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l'approfondimento sul numero uno della rivista EPOCA del 14 ottobre 1950 (parte seconda) (vedi anche Epoca n1 parte prima) LA MISERIA É CLANDESTINA:la prima puntata di un
viaggio tra gli italiani versano in povertà nell’Anno Santo 1950 ..
E’ uno strano ma istruttivo viaggio nell’Italia
dei diseredati che fa l’inviato di Epoca conducendo un’inchiesta sui Monti
di Pietà, le agenzie di Pegno e gli usurai. Un viaggio che inizia
raccogliendo l’appello, apparso sul Mattino,
di un ferroviere , ex-emigrante nel
Sud-America a, che vuole onorare la parola data , ad un altro emigrante
italiano in punto di morte in un locale malfamato in Argentina: donare
503.000 lire al caso più disperato tra coloro che si rivolgono ai Monti di
Pietà per impegnare i miseri beni
pur di sfamarsi. Una storia
a tinte nazionalpopolari , ma comunque l’istantanea di un’Italia
sofferente , quella di 70 anni fa ma che cerca di resistere giorno
per giorno con la dignità che solo i poveri sanno mostrare.
i dieci casi: 1 - PISAPIA Maria, via Domizi n. 110 Agnano.
Pegno770530 L. 500. Marito Carlo Salzano disoccupato. Acquistato pane per
i nove figli di cui nessuno lavora. 2 - CECCARELLI Maria, Corso Garibaldi 340,
Pegno704441 di L/200. Impegnato'ultima coperta di lana peracquistare latte
al secondogenito quindicenne T.B.C. Il maritore reduce vende qualche
pacchetto di sigarette.
3
- PASQUALE Maria, abita un buio terraneo di via Fr.
4
- GARGIULO Luigi, vico Laminatori 33. Pegno 77003. L.100. Disoccupato con
10 figli.Prima calzolaio, poi ciabattino 5 - OCCHINO Mario, san Domenico Soriano 4. Affetto
da 6 - IA DON FSI Giuseppe, Vi- 7 - PIGNATELLI Luigi, Via Nolana -)4. Pegno
f~70640, ìj» ~ 8 - MEO LA Giuseppe, Pegno770538, L. 100. Abita un
terra- 9 - BUONOMO Giacomo, Vi- 10 - LAMPARIELLO Nicolina, Via Duomo, 64, figlia
di
l'abbuffata a casa del notaio Franciulli di Torre Orsaia (Salerno)
il nostalgico fascista Jannelli e il ferroviere Giannoccari che non vede l'ora di adempiere alla parola data ad un moribondo.
MIRACOLO A MILANO .-i retroscena, gli attori presi
dal vico, le immagini del film girato nel 1950.
I poveri, quelli che definiremmo gli ultimi oggi,
popolano le perioferie di piccole e grandi città italiane, abitando in
tuguri e baraccopoli fatte con lamiere e cartone, ma che mostrano di
vivere la loro miseri con dignità, la stessa dignità
che mostrano i barboni milanesi ingaggiati da De Sica nel suo
famoso film Miracolo a Milano. Ne mostreremo le foto con le didascalie
delle loro storie apparse su Epoca.
https://it.wikipedia.org/wiki/Miracolo_a_Milano
Tratto dal romanzo Totò il buono di Cesare
Zavattini, Miracolo a Milano nasce dalla lunga collaborazione tra
Zavattini e De Sica, a cui si debbono altri film del periodo neorealista
come Umberto D., Sciuscià e Ladri di biciclette. Il romanzo, edito da
Bompiani nel 1943, dopo essere uscito a puntate sul settimanale Tempo, era
lo sviluppo di un soggetto di tre pagine, scritto a quattro mani da
Zavattini e Totò nel 1940 Le riprese furono effettuate tra il febbraio e
il giugno del 1950. Il titolo di lavorazione del film era I poveri
disturbano, titolo che fu cambiato in seguito alle pressioni dei
produttori e di alcuni politici che vedevano il neorealismo come un
cattivo biglietto da visita per l'Italia all'estero
Mario Orlandi, conosciuto da tutti come "Barba" Giovanni Fedi, anarchico, meccanico, incarcerato per la sua fede politica, abbandonato dalla moglie, divenuto barbone. Carlotta Rocca, una cameriera che ammalatasi è caduta in miseria e vive nelle baracche. Armando De Andreis, disoccupato , raccoglie mozziconi di sigarette, più volte ingalerato. Virgilio Marchesini di Vicenza, pasticcere, litografo, traduttore di commedie e che indifferentemete d'estate o d'inverno indossa tre cappotti uno sull'altro. Carlo Briante , manovale e che sogna un piatto di carne in umido e tanta salsa da inzupparvi il pane
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