OPEN AREA PUGLIANTAGONISTA |
LA PROCURA DI POTENZA CONTRO I "SOVVERSIVI" CHE SI ANNIDANO NEL MIRACOLO INDUSTRIALE DEL SUD. LA FIAT DI MELFI E L'ILVA DI TARANTO!
COMUNICATO PROLETARI COMUNISTI
COMUNICATI DI SOLIDARIETA:
COBAS-CONFEDERAZIONE NAZIONALE
COMUNICATO DELLA REDAZIONE DI PUGLIANTAGONISTA 17/10/07
AI PRESUNTI SOVVERSIVI REI DI AVER LOTTATO CONTRO PADRONI DI INDUSTRIE IN CUI LA MORTE SUL POSTO DI LAVORO E' UNA PROSPETTIVA CERTA , GIUNGE LA SOLIDARIETA' DELLA REDAZIONE DI PUGLIANTAGONISTA
DA PANORAMA.IT 16/10/07
articolo di Giacomo Amadori
Terrorismo- il sindacato Slai cobas sotto inchiesta
La procura di Potenza ha messo sotto inchiesta un’intera organizzazione: lo Slai cobas per il sindacato di classe. L’accusa del pm Francesco Basentini è di associazione eversiva e propaganda sovversiva. Gli indagati, a quanto risulta a Panorama.it, sarebbero 22 e la Digos lucana ha effettuato una trentina di perquisizioni a Milano, Venezia, Bergamo, Ravenna, Taranto e Palermo.
L’inchiesta parte nel 2005 da Melfi (Potenza) e si allarga a livello nazionale dopo un rapporto investigativo della questura di Potenza del marzo 2006. La «propaganda terroristica» sarebbe avvenuta in particolare nelle fabbriche Fiat di Melfi e all’Ilva di Taranto. Tra gli indagati non ci sono solo militanti dello Slai, ma anche personaggi attivi nel Cub (Confederazione unitaria di base) e del Circolo operaio di Lavello (Potenza). In comune hanno i rapporti con i compagni di Melfi, da cui, per competenza territoriale della procura, è partita l’indagine.
Paolo Dorigo, accusato in passato di un attacco incendiario alla base militare di Aviano (Prodenone) e leader dello Slai, particolarmente attivo a Marghera (Venezia), dice: «È la prima volta che viene messo sotto inchiesta un intero sindacato per un’attività che facciamo alla luce del sole. Hanno sequestrato i volantini che distribuiamo tutti i giorni. Avevano paura della nostra manifestazione nazionale del 26 ottobre». Ai militanti sono stati sequestrati una trentina di computer.
A Milano sono stati perquisiti un infermiere, un’insegnante e un impiegato all’ufficio protocollo della Regione Lombardia, personaggio molto noto negli ambienti dell’estrema sinistra e autore di libri e riviste di argomento politico.