle tante cacce
all’uomo contro donne e anziani inermi dai corpi scelti delle forze
antisommossa , compresi i baschi verdi della Gdf in tute da Robocop.