OPEN AREA PUGLIANTAGONISTA

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Esercitazione antisommergibile in Mar Ionio

Come riportato dall'AGI, dal 15 al 28 febbraio 2008 la NATO effettuerà
l'annuale esercitazione antisommergibile nelle acque del Mar Ionio.
l'esercitazione 'Noble Manta 08', si svolgerà a Sud-Est delle coste
siciliane, dove si schiereranno sei sommergibili, più di 12 aerei da
pattugliamento marittimo e nove unità di superficie di nove nazioni
dell'Alleanza Atlantica (Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Regno
Unito, Spagna, Turchia e Stati Uniti).
I sei sommergibili, forniti da Grecia, Italia, Norvegia, Spagna e Turchia,
si alterneranno nei ruoli di cacciatore e preda. Le unità di superficie
della 'Standing Nato Maritime Group 2' prenderanno parte all'esercitaizone
insieme a una Fregata francese e a due unita' italiane. Gli aerei, forniti
da Fancia, Germania, Grecia, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, opereranno
dalla base di Sigonella, mentre elicotteri italiani antisommergibili da
quella di Catania. L'operazione si svolgera' sotto il comando
dell'ammiraglio di squadra Roberto Cesaretti, a capo di CC-MAR Naples.



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Alessandro Marescotti
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(TA)
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appello di slai cobas/proletari comunisti


ai compagni e alle realtà in lotta contro la guerra

il comando della forza marittima europea euromarfor Emf sarà a taranto a
fine mese
l'indiscrezione conferma ancora una volta la centralità della base navale di
taranto:
euromarfor è una forza navale costituita il 15 maggio 1995 da francia spagna
portogallo
essa è stata riattivata dall'agosto a dicembre 2005 ed ha operato
nell'ambito dello operazione
resolute behaviour
il suo scopo dice la stampa è quello di contribuire allo sviluppo di una
"identità europea di
sicurezza e difesa"
la euromarfor è in via di allargamento alla grecia e turchia, già presenti
in qualità di osservatori all'interno della
cellula permanente della Forza, per " contribuire alla lotta globale contro
il terrorismo internazionale nell'ambito
dell'operazione Resolute Behaviour di supporto all'Enduring Freedom"

fin qui la notizia
ci pare opportuno proporre a livello regionale una iniziativa a taranto il
primo o il due marzo in continuità con la mobilitazione regionale del 26
gennaio

la nostra proposta è in questo caso di una assemblea-convegno regionale che
ci permetta di analizzare
meglio lo stato delle cose delle basi, della guerra, del riarmo, della
militarizzazione in puglia
che ci permetta di far uscire sui mass media la nostra lotta e proposizione
nel contesto dell'attuale situazione politica
per contribuire a sviluppare ed elevare il movimento di lotta per il ritiro
dei soldati dagli scenari di guerra, per contrastare l'iumperialismo europeo
ed italiano, alla vigilia del Kossovo,
per rilanciare in forme congiunte anche la solidarietà internazionale
al popolo palestinese, turco e kurdo

lo slai cobas per il sindacato di classe di taranto propone questa
iniziativa a tutti e si impegna a risolvere il problema logistico dello
svolgimento del convegno sala e convocazione della stampa
pensiamo che la data migliore possa essere il 2 marzo per evitare
contemporaneità con altre iniziative

naturalmente l'ufficializzazione della iniziativa con le adesioni va fatta
entro una settimana quindi entro il 20/21 per permetterci di fare una
locandina- manifesto in tutta la regione

slai cobas per il sindacato di classe taranto
cobasta@libero:it
347 1102638
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è qui allegato il volantino locale rivisitato sui cui si è fatta
l'iniziativa il 26 gennaio


basta guerra basta basi di guerra taranto non è città di guerra
ricostituiamo il comitato cittadino contro la guerra la base la base la
militarizzazione
vogliamo un referendum cittadino

l Il governo Prodi ha continuato a finanziare le missioni di guerra volute
da Berlusconi, ha aumentato le spese militari, mentre ha tagliato le spese
sociali:
75 miliardi di euro in tre anni per nuovi armamenti, per la sola costruzione
di un F35 si spendono da 60 a 120 milioni di dollari a velivolo, nel quadro
di un aumento del 24% in due anni del finanziamento alle Forze Armate e alla
Difesa, alle missioni militari, alle Basi e al complesso militare
industriale. Mentre, al di là delle ipocrite parole di pace, la sostanza è
che i fondi per il lavoro, per i servizi sociali, per il Sud, per la
sicurezza sui posti di lavoro, per l'ambiente vengono lesinati o tagliati.
Il sottosegretario alla Difesa, Forcieri, il 10 novembre scorso dichiarava:
"E' a Taranto la Base più strategica delle Forze Armate".
Una Base teatro di esercitazioni delle Marine di tutto il mondo, una base
avamposto della forza di 'pronto impiego' Usa/Nato nel Mediterraneo.
Una Base da cui partono navi per partecipare all'intervento bellico in Medio
Oriente, in Iraq, ecc.
Una Base sede di transito e stazionamento di sommergibili nucleari.
Una Base che si vuole ampliare sempre di più sotto regia Usa.
Una Base che distorce lo sviluppo economico della nostra città, che mette a
rischio ancor più l'ambiente, che lungi dal dare occupazione produce
disoccupazione nel campo dell'Arsenale.

Le giunte di centrodestra (alla regione, provincia, comune)hanno consentito
una ulteriore militarizzazione del nostro territorio, quelle di
centrosinistra, alla Regione, alla Provincia, al Comune fanno finta di
niente: Oggettivamente tutte coprono gli interessi della Marina e della
Nato, permettono la militarizzazione della nostra città. Una città
dissestata, devastata nell'ambiente, una città e una provincia terra del
lavoro precario, e terreno di ulteriori pericoli, dal rigassificatore, al
termovalorizzatore, all'ampliamento delle discariche.
Non vogliamo più essere città di guerra, città 'pattumiera'.
Per aprire un percorso di lotta contro la nuova Base in mar grande, contro
la Base di guerra e la militarizzazione della città.
costituiamo un comitato cittadino

proletari comunisti taranto
slai cobas per il sindacato di classe taranto
3471102638


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26 GENNAIO 2008.

GIORNATA NAZIONALE CONTRO LA GUERRA

E I SUOI STRUMENTI SUI NOSTRI TERRITORI



Appello della Puglia, iniziative e adesioni

Il 26 gennaio è la data proposta dal Forum Sociale Mondiale per il Global Day of Action, ossia per iniziative in tutto il mondo contro la guerra, il liberismo, il razzismo e il patriarcato.

Gli obiettivi di questa giornata di mobilitazione riguardano il ritiro delle truppe italiane da tutti i fronti di guerra, la chiusura delle basi militari e l'opposizione a che se ne costruiscano di nuove (a partire da Vicenza con il Dal Molin), la drastica riduzione delle spese di guerra per l'aumento delle spese sociali, la riconversione delle fabbriche d'armi e degli altri luoghi/strumenti di guerra, la smilitarizzazione dei territori, la revoca dell'accordo per la produzione e l'acquisto dei caccia F35.

Il 26 gennaio in Italia dovrà essere una giornata contro l'insieme della politica militarista del governo Prodi che ha imposto l'ulteriore aumento del 24% in due anni dei finanziamenti alle Forze armate e alla Difesa, alle missioni militari (a gennaio il governo presenterà il decreto per il rinnovo delle missioni in Afghanistan e negli altri teatri di guerra), alle basi e al complesso militare-industriale, e che include l'accordo militare Italia-Israele, l'embargo alla Palestina, l'adesione allo scudo missilistico USA, la nuova grande minaccia alla pace mondiale.

A tale scopo si propone una mobilitazione articolata con lotte ed iniziative sui territori affinché il  movimento contro la guerra continui, dopo il 9 giugno e le manifestazioni di Vicenza a "reagire, protestare, urlare" per la pace.

Mentre, la guerra permanente distrugge molti paesi nel mondo, impoverisce e devasta intere popolazioni inerti, questa escalation invade anche i nostri territori, la nostra economia, la nostra politica sociale, la vita collettiva. Entra quotidianamente nelle nostre terre e nelle nostre città, ingigantendo derive securitarie, razzismi e xenofobie, repressione politica e sociale, riduzione drastica delle libertà.

Le spese militari sono aumentate a tutto danno delle spese sociali, di quelle destinate al lavoro e al reddito dei settori popolari, all'istruzione e all'università. Nel frattempo l'Italia è invasa e avvelenata da basi militari, porti nucleari, depositi di armi atomiche e di munizioni, poligoni di tiro e polveriere, aeroporti militari e ben 107 basi USA-NATO a cui il governo vorrebbe aggiungere il Dal Molin, la base di Novara (assemblaggio dei cacciabombardieri a Cameri) e la triplicazione della base militare di Sigonella per l'installazione dei nuovi aerei Global Hawk da guerra senza pilota e del Radar globale previsto dallo Scudo missilistico USA.

Per tutto ciò, anche in Puglia, vogliamo caratterizzare il 26 gennaio come una giornata contro i luoghi e gli strumenti di guerra sui territori. Vogliamo denunciare e opporci alla complicità delle istituzioni regionali che, mentre sbandierano con ipocrisia la bandiera della pace, acconsentono senza indugi a consolidare la base militare di Gioia del Colle, nella quale sono già operativi i primi nuovi 4 aerei da guerra Eurofighter. Acconsentono senza indugi ad ospitare nella base navale di Taranto navi da guerra provenienti da qualsiasi paese; in ultimo anche sottomarini nucleari, come evidenziato da alcuni analisti, durante l'esercitazione tra la flotta russa e quella italiana, che si sta svolgendo in questi giorni al largo delle coste pugliesi.

Vogliamo denunciare ed opporci a quelle politiche che continuano a finanziare i CPT, come è avvenuto nell'ultima finanziaria, invece di procedere alla riconversione ad usi civili di caserme o ex-caserme e altri luoghi militari; ad esempio, in case per sfrattati e precari ed in ostelli per i richiedenti asilo. Un modo concreto per chiudere i lager per gli immigrati, che il governo regionale e la politica di centro-sinistra continuano a eludere ed evitare.

La giornata del 26 gennaio viene organizzata anche in vista della manifestazione nazionale che il Patto permanente contro la guerra propone a Roma in coincidenza col voto in Parlamento sul rifinanziamento delle missioni di guerra, che dovrebbe tenersi nel periodo tra fine febbraio e prima parte di marzo.

adesioni singole e collettive
puglia.nowar@gmail.com

 

Iniziative in programma in Puglia

Venerdì 25.01 BARI. A partire dalle ore 18.30 c/o "Storie del Vecchio Sud" e "Altre Storie" - Iniziativa No War con proiezione, dibattito, concerto, banchetti raccolta firme "proposta di legge di iniziativa popolare su trattati internazioni, su basi, servitù militari" (info: 339 2248494)

Sabato 26.01 TARANTO. Mobilitazione regionale. Dalle ore 9.30 Presidio c/o Ammiragliato -  Lungomare. (info:  338 7043878)

Sabato 26.01 LECCE. A partire dalle ore 18.00 - p.zza Sant'Oronzo - Iniziativa No War con assemblea, sit-in, banchetti raccolta firme "proposta di legge di iniziativa popolare su trattati internazionali, su basi e servitù militari". (info: 339 5670015, 349 0632362)

 

Prime Adesioni:

Osservatorio Sud – Bari, Emergency – Bari, Collettivo Scienze politiche – Bari, Collettivo di Lettere – Foggia, Rete No Cpt, Global meeting network – Bari, Forum Pugliese per l'Acqua Pubblica, Slai cobas per il sindacato di classe, Cobas confederazione, Sinistra Critica, Giovani comunisti/e – Taranto, Comitato di quartiere Paolo VI – Taranto, Associazione Esquierra – Taranto, Collettivo Intifada – Taranto, Fgci – Taranto, Coordinamento Salento No War - Lecce, Partito di Alternativa Comunista.

 

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