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DORIANA GORACCI: PERCHE' IO A GAZA , A
NATALE, CI SARO'...NONOSTANTE TUTTO!
RICEVIAMO
E PUBBLICHIAMO CON PIACERE dalla compagna Doriana(consigliando
di visitare il sito http://www.reset-italia.net/2009/12/22/per-questo-io-ci-saro-a-gaza/
Quanto sto per scrivere parte da una lettera privata che
mi scrisse un amico, Zag,
il 4 dicembre 2009, quando si prendeva la briga di dire le sue
ragioni dell’assenza dalla Piazza Viola a Roma il 5
dicembre Per
questo io non ci sarò: “Ne approfitto Do, per salutarti e
farti gli auguri di passare queste scorcio di festività con
famiglia o amici in serenità ( la felicità non ci appartiene e
non ci interessa) . Devo scappare perchè invitato in
Palestina a preparare il Natale ai piccoli palestinesi. Non so
cosa farò, ne quanto tempo starò via. Mi raccomando di
tenere il presidio sulla rete. E continua a raccontare e a
parlarci. Ti leggerò comunque al mio ritorno, non credo in quella
terra disastrata se potrò.Zag”
Io come potete immaginare rimango in Italia ma l’invito di
questo amico di Rete lo prendo alla lettera. Intanto vengo a
sapere che il 17 dicembre si è svolta una conferenza
stampa sugli effetti dei ventidue giorni di bombardamenti israeliani
contro la Striscia di Gaza (Operazione Piombo Fuso) e di precedenti
aggressioni. Hanno partecipato scienziati del New Weapons Research
Group (Nwrc), una commissione indipendente con base in Italia, che
studia l’impiego delle armi non convenzionali e i loro effetti di
medio periodo sui residenti delle aree in cui vengono utilizzate. Il
gruppo di lavoro del Nwrc ha rilevato la forte presenza di tungsteno,
mercurio e molibdeno in 4 crateri provocati dai bombardamenti del
luglio 2006 e del gennaio 2009. I bombardamenti israeliani a Gaza del
2006 e del 2009 hanno lasciato un suolo contaminato, con forti
concentrazioni di metalli tossici, che possono provocare nella
popolazione tumori, problemi di fertilità e gravi effetti sui nuovi
nati, come malformazioni e patologie di origine genetica. I risultati
delle analisi sono stati presentati ieri durante una conferenza
stampa, cui hanno preso parte, in video-conferenza, anche
rappresentanti delle autorità sanitarie di Gaza…”.
Alla GAZA
FREEDOM MARCH (leggo anche questa notizia)”
140 italiani forzeranno il blocco della Striscia di Gaza’: “Più
di 1500 attivisti da tutto il mondo raggiungeranno la Striscia di Gaza
a un anno dall’operazione militare israeliana “Piombo
Fuso”, che ha provocato più di 1400 vittime tra la società civile
palestinese e migliaia di feriti, con l’obiettivo di lanciare un
messaggio all’opinione pubblica e alla politica internazionali sulla
situazione insostenibile in cui vive la popolazione palestinese,
determinata dalle politiche dell’occupazione israeliana e da un
embargo, attuato da Israele con il consenso dei governi occidentali,
che limita la possibilità di sopravvivenza di un milione e mezzo di
palestinesi della Striscia di Gaza. Il Forum Palestina, che parteciperà
alla marcia con più di 80 attivisti insieme alla delegazione di
Action for Peace, consegnerà la seconda tranche di fondi raccolti in
Italia per l’ospedale Al Awda di Jabalya, per l’acquisto di una
TAC. “Vogliamo rompere questo assedio – ha affermato il Forum
Palestina – per offrire concretamente il nostro sostegno politico
non solo alla popolazione di Gaza, ma alla lotta e alla resistenza di
tutto il popolo palestinese contro l’occupazione. Per questo
parteciperemo alla manifestazione che il 31 dicembre raggiungerà, dal
nord di Gaza City, il valico di Eretz, con la promessa di proseguire
in questo impegno politico – ha concluso il Forum Palestina –
anche nel nostro paese, che è il primo alleato di Israele in
Europa”.
Ma che
avrà di così bello Gaza?
E comincio a scavare da certe
Bocche Scucite, dal loro editoriale del 15 dicembre N.19:
“...il
Patriarca di Gerusalemme, vogliamo per Natale… entrare a Gaza.
“Venite tutti a fare con me Natale a Gaza -scrive il Patriarca
Twal- perché siamo stanchi di questa situazione, stanchi anche di noi
stessi”.E fa memoria del massacro come faremo da centinaia città
italiane domenica prossima, perchè a un anno da quegli “interminabili
giorni di guerra che hanno insanguinato la Striscia lo scorso Natale,
purtroppo, non è certo migliorata la vita della gente di Gaza! Un
enorme numero di vittime, tra cui centinaia di bambini, la distruzione
di case e città, hanno trasformato la festa della vita nascente nel
lutto di tanta desolazione e morte”. E dopo un anno ci proviamo
ancora. Ostinati di fronte a questa gigantesca prigione in cui nelle
prossime settimane cercheranno di entrare più di mille pacifisti da
ogni parte del mondo, proprio all’inizio di un nuovo anno che è
difficile sperare sia decisivo per il processo di pace. Israele
infatti fa come sempre tutto il possibile per allontanare ogni
possibilità di pace: nessuna scandalizzata protesta da parte della
comunità internazionale ha accolto l’irricevibile decisione di
Netanyauh di sospendere per 10 mesi alcuni dei centinaia di cantieri
di nuovi insediamenti, ridicolo “gesto di buona volontà” di cui
forse nessuno ha informato Obama, impegnato a ricevere il Nobel per la
pace… Lo stato d’Israele in realtà sta pericolosamente scivolando
sulla china del fondamentalismo: mentre la città di Gerusalemme
-ovest e anche est- è nelle mani dei più ultra-nazionalisti ebrei
ortodossi, alla Knesset si discute della possibilità di rendere la
Torah della Bibbia… legge di Stato! E ancora, Israele non abbassa il
livello della violenza, anzi, in questi giorni ha arrestato il leader
della protesta nonviolenta di Bil’in Abdallah Abu Rahmah. È
per di più gravissimo questo attacco al movimento di resistenza
nonviolenta perché Abdallah è stato arrestato a Ramallah, dove i
soldati israeliani non dovrebbero entrare. Non fa ben sperare, di
conseguenza, la strategia dell’Egitto che, smentendo il mito
della sua innata solidarietà verso i “fratelli palestinesi”,
vuole imitare la riuscitissima “impresa” del muro di
apartheid israeliano costruendone una sotterranea, d’acciaio lungo
il confine con Gaza. Il Cairo nega tale ipotesi ma intanto stanno
installando sensori di ultima generazione per individuare i tunnel e
colpire così l’unico varco per un popolo affamato di tutto.
D’altra parte l’Europa sembra sempre più faticosamente
contribuire alla pace, visto che in questi giorni, dopo tanta attesa,
è stata finalmente approvata la dichiarazione dei ministri degli
esteri UE che avrebbe dovuto riconoscere Gerusalemme come città dei
due popoli e appena possibile capitale dei due stati. Purtroppo però
(anche stavolta per “merito” dell’Italia!) la risoluzione è
stata totalmente annacquata, con l’esultanza del ministro Frattini
(“è meglio non interferire”) e della parlamentare Fiamma
Nirenstein (“Una città, due capitali? Ma così si riconosce lo
Stato palestinese prima del tempo e si scatena la guerra” Il
Giornale). Praticamente ogni giorno c’è una pessima notizia per la
gabbia palestinese… E proprio per questo ci proviamo ancora a
rompere l’assedio. E anche solo per merito del logo di CHRISTMAS IN
GAZA, 20 dicembre, 100 città per la pace, ormai siamo in migliaia a
sapere che anche dall’incubo di una stretta chiusura di oppressione
potrà nascere la stella del Natale. “Ci vorrebbero tutti schiavi
nella gabbia di Gaza, ma tra la schiavitù e la morte non abbiamo
dubbi su cosa scegliere. Gaza still living!”.
C’è poi un libro “Un parroco all’inferno” , è il
parroco di Gaza Manuel Musallam che racconta il massacro
dell’operazione militare israeliana “Piombo fuso” e un video che
lo accompagna, di una “terroristica” casa editrice: le
Edizioni Paoline.
Qualcuno reclama le cifre? Su wikipedia si scrive: “Il
bilancio dei morti sul lato israeliano è di 10 militari più 3
civili. Sul lato palestinese, le cifre sono ancora molto discordanti:
le fonti israeliane parlano di 500-600 morti, mentre secondo
quelle palestinesi i morti al 18 gennaio sono 1305 (417 bambini, 120
donne, 120 anziani, 14 soccorritori, 4 giornalisti e 5 stranieri) e i
feriti 5450.
Ma forse è il caso anche di
ascoltare quei pochi, e ancor più per questo, coraggiosi
Shministim, che significa giovani liceali obiettori totali, ebrei.
Scrissi in passato, chiedendomi e chiedendo di certa
insalata al prezzemolo per la signora Tzipi Livni : “…tento
allora di inviarle una lettera con ricetta inclusa, in attesa delle
sue, percorrendo alcune fasi della preparazione culinario- israeliana,
al femminile s’intende ed internazionale…offro un’insalata al
prezzemolo alla signora Tzipi Livni, dal nome ahimè un po’
compromesso data l’origine libanese, “Taboule”, compresa
la ricetta . Ingredienti: parecchio prezzemolo menta bulghur
(grano essiccato e triturato) cipollotto pomodoro sale succo di limone
olio. Rimane il prezzo, Il
prezzo del prezzemolo s’intende, come ce lo racconta Vittorio
Arrigoni”. Ma Vik,
Vittorio Arrigoni che lo scorso dicembre condivideva a Gaza il
fuoco dei cecchini israeliani su contadini giornalisti e pacifisti
internazionali e ci spiegava che non c’era neanche il diritto di
cogliere il prezzemolo…oggi in Italia racconta altre cose sulla
suddetta signora: “Per l’ ex serial killer del Mossad, Tzipi Livni,
figlia di un terrorista dell’Irgun, e ministro degli esteri del
governo Olmert responsabile del massacro di Gaza, niente shopping
londinese e strenne natalizia in Oxford road quest’anno.Inseguita da
un mandato di arresto spiccato da una Corte Britannica per i suoi
crimini di guerra, ha dovuto annullare la visita in UK. Secondo una
legge del 1988 le corti di Inghilterra e Galles hanno giurisdizione
universale in materia di crimini di guerra, quindi la Livni avrebbe
rischiato seriamente l’arresto. Ma all’ultimo minuto ha cancellato
la visita e a quel punto il mandato di cattura è stato ritirato. Non
è la prima volta che un alto rappresentante del governo israeliano
rischia grosso in Gran Bretagna. Il settembre scorso era stato chiesto
l’arresto per il ministro della Difesa Ehud Barak, intervenuto alla
conferenza laburista di Brighton e sfuggito al fermo sono perché era
in visita ufficiale (quindi dotato di immunità, secondo la legge).
Nel 2005 stava per finire nelle maglie della giustizia di Londra
l’ex generale Doron Almog. Ma era stato avvertito in tempo ed era
rimasto sul suo aereo a Heathrow per alcune ore, finché non aveva
ottenuto il permesso di ripartire. Ci auguriamo che questo sia
l’esempio da seguire. Se un giudice per ogni stato europeo spiccasse
un mandato di cattura alla vigilia di ogni visita di stato, i leaders
sionisti d’Israele cesserebbero in toto di viaggiare. Reclusi di
fatto dentro casa, magari potrebbero vagamente percepire cosa
significa sopravvivere in una prigione a cielo aperto come Gaza, certo
con in più tutti i comfort del colonialista.Restiamo Umani
MA,
c’è un MA grande e alto come un Muro, appena arrivato:Il
governo egiziano vuole impedire l’entrata a Gaza della Freedom
March. A tutti i partecipanti italiani alla Gaza Freedom
March. A tutti i compagni e gli amici del movimento di solidarietà
con il popolo palestinese. Ho ricevuto dalla nostra ambasciata al
Cairo la comunicazione che il governo egiziano, dopo aver convocato
gli ambasciatori delle 42 nazioni cui appartengono i volontari della
Gaza Freedom March, li ha avvertiti che la Marcia non è autorizzata.
Di conseguenza, pur non potendo impedire l’arrivo in Egitto di
cittadini stranieri, impedirà ogni violazione delle leggi e della
sicurezza del Paese, se necessario anche procedendo ad arresti. La
nostra ambasciata non ha potuto che prendere atto delle dichiarazioni
egiziane, non potendo agire autonomamente, in quanto la dimensione del
problema va molto oltre i rapporti bilaterali italo-egiziani. Di
seguito, trovate la traduzione del comunicato emesso, a nome di tutte
le organizzazioni della GFM, dal Comitato organizzatore e un testo
suggerito da inviare via mail/fax/tel. alle ambasciate egiziane. La
mail dell’ambasciata in Italia è ambegitto@yahoo.com
. Gaza Freedom March
Concludo come molti mesi fa: “Certa che nessuno avrà
tempo per queste Storie di Cucina, ma tentare è una strada, saluto
e resto in attesa delle nuove ricette, le News come si dice in
inglese…”.
E gli auguri…siccome mi piace stare in direzione
“ostinata e contraria” li dico con Ederlezi,celebre
canzone popolare per la Primavera e ve la propongo nella
versione di Daniele Sepe: oggi primo giorno d’
Inverno.
Doriana Goracci
“Tu puoi scrivere di me nella storia,
con le tue bugie amare e contorte.
Puoi calpestarmi nel fango
ma io, come la polvere, mi solleverò…”
Maya
Angelou da And Still I Rise
22 dicembre 2009
RICEVIAMO
E PUBBLICHIAMO IN LINGUA INGLESE QUESTO APPELLO DA OPERATORI UMANITARI
CHE PARLANO DI UN ILLEGALE SEQUESTRO DI NAVE DI PACIFISTI CON AIUTI
UMANITARI PER LA POPOLAZIONE DI GAZA
in
fondo alla pagina vi è un comunicato in italiano inviatoci
attraverso Francesco Caruso
From: Ramzi Kysia
To: gazafriends@lists.riseup.net
Sent: Tuesday, June 30, 2009 4:24 PM
Subject: [GazaFriends] ISRAEL ATTACKS JUSTICE BOAT; KIDNAPS HUMAN
RIGHTS WORKERS
FOR IMMEDIATE RELEASE
30 June 2009
ISRAEL ATTACKS JUSTICE BOAT; KIDNAPS HUMAN RIGHTS WORKERS; CONFISCATES
MEDICINE, TOYS AND OLIVE TREES
For more information contact:
Greta Berlin (English)
tel: +357 99 081 767 / friends@freegaza.org
Caoimhe Butterly (Arabic/English/Spanish):
tel: +357 99 077 820 / sahara78@hotmail.co.uk
www.FreeGaza.org
[23 miles off the coast of Gaza, 15:30pm] -
Today Israeli Occupation Forces attacked and boarded the Free Gaza
Movement boat, the SPIRIT OF HUMANITY, abducting 21 human rights
workers from 11 countries, including Noble laureate Mairead Maguire
and former U.S. Congresswoman Cynthia McKinney (see below for a
complete list of passengers). The passengers and crew are being
forcibly dragged toward Israel.
"This is an outrageous violation of international law against us.
Our boat was not in Israeli waters, and we were on a human rights
mission to the Gaza Strip," said Cynthia McKinney, a former U.S.
Congresswoman and presidential candidate. "President Obama just
told Israel to let in humanitarian and reconstruction supplies, and
that's exactly what we tried to do. We're asking the international
community to demand our release so we can resume our journey."
According to an International Committee of the Red Cross report
released yesterday, the Palestinians living in Gaza are "trapped
in despair." Thousands of Gazans whose homes were destroyed
earlier during Israel's December/January massacre are still without
shelter despite pledges of almost $4.5 billion in aid, because Israel
refuses to allow cement and other building material into the Gaza
Strip. The report also notes that hospitals are struggling to meet the
needs of their patients due to Israel's disruption of medical supplies.
"The aid we were carrying is a symbol of hope for the people of
Gaza, hope that the sea route would open for them, and they would be
able to transport their own materials to begin to reconstruct the
schools, hospitals and thousands of homes destroyed during the
onslaught of "Cast Lead". Our mission is a gesture to the
people of Gaza that we stand by them and that they are not alone"
said fellow passenger Mairead Maguire, winner of a Noble Peace Prize
for her work in Northern Ireland.
Just before being kidnapped by Israel, Huwaida Arraf, Free Gaza
Movement chairperson and delegation co-coordinator on this voyage,
stated that: "No one could possibly believe that our small boat
constitutes any sort of threat to Israel. We carry medical and
reconstruction supplies, and children's toys. Our passengers include a
Nobel peace prize laureate and a former U.S. congressperson. Our boat
was searched and received a security clearance by Cypriot Port
Authorities before we departed, and at no time did we ever approach
Israeli waters."
Arraf continued, "Israel's deliberate and premeditated attack on
our unarmed boat is a clear violation of international law and we
demand our immediate and unconditional release."
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WHAT YOU CAN DO!
CONTACT the Israeli Ministry of Justice
tel: +972 2646 6666 or +972 2646 6340
fax: +972 2646 6357
CONTACT the Israeli Ministry of Foreign Affairs
tel: +972 2530 3111
fax: +972 2530 3367
CONTACT Mark Regev in the Prime Minister's office at:
tel: +972 5 0620 3264 or +972 2670 5354
mark.regev@it.pmo.gov.il
CONTACT the International Committee of the Red Cross to ask for their
assistance in establishing the wellbeing of the kidnapped human rights
workers and help in securing their immediate release!
Red Cross Israel
tel: +972 3524 5286
fax: +972 3527 0370
tel_aviv.tel@icrc.org
Red Cross Switzerland:
tel: +41 22 730 3443
fax: +41 22 734 8280
Red Cross USA:
tel: +1 212 599 6021
fax: +1 212 599 6009
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Kidnapped Passengers from the Spirit of Humanity include:
Khalad Abdelkader, Bahrain
Khalad is an engineer representing the Islamic Charitable Association
of Bahrain.
Othman Abufalah, Jordan
Othman is a world-renowned journalist with al-Jazeera TV.
Khaled Al-Shenoo, Bahrain
Khaled is a lecturer with the University of Bahrain.
Mansour Al-Abi, Yemen
Mansour is a cameraman with Al-Jazeera TV.
Fatima Al-Attawi, Bahrain
Fatima is a relief worker and community activist from Bahrain.
Juhaina Alqaed, Bahrain
Juhaina is a journalist & human rights activist.
Huwaida Arraf, US
Huwaida is the Chair of the Free Gaza Movement and delegation
co-coordinator for this voyage.
Ishmahil Blagrove, UK
Ishmahil is a Jamaican-born journalist, documentary film maker and
founder of the Rice & Peas film production company. His
documentaries focus on international struggles for social justice.
Kaltham Ghloom, Bahrain
Kaltham is a community activist.
Derek Graham, Ireland
Derek Graham is an electrician, Free Gaza organizer, and first mate
aboard the Spirit of Humanity.
Alex Harrison, UK
Alex is a solidarity worker from Britain. She is traveling to Gaza to
do long-term human rights monitoring.
Denis Healey, UK
Denis is Captain of the Spirit of Humanity. This will be his fifth
voyage to Gaza.
Fathi Jaouadi, UK
Fathi is a British journalist, Free Gaza organizer, and delegation
co-coordinator for this voyage.
Mairead Maguire, Ireland
Mairead is a Nobel laureate and renowned peace activist.
Lubna Masarwa, Palestine/Israel
Lubna is a Palestinian human rights activist and Free Gaza organizer.
Theresa McDermott, Scotland
Theresa is a solidarity worker from Scotland. She is traveling to Gaza
to do long-term human rights monitoring.
Cynthia McKinney, US
Cynthia McKinney is an outspoken advocate for human rights and social
justice issues, as well as a former U.S. congressperson and
presidential candidate.
Adnan Mormesh, UK
Adnan is a solidarity worker from Britain. He is traveling to Gaza to
do long-term human rights monitoring.
Adam Qvist, Denmark
Adam is a solidarity worker from Denmark. He is traveling to Gaza to
do human rights monitoring.
Adam Shapiro, US
Adam is an American documentary film maker and human rights activist.
Kathy Sheetz, US
Kathy is a nurse and film maker, traveling to Gaza to do human rights
monitoring.
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Jewish Peace News editors:
Joel Beinin
Racheli Gai
Rela Mazali
Sarah Anne Minkin
Judith Norman
Lincoln Z. Shlensky
Rebecca Vilkomerson
Alistair Welchman
COMUNICATO URGENTE
30 Giugno 2009
Per maggiori informazioni contattare:
Greta Berlin (English)
tel: +357 99 081 767 / friends@freegaza.org
[a 23 miglia dalla costa di Gaza, ore 15:30pm] - Oggi le Forze di
Occupazione Israeliane hanno attaccato e abbordato la barca dell Free
Gaza
Movement , SPIRIT OF HUMANITY, sequestrando 21 attivisti per i diritti
umani da 11 nazioni, incluso il Premio Nobel per la Pace Mairead
Maguire e
la ex Membro del Congresso USA Cynthia McKinney.
I passeggeri e l'equipaggio sono stati tratti forzatamente verso
Israele.
"Questa è una oltraggiosa violazione delle leggi internazionali,
contro di
noi. La nostra barca non si trovava in acque territoriali Israeliane,
e noi
eravamo in missione umanitaria verso la Striscia di Gaza" ha
detto Cynthia
McKinney, ex membro del Congresso USA e candidata alla Presidenza.
"Il
Presidente Obama ha appena detto ad Israel di lasciar passare
materiale
umanitario e per la ricostruzione, e questo era esattamente cosa
cercavamo
di fare. Chiediamo alla comunità internazionale di chiedere il nostro
rilascio così possiamo continuare il nostro viaggio."
In base al rapporto diffuso ieri dal Comitato della Croce Rossa
Internazionale, i Palestinesi che vivono a Gaza sono in una
"trappola
disperata". Migliaia di abitanti di Gaza, le cui case furono
distrutte
durante il massacro perpretato da Israele lo scorso dicembre/gennaio,
sono
ancora senza tetto nonostante la promessa di almeno 4.5 miliardi di
dollari
di aiuti, perchè Israele si rifiuta di far entrare cemento e altro
materiale da costruzione nella Striscia di Gaza. Il rapporto fa notare
anche che gli ospedali stanno disperatamente cercando di affrontare le
richieste dei loro pazienti a causa della distruzione del materiale
sanitario da parte di Israele.
"Gli aiuti che stavamo trasportando sono un simbolo della
speranza della
popolazione di Gaza, speranza che la rotta marina possa riaprirsi per
loro,
e che siano in grado di trasportare da soli il materiale per iniziare
a
ricostruire le scuole, gli ospedali e migliaia di case distrutte
durante
l'offensiva "Piombo Fuso" La nostra missione è gesto verso
la popolazione
di Gaza a dimostrare che siamo loro vicini e che non sono soli"
ha
affermato Mairead Maguire, vincitrice del Premio Nobel per la Pace per
il
suo lavoro in Irlanda del Nord.
Poco prima di essere rapiti da Israle, Huwaida Arraf, Presidente del
Free
Gaza Movemente coordinatrice della delegazione di questo viaggio, ha
dichiarato che : "Non è possibile ritenere che la nostra piccola
imbarcazione possa costituire qualsiasi tipo di minaccia per Israele.
Trasportiamo materiale sanitario, per la ricostruzione e giocattoli
per
bambini. Tra i nostri passeggeri c'è un Premio Nobel per la Pace e un
ex
membro del Congresso USA. La nostra barca è stata perquisita e
sottoposta a
controlli di sicurezza dalle Autorità Portuali Cipriote prima della
partenza e non ci siamo mai neanche avvicinati alle acque territoriali
israeliane."
Arraf ha continuato: "L'attacco premeditato e deliberato da parte
di
Israele alla nostra barca disarmata è una chiara violazione delle
leggi
internazionali e chiediamo il nostro immediato rilascio senza
condizioni."
COSA POTETE FARE!
CONTATTARE il Ministro della Giustizia
tel: +972 2646 6666 or +972 2646 6340
fax: +972 2646 6357
CONTATTARE il Ministro degli Affari Esteri
tel: +972 2530 3111
fax: +972 2530 3367
CONTATTARE Mark Regev nell'Ufficio del Primo Ministro:
tel: +972 5 0620 3264 or +972 2670 5354
mark.regev@it.pmo.gov.il
CONTATTARE il Comitato della Croce Rossa Internazionale e chiedere
assistenza per stabilire le condizioni di salute dei lavoratori per i
diritti umani rapiti e aiuto per assicurarci che siano rilasciati
immediatamente!
Croce Rossa Israeliana
tel: +972 3524 5286
fax: +972 3527 0370
tel_aviv.tel@icrc.org
Croce Rossa Svizzera:
tel: +41 22 730 3443
fax: +41 22 734 8280
Croce Rossa USA:
tel: +1 212 599 6021
fax: +1 212 599 6009
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COMUNICATO Mercoledì 01 Luglio 2009
13:22 Scritto da Free Gaza Team
Il 30 giugno le Forze di Occupazione Israeliana hanno abbordato
forzatamente la barca Free Gaza, SPIRIT OF HUMANITY, e sequestrato 21
attivisti per i diritti umani e giornalisti mentre si recavano a Gaza
per
trasportare il tanto necessario materiale da ricostruzione e
umanitario.
Tra i sequestrati da Israele è la vincitrice del Premio Nobel per la
Pace,
Mairead Maguire e l'ex membro del Congresso USA, Cynthia McKinney.
Dall'inizio del loro sequstro, decine di migliaia di persone nel mondo
si
sono mobilitate per chiedere il loro rilascio immediato e
incondizionato.
Il Free Movement desidera ringraziare tutti coloro che hanno fatto una
telefonata, hanno inviato un fax o una e-mail, hanno scritto una
lettera,
organizzato una dimostrazione in favore dei nostri 21 amici
imprigionati.
Con rispetto, ma non è abbastanza. Non siamo noi la vicenda. Sin
dalla sua
fondazione, nel 1948, lo Stato di Israele ha regolarmente sequestrato
e
torturato Palestinesi, gettandoli in prigioni dimenticate dove possono
laguire per anni. Ad oggi, più di 11.000 prigionieri politici
Palestinesi,
senza beneficio di processo, alcuni di loro neanche mai condannati -
uomini, donne, bambini - sopportano torture e isolamento nelle
prigioni
Israeliane, campi di prigionia all'aperto, e in luoghi segreti e
oscuri.
Vengono da ogni tipo di categoria sociale : dottori, giornalisti,
parlamentari, lavoratori, combattenti per la resistenza, lavoratori
edili,
studenti e altri. Sono i nostri fratelli e sorelle.
I 21 passeggeri a bordo dello Spirit of Humanity sono stati
imprigionati
illegalmente per il loro lavoro in solidarietà con la Palestina.
Altri
11.000 membri della nostra comune famiglia umana sono già stati
imprigionati per essere semplicemente dei Palestinesi.
L'assedio della Palestina non è semplicemente la chiusura fisica di
Gaza.
L'assedio include i centinaia di checkpoints in Cisgiordania che
separano
famiglie e comunità e mandano in frantumi ogni prospettiva di un
fattibile
stato Palestinese. L'assedio include i milioni di Palestinesi in
Diaspora,
molti dei quali gettati in squallidi campi per rifugiati in Giordania,
Libao e altrove. L'assedio è presente sempre e ovunque in tutti gli
aspetti
della vita Palestinese.
Questo assedio sembra più stretto solo perchè si tratta di
un'ingiustizia
perpetrata ai danni dei 21 internazionali attivisti per la solidarietà
e
noi poniamo un'attenzione maggiore di quanto di solito facciamo nei
confronti di un'ingiustizia molto più grande: quella che già viene
commessa
nei confronti di milioni di Palestinesi.
Noi del Free Gaza Movement imploriamo tutta le persone di cuore
intorno al
mondo, che hanno lavorato così duramente per assicurare il rilascio
dei
nostri amici, di "adottare" un prigioniero Palestinese. Vi
chiediamo di
imparare da questa crisi e portare avanti la causa di un singolo
prigioniero come se fosse la vostra.
Interrompiamo l'assedio! Raggiungiamo la Palestina!
Per maggiori informazioni vi chiediamo gentilmente di visitare il
sito:
http://www.freegaza.org
come pure i seguenti siti di informazioni sui prigionieri:
* http://www.miftah.org/Display.cfm?DocId=7209&CategoryId=4
* http://sumoud.tao.ca/?q=node/view/76
*
http://palestinianprisoners.blogspot.com/2009/04/palestinian-prisoners-famil
ies-protest_27.html
* http://www.btselem.org/english/statistics/Detainees_and_Prisoners.asp
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glocal editrice
http://www.glocaleditrice.it/
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