ARCHIVO STORICO BENEDETTO PETRONE

Ylenia

una poesia di Donato Muci

Vorrei immaginare le nostre lacrime scendere lentamente dal tuo viso, sulle tue morbide guance, affinché la cruda tristezza di questo dolore possa sembrare più bella e più dolce con la tua grazia, il ruvido ghiaccio dell’angoscia possa sembrare più caldo e delicato sciogliendosi sotto i tuoi occhi. Vorrei immaginare le tue labbra leggere queste stesse parole, le tue mani muovere il vento delle voci, per asciugare il pianto e riempire il vuoto dei tuoi gesti armoniosi.

Se un dono del cielo può essere acqua alle radici, lume per la casa, vita per il frutto, come la tua vita ci ha mostrato, allora oggi nevica su noi che proviamo a stringerti ancora, ma ci sciogliamo soltanto in pianto, senza che purtroppo ci rimanga neppure da tenerti la mano. Nel cielo è piombata la notte e la luna si volta ai nostri piccoli grandi dolori mortali, si scosta ammirando il cielo, lasciando spazio al passaggio di una fulgida stella andata via troppo presto.

Sorriso di violino, voce di flauto e un pizzico d’arpa sugli occhi, dalla tenue ninna nanna al tamburo della giovinezza, donna e bambina, principessa cenerentola, carezza che volge in sospiro, Ylenia è musica. Niente applausi, ogni bella canzone ha una fine che sconfina nei pensieri. E così continuiamo a cantare la tua voce dentro di noi, incapaci di dimenticare, incapaci di abbassare nei nostri cuori lo spirito grazioso della tua gentile armonia.

 Donato Muci                                                           MATINO