Open Area  di RITORNA A >>>HOMEPAGE<<<

CHI SIAMO COMUNICATI INCHIESTE NEWS BLOG    VIDEO ARCHIVIO
MAIL

 FOTO DA BRINDISI

RASSEGNA STAMPA FORUM LINK ARCHEOLOGIA MISCELLANEA

indice/elenco

comunicati della open area  Pugliantagonista

Link

Manifestazioni e iniziative 

ARCHIVIO COMUNICATI 2008

TUTTE  LE INCHIESTE

 

 

 

 

 

DA LEGGERE E DA VEDERE

LIBRI CONSIGLIATI

FILM O DVD

DOCUMENTARI

DA ASCOLTARE

MUSICA

 
 
 

è consentita  la riproduzione a fini non di lucro con l'obbligo di riportarne  la fonte


VIVA LA LUNGA E GLORIOSA BATTAGLIA PER IL POSTO DI LAVORO E LA PROPRIA
DIGNITA' DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI DELL'ADELCHI DI TRICASE.

Come Centro Culturale "Alfonsina Bertelli" (già lu furese) sosteniamo la
lotta che le lavoratrici e i lavoratori del calzaturificio Adelchi di
Tricase stanno conducendo con tanta rabbia e tanto impegno per il posto di
lavoro e la propria dignità di donne e uomini.
 Abbiamo sentito parlare di questa classe operaia da un po' di anni, ma per
svariati motivi e forse possiamo dire da poca solidarietà e di lotta di
classe, ci siamo potuto avvicinare solo nell'ultima lotta operaia contro lo
smantellamento di due manovie del marzo 2009. Percio' ci sentiamo parte
integrante della classe operaia condividendo nelle nostre possibilità la
vita che queste lavoratrici e lavoratori vivono da anni.
 Oramai è chiaro a tutti che la lotta per il posto di lavoro e la dignità di
donne e uomini, è la loro vita stessa, perché finalmente hanno preso
coscienza del crimine che il padrone porta avanti ogni giorno sulla propria
pelle. "Senza lavoro senza dignità senza vita". Nel senso che da parte
padronale è stata un continua ruberia di finanziamenti pubblici e perciò
"sudore popolare" e un continuo sfruttamento operaio con regole dettate
dall'Adelchi e cioè "lavoro nero ecc. ecc."
 Possiamo affermare che le lavoratrici e i lavoratori Adelchi hanno preso
nelle loro mani il loro destino di scontro di classe dopo sette otto anni di
sfruttamento schiavizzato che Adelchi Sergio si era messo in proprio, dopo
il mestiere di sanguisughe che aveva imparato da Filograna-Filanto di
Casarano.
 Nel 2000 la classe operaia inizia i grandi scioperi, manifestazioni,
blocchi stradali, incatenamenti, scioperi della fame, tentativi di darsi
fuoco e la lotta che dal 23 settembre 2009 portano avanti sul tetto del
comune di Tricase a 35 m. di altezza sei operai, mentre altre lavoratrici e
lavoratori presidiano P. Pisanelli insieme ad altre iniziative di lotta.
Oggi sei ottobre sono scesi dal tetto e si sono uniti al resto dei loro
compagni che la sera prima avevano occupato la fabbrica Sergio's dove
producono campioni per la produzione di scarpe. Perciò sono passati ad
attaccare la produzione Adelchi, per lottare contro il ricatto terroristico
padronale. Articoli di stampa, istituzioni comunali, provinciali, regionali
e governative per parlare e farsi carico di queste lotte e le condizioni
operaie, ma mai che cambia la politica padronale per quanto riguarda sia
l'utilizzo dei finanziamenti pubblici per i propri interessi, sia per lo
sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori, anzi è servito solo, per
entrare a pieno titolo nello sfruttamento schiavizzato a livello
internazionale soprattutto nei paesi come l'Albania, Bulgaria, Romania,
Bangladesh, Etiopia, tutto con la complicità delle varie istituzioni
pubbliche e servitu' varie. Le lavoratrici e i lavoratori dell'Adelchi
spesso si sono trovati da soli e il loro scontro di classe l'hanno portato e
lo portano avanti con la testa alta, perché come disse Ernesto "che"
Guevara: ".l'uomo deve camminare col viso rivolto al sole, in modo che
questo, bruciandolo, lo segni della sua dignità".
 E' una lezione di storia umana e di classe, da ammirare e prendere come
insegnamento che le lavoratrici e i lavoratori dell'Adelchi Sergio di
Tricase hanno condotto e conducono ogni giorno in un paese del sud
dell'Italia, dove i rapporti di forza sono sempre stati sfavorevoli e in
particolar modo in questi anni di attacco padronale sempre più criminale e
di smemorizzazione che la borghesia imperialista sanguisuga e guerrafondaia
e i suoi servitori portano avanti, con tutti i loro tentacoli, per stroncare
qualsiasi tentativo di ribellione e di appropriazione dei propri bisogni
umani.
 Questo insegnamento proletario ancora una volta ci conferma che solo la
lotta ci fa resistere e sfuggire alle varie trappole segregative e
segreganti che i padroni sanguisughe e guerrafondai con i loro servitori ci
preparano ogni momento della nostra vita quotidiana, e solo con l'unità
proletaria e prospettiva di liberazione sociale da qualsiasi sfruttamento e
ghettizzazione possiamo veramente vivere una vita degna di essere vissuta

                                                                            
     Hasta la victoria siempre!
                                                                         Centro
Culturale "Alfonsina Bertelli"
                                                                            
    Alessano 6 Ottobre 2009

 

home page

 

Open Area Pugliantagonista informa

mail provvisoria

pugliantagonista@libero.it

 
 

 
Osservatorio sui Balcani di Brindisi
osservatoriobrindisi@libero.it
 
 

Archivio Storico
Benedetto Petrone
 
mail provvisoria
archiviobpetrone@libero.it
 

Presidio Permanente  NO DISCARICHE Taranto
 

 

 

 

no discarica in Irpinia altopiano formicoso
 
 
 

adnkronos

afsouth.nato

altravicenza

altrenotizie

ansa

apcom

arianna editrice

http://www.glocaleditrice.it/