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Bari 13 gennaio 1974: 40 anni fa , la rivolta del pane. GENNAIO 1974 CONTRO IL GOVERNO RUMOR E LA SPECULAZIONE “-200 lavoratori effettuano un blocco stradale contro l’aumento del pane…respinta una provocazione poliziesca…lunedì 13 gennaio , il Comitato di azione contro il carovita ha dato vita in Corso Sicilia ad un blocco stradale per respingere i tentativi dei panificatori di aumentare indiscriminatamente il prezzo del pane…già una settimana fa era stato respinto questo tentativo con un assalto ai forni, poi sindaco, presidente della regione e prefetto avevano concesso la possibilità di aumentare di 50 lire al chilo…contro questa decisione nel quartiere Carrassi il Comitato contro il carovita ha chiamato i lavoratori alla lotta, nel blocco stradale che ha trovato la solidarietà di molta altra gente, il coinvolgimento è stato tale che sono arrivati i poliziotti che hanno cercato di manganellare per liberare il blocco ma sono stati respinti dalla determinazione dei giovani…grazie a queste agitazioni l’aumento ancora non è stato applicato…una piccola vittoria contro la scellerata politica del governo Rumor…”-
Pagine ingiallite e
consunte di un vecchio giornale
di
agitazione politica di uno dei tanti gruppi della sinistra rivoluzionaria
degli anni 60-70,
ci parlano
con un’attualità impressionante sui meccanismi della
speculazione finanziaria e di come essa nel nostro paese abbia portato guasti immensi
all’intero sistema produttivo oltre che
a colpire le condizioni di vita delle classi meno abbienti.
Il giornale è
Servire il Popolo del 19 gennaio 1974, organo del Partito comunista
(marxista-leninista)Italiano , già precedentemente UCI (m-l)
ed in linea con altri giornali dei partiti della sinistra
rivoluzionaria , in quei giorni di gennaio del 1974, dedicava le prime
pagine alla critica delle manovre del governo Rumor, allora in carica che
stava fronteggiando una fortissima crisi economica innescata,
dalla crisi petrolifera originata a sua volta dalla serrata dei
paesi arabi produttori di petrolio , nei confronti dei paesi occidentali
rei di sostenere o comunque essere alleati di Israele e Stati uniti ,
nella guerra del Kippur (settembre 1973).
Il blocco parziale
delle forniture petrolifere e lo scoprire quanto il mondo occidentale
fosse vulnerabile a questo ricatto innesco una catena di eventi ,
inflattivi a loro volta sostenuti dalla grande speculazione finanziaria,
che vide , nella incapacità dei governi di allora, a combatterla, la possibilità di rialzare prezzi di prodotti, materie prime
ecc, tali che anche i
prezzi
di beni di prima necessità come il pane e che teoricamente non erano
legati al ciclo del petrolio, avessero un’impennata, tra proteste di
cittadini e serrata di negozianti e produttori. Partendo da un’agitazione politica che un gruppo di militanti del PC(ml)I di Bari, sostenuti da semplici cittadini in un Comitato di lotta al Carovita, nelle pagine successive di questo vecchio giornale leggiamo come la speculazione potesse arricchirsi velocemente alle spalle dei cittadini. -“ a Napoli il comitato interprovinciale prezzi alla minaccia di serratad ei panificatoi ha concesso l’aumento di 40 lire del pane comune facendolo passare da 160 a 200 lire al chilo…liberalizzando il prezzo del pane con farina 00 , con aumento di 120 lire al chilo…la minaccia di serrate dei forni hanno coinvolto, Perugina , Bari, Pesaro, Genova ed ovunque sono seguite da aumenti di prezzo…la scusa è che la produzione di quest’anno è stata scarsa e si è dovuti ricorrere a grano estero con conseguenti aumenti, ma sappiamo che nei silos dell’AIMA e controllati da Bonomi, il grano c’è. A luglio i contadini presi per la gola hanno svenduto il grano a 7500 –8000 lire al quintale, lo stesso grano che oggi gli speculatori che lo hanno acquistato lo stanno vendendo a 16.000 lire al quintale ( con un guadagno del 100% in pochi mesi NdR)…”-
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