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CALABRIA
SOLIDALE COMUNICATO
RETE REGGINA MIGRANTI
Discrimination is too much
Non sparate sui migranti
No apartheid
La Rete Migranti di Reggio Calabria, costituita da soggettività di
varia
estrazione culturale, religiosa e politica, comprese le diverse realtà
che da anni, soprattutto in questi drammatici momenti, lavorano al
fianco dei migranti di Rosarno, ha da sempre denunciato lo stato di
degrado, schiavitù e assenza assoluta di diritti in cui si ritrovano
i
"raccoglitori di arance".
Una situazione la cui esplosività era ben conosciuta. L'ennesima
aggressione fisica subita da uno dei braccianti ha scatenato la loro
rabbia spontanea. Questa reazione ha provocato una risposta
spropositata, violenta e xenofoba di una parte della popolazione
rosarnese che si è sentita autorizzata "al tiro al
bersaglio". Quanto
accaduto è l'esemplificazione di uno stato di ingiustizia sociale,
sfruttamento e diseguaglianze prodotto anche da politiche nazionali
razziste e securitarie che mai come in questo momento si sono rivelate
fallimentari e inappropriate.
Degli oltre 1500 migranti impegnati nell'agricoltura locale, al
momento
solo pochi permangono a Rosarno, in attesa di scappare dalla terra che
li ha resi schiavi nonostante fossero il cardine dell'economia di quel
territorio: paradossale era la loro unica richiesta, impressa sui muri
dell'ex Opera Sila di Gioia Tauro, "Non sparateci addosso".
La Calabria solidale che da sempre lotta per l'integrazione e
l'accoglienza, rifiuta questo stato delle cose e lancia la
costituzione
di una Rete di Solidarietà nazionale che supporti i migranti,
costretti
a lasciare il loro tetto d'amianto, la loro baracca, il loro lavoro
niente affatto dignitoso e il loro ultimo stipendio per ritrovarsi
nuovamente alla ricerca di un futuro che speravano di guadagnarsi in
Calabria.
L'eccezionalità di quanto sta avvenendo evidenzia non solo
l'incapacità
dello Stato di rispondere adeguatamente alla domanda sociale rivolta
dai
migranti, ma anche come abbia lasciato in maniera
incosciente, pericolosa e irresponsabile che a risolvere il
"problema"
fossero mani mafiose e/o rondiste.
La complessità della situazione in atto a Rosarno, forse non casuale
ma
comunque pericolosa, necessita di un tempo di analisi prima di un
intervento politico. L'assemblea nazionale della Rete Antirazzista,
che
si terrà a Roma il 24 gennaio, diventa un primo momento per
riflettere e
rispondere, attraverso un ragionamento collettivo, ad una situazione
che
oggi si è determinata nella Piana di Gioia Tauro, ma che coinvolge
tutta
l'Italia rischiando di divenire un pericoloso precedente. Noi
parteciperemo all'assemblea di Roma proponendo la convocazione in
tempi
brevi di un nuovo incontro nazionale da tenersi a Riace, borgo
virtuoso
dell'ospitalità diffusa e multietnica.
Reggio Calabria, 09.01.2010
La Rete Reggina Migranti
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