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SANDONACI E LA STRAGE DI CONTADINI DI CINQUANT’ANNI FA
Questa sera 21 dicembre 2007 si è conclusa con grande soddisfazione degli organizzatori la tre giorni di dibattiti, mostre, videoproiezioni che si sono susseguiti preso l’aula consiliare di san donaci a cura dell’Arci territoriale della stessa cittadina nella ricorrenza del cinquantesimo che vide coinvolti gli abitanti del paese della provincia di Brindisi nei tragici fatti del settembre del 57.
In questa serata conclusiva, che ha visto la presenza del professor Liuzzi dell’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e un intervento scritto del consigliere RAI Sandro Curzi , poiché impossibilitato a presenziare, ma che ha avuto un forte momento di partecipazione con la testimonianza diretta di coloro che , allora giovanissimi, furono direttamente coinvolti in una protesta popolare trasformatasi in una scena di caccia grossa, da parte della polizia di Tambroni, contro una folla inerme.
Abbiamo così potuto rivivere l’esasperazione di uomini e donne, contro gli speculatori e i grossisti dell’uva, che in quel tragico settembre del 1957 cercarono di opporsi, con simbolici blocchi stradali fatti di pietre e qualche asse di legno, all’arrivo dei camion di polizia e carabinieri inviati da Brindisi. Poi, il criminale tiro a segno contro i manifestanti a colpi di mitra che fece tre morti e qualche decina di feriti da armi da fuoco mentre per il paese si scatenava la caccia al manifestante.
Tra coloro che questa sera hanno testimoniato direttamente vi è stato anche uno dei feriti di allora che ebbe la sfortuna di esser arrestato in ospedale e trasportato, ferito, direttamente in carcere.
La narrazione si è dipanata con tanto realismo che anche noi, ad un certo punto, ci siam ritrovati a percepire il sibilare dei proiettili sulle nostre teste, l’angoscia di vederci morire praticamente addosso quello che pochi minuti prima era stato un un tuo giovane compagno di giochi infantili, del vicino di casa o del fratello, tutti comunque proletari di un SUD alla ricerca di un riscatto che si sperava fosse un diritto sancito dalla Costituzione repubblicana.
Un sud che per non proseguire nella scia di queste stragi qualche anno dopo si mise in movimento verso il Nord . mandando i propri figli, quelli che nel 57 erano in piazza a rivendicare il diritto di far vivere dignitosamente la millenaria società contadina , ad alimentare la locomotiva industriale ed economica del Nord Italia e l’inizio della illusoria civiltà consumistica, primo passo per l’affermazione della “globalizzazione”.
L’augurio di tutti è stato che iniziative come quella di San Donaci siano estese al resto della provincia di Brindisi facendo partecipi le strutture scolastiche affinché promuovano presso le giovani generazioni processi di recupero, studio e valorizzazione della memoria storica del territorio attraverso la testimonianza diretta.
LA REDAZIONE
ARCHIVIO STORICO BENEDETTO PETRONE
BRINDISI 21 DICEMBRE 2007