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Sabato 22 dicembre per le strade di Taranto  è stato distribuito questo volantino:


                                GENOVA 2001:
« La più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale. »
Amnesty international


Nel moderno medioevo, ad essere condannati, sono le idee, il diritto al dissenso, la voglia di non omologazione.
Non si è mai troppo ripetitivi, quando si afferma che esiste una sproporzione di trattamento fra chi commette un omicidio e chi ruba in nome del profitto e chi invece, commette “reati” legati alla protesta contro le ingiustizie che ogni giorno governo e istituzioni fanno pesare sulle teste dei cittadini; una sproporzione che si accentua ancor di più quando a fronteggiarsi sono comuni cittadini che devono difendersi dalla brutalità delle violente cariche delle forze dell’ordine: per la morte di carlo giuliani non esiste un colpevole, ma per 25 manifestanti la musica cambia, come se 25 persone, veramente potessero essere capaci di devastare una città


Venerdi 14 dicembre è stata emessa la sentenza per questi 25 manifestanti coinvolti nelle cariche delle forze dell’ordine durante il G-8 a Genova nel 2001.


Una sola assoluzione e condanne che vanno dai 5 mesi agli 11 anni.
In questo processo sono state condannate le idee, il diritto al dissenso contro le politiche insane dei potenti della terra e la legittima difesa contro chi, protetto da una divisa, può invece massacrare e uccidere.
Sull’asfalto, in quei giorni, sono rimasti i corpi di centinaia di manifestanti feriti brutalmente dalle forze dell’ordine, e vi è rimasto, senza vita, il corpo di carlo giuliani, un giovane prima ucciso e poi oltraggiato.


Queste condanne seguono quelle per gli antifascisti di milano e torino, mentre a gennaio si assisterà alla conclusione del processo farsa al sud ribelle a Cosenza, mentre prosegue quello altrettanto farsa per associazione sovversiva a Taranto, contro chi ha combattuto il sistema mafioso e malaffaristico di questa città, intanto si apre una inchiesta sullo slai cobas per il sindacato di classe e si licenziano e perseguitano i sindacalisti dei sindacati di base, si uccidono i lavoratori sui posti di lavoro.


Ma contemporaneamente, la signora Di Bello e “l’onorevole” Tucci, che hanno distrutto l’economia di Taranto ma non ancora la dignità dei tarantini, vanno in giro impunemente, il poliziotto che ha assassinato il giovane tifoso è stato messo in ferie, i capi che hanno organizzato e ordinato la “macelleria messicana”:Bolzaneto-Diaz, vengono promossi a più alte cariche, i dirigenti della Tyssen Krupp, sono tanto vivi quanto liberi, da permettersi di poter andare ai funerali degli operai.


Forse qualcuno pensa che così facendo, reprimendo reprimendo, si possa tappare la bocca a chi lotta, e forse invece non sa, che ad un certo punto la pazienza finisce.
Solo la mobilitazione di larghe masse autorganizzate, può impedire la deriva autoritaria e securitaria.

TARANTO 22 12 07

ASSOCIAZIONE EZKERRA, SINISTRA CRITICA, CONFEDERAZIONE COBAS, SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE, COMITATO DI QUARTIERE PAOLO VI